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Entrarono nella cabina di Jack e lei si guardò intorno. Non era cambiata troppo da come se la ricordava. Lo seguì. Il suo occhio cadde sulla porta aperta che dava sul resto della cabina, con il letto di Jack.
Si ricordò dei momenti passati lì.

Mentre era immersa nei suoi pensieri, Jack andò verso l'armadio. Prese una delle sue camicie larghe e dei pantaloni. Poi prese una tinozza con dell'acqua e un pezzo di stoffa. Andò da lei e la incitò a prendere quello che le aveva preso.

Era troppo orgogliosa per prenderli "Non ho bisogno dei tuoi vestiti. Posso-" 

"Ne hai bisogno. Prendili" la interruppe

Lei sospirò. Era inutile discutere con lui.
Prese le cose e si chiuse nella stanza a fianco dove si trovava il suo letto.

Lui si sedette sul divanetto, sospirando leggermente.
Lei intanto si lavò e si cambiò. I vestiti avevano il suo odore, d'altronde come il resto della cabina. Erano larghi quindi lei fece un nodo per stringerla. Piegò i vestiti sporchi e li mise da parte per poi riaprire la porta.

Jack stava cercando di mettersi comodo sul divanetto. Era molto scomodo e suoi piedi erano alzati dato che non entravano. Si girò verso Angelica e notò che indossava i suoi vestiti che le aveva dato.

Lei vide Jack cercare di mettersi comodo su quel piccolo divano e vederlo in difficoltà la divertiva leggermente.

"Sembra comodo" disse ridacchiando sotto i baffi con tono sarcastico

"Non sai quanto" disse annoiato, sarcasticamente

"Ecco cosa meriti quando fai il gentiluomo e dai via il tuo letto" disse mettendosi sotto le coperte del letto di Jack.

"Dovresti ringraziarmi"

"Oh, sono ammaliata da questo tuo gesto Capitán Esparrow" disse sarcasticamente, divertita.

Lui alzò gli occhi al cielo e spostò il cappello su i suoi occhi per cercare di dormire.

Lei intanto si coprì con le coperte. Se lo ricordava benissimo quel letto. Pensando, si addormentò. Dopo un po' di ore si svegliò nel bel mezzo della notte. Si ricordò dove si trovava e girò lo sguardo verso Jack, fuori dalla porta, sul piccolo divano vicino alla parete di legno della nave. Sentì delle strane sensazioni che non capiva. Irritazione, tristezza, pentimento....in confusione, affondò il viso tra le mani, sospirando leggermente.

Mentre era distratta, sentì un rumore forte e si girò.

Jack era caduto dal divanetto. Si stava sfregando il braccio su cui era caduto, lamentandosi a bassa voce, infastidito

Lei non riuscì a trattenersi e ridacchiò divertita. Lui alzò la testa verso di lei.

"Non è divertente" si alzò dopo aver raccolto il suo cappello

"Lo è..un po'" disse continuando a ridacchiare leggermente

Jack sospirò "allora posso dormire con te?" Sapeva già la risposta ma valeva la pena tentare.

Lei smise di ridere e lo folgorò con uno sguardo "assolutamente no"

Lui alzò gli occhi al cielo e tentò di stendersi di nuovo sul divanetto.

Angelica lo guardò. Le piaceva prenderlo in giro, almeno un po'. Vederlo irritato era al quando soddisfacente per lei dopo tutti i problemi che le aveva causato e cose che le aveva fatto passare.

Continuando a guardare si ricordò del loro passato. Dei momenti in cui erano felici all'inizio della loro relazione. Le avventure. Quando dormivano insieme. Il suo guardo divertito si ammorbidì.

Jack sospirò, girandosi continuamente per cercare una posizione comoda

"Alzati"

"Cosa?" Disse il pirata, pensando di non aver capito

"Ho detto alzati. Anche se ti rigiri non entrerai mai lì sopra"

Lui si alzò e lei gli fece cenno di entrare nel letto. Lui era confuso. Prima era arrabbiata e ora aveva deciso di condividere il letto?

"Entra e basta. E non farti nessuna idea. Lo faccio solo perché mi rifiuto de ascoltarti brontolare e lamentarti su quel divano tutto la notte"

Allora lui si levò gli stivali e si stese accanto a lei. Angelica si spostò leggermente per fargli spazio, tirandogli un occhiata mentre lui si sistemava vicino a lei.

"E tieni le mani a posto"

Lui si avvicinò. Angelica ci fece caso.

"Resta sul tuo lato"

"Va bene" poi le avvolse un braccio intorno alla vita e la tirò a se gentilmente

"Jack. Ho detto resta sul tuo lato!" Disse la piratessa, cercando di allontanarsi

"Sono sul mio lato. Sei tu che non lo sei" effettivamente l'aveva portata sul suo lato del letto

"Non intendevo questo e lo sai." Cercò di spingerlo via

"Non hai detto che non potevo"

"Era evidente quello che intendevo. Si chiama rispettare lo spazio vitale de una persona. Cosa che chiaramente non hai ancora imparato a fare" continuando a dimenarsi

"La smetti di muoverti? Sto cercando di addormentarmi" la ignorò

Brontolò, irritata. Dopo un po' di tempo parlò.

"Ancora non riesco a credere quando tu sia audace, comportandoti come se niente fosse successo tra di noi" disse, senza ottenere una risposta perché Jack, stremato, era già crollato in un sonno profondo.

Lei cercò di allontanarsi ma alla fine rinunciò e cadde tra le braccia di Morfeo anche lei.

Parole: 828

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