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Le lezioni sono iniziate ormai da due giorni, e ora mi sto dirigendo verso la sala due per provare una delle tre cover per la puntata.

Ho delle occhiaie enormi.
Quando cambio routine ci metto un bel po' ad abituarmi alle nuove cose, odio i cambiamenti, o forse mi fanno paura.

"Ciao Lalla"
"Buongiorno Bea, carica stamattina?" mi chiede con un sorriso raggiante, ma le mie occhiaie parlano prima di me.

"Oggi proviamo 'A parte te', è l'ultima che ci è rimasta" mi comunica velocemente, ma non sa che se lo rimasta per ultima è perché c'è un motivo.

Questa è la canzone che più mi ricorda nonna, sono ormai due anni che è andata via ma io stento ancora a crederci. Era la mia seconda mamma, uno dei pilastri fondamentali della mia vita, e abituarmi a vivere senza lei e ogni giorno più difficile.
Nonostante ciò ho deciso di provare lo stesso questa canzone, pensando che se sono qui è perché lo devo anche un po' a lei.

Provo e riprovo ma nulla da fare, non riesco a terminare una frase senza scoppiare a piangere.
Non riesco a non ricordare quella settimana d'inferno.

La cosa più bella è che Lalla mi dice di parlarne, sento di essere davvero nel posto giusto.

Finisco la lezione e sono completamente disconnessa dal mondo. Quando ho questi momenti non riesco a parlarne con nessuno, preferirei sparire e tornare quando sto meglio.

Sono passate un po' di ore dalla lezione, e io non ho fatto altro che stare sul letto ad ascoltare la mia playlist casuale.
E propio mentre sta per partire un'altra canzone di Lazza che sento bussare alla porta, è Alessia.

"Ciao bea bella, oggi non ti sei propio fatta vedere, che combini?" il modo in cui riesce a riallegrare chiunque è indescrivibile.
Mi metto sui gomiti e le rispondo
"Lezione turbolenta, propio come me d'altronde"
"Capito, ma ora ti alzi e vieni di là, si cena" annuisco e subito dopo mi alzo.

Arrivo in cucina e non mangio nulla, quando sono in queste situazioni mi si chiude completamente lo stomaco, è più forte di me.
Mi butto sul divano e faccio capolino, sto assistendo ad una scena davvero surreale.
Diego, Luca e Trigno che prendono lezioni di ballo da Alessio, fanno morire dal ridere.

"Vai Diego, se non ti va bene nel canto puoi sempre cambiare in danza classica" non potevo starmene lì zitta.
"Non posso dire lo stesso" mi lascia spiazzata.

Sarà il mio malumore, sarà non so cosa, ma questa battuta mi ha fatto rimanere così male che non riesco più a restare lì.
Con un passo felino raggiungo il giardino sul retro e prendo posto sulla panchina, affianco a Trigno.

"Successo qualcosa?" dice scrutandomi.
Ho gli occhi pieni di lacrime e si vede molto bene.
Come risposta riesco solo a scuotere la testa in segno di negazione, se apro bocca scoppio.
"Ok è successo qualcosa"
"No davvero Piè, lascia stare sto bene" riesco appena a terminare la frase che arriva Luca a chiamarlo urgentemente.
Mi lascia un bacio sulla testa ed entra.

Sta diventando davvero speciale in questi pochi giorni, riesce a capirmi sempre, siamo uguali in tantissime cose.

Persa nei miei pensieri non mi rendo conto che si apre la porta, e capisco chi è solo quando si palesa seduto difronte a me.
"Perché stai così?"
"Diego davvero, sei l'ultima persona che voglio vedere"
"Ma è per la battuta? Vedi che non volevo offenderti o cose così" alzo lo sguardo e non gli rispondo, non so che dirgli.

"Ho capito che stai male"
"Oddio sei anche un mentalista ora?"
"Sono serio B, ti ho vista in sala relax dopo la lezione"
"Come mi hai chiamata?" resto colpita dal soprannome con cui mi ha chiamata, quando l'ha sentito?
"Vedi che non sei l'unica che non si fa i fatti suoi" sorrido a quella risposta.
"E non cambiare argomento"

"Cioè Diego, tu mi stai dicendo che a te davvero importa del perché io stia così?" mi guarda perplesso.

Diego

"Perché non potrebbe?" non capisco perché io sia l'unico con cui non riesce a parlare, questa cosa mi sta mandando fuori di testa.
"Forse perché ci odiamo?"
"Tu mi odi, non io"
"Sì, sicuramente"

Vorrei davvero sapere cosa le passa per la testa, cos'è che la tormenta così tanto, e sopratutto, perché sembra che non riesca a starmi vicino.

"Io entro" mentre apre la porta le afferro il polso.
"Bea io sono serio, non ti odio e non capisco perché tu si. In qualsiasi caso io ci sono, sei una delle ragazze più genuine qui dentro e vederti così non fa bene a nessuno." come risposta ricevo un sorriso sincero, riesco a leggerglielo in faccia.

"Eccolo il vagabondo"
"Luca e zitto un po' " quando sono nervoso rispondo male a tutti e poi me ne pento.
Mi butto con la testa sul cucino, e il mio pensiero costante è, perché mi odia?

Beatrice

Finisco la mia doccia rigenerante e mi butto a capofitto nel mio letto, sono distrutta.
Ho mille pensieri, ma quello più grande è se Diego fosse serio con quelle parole.
Anche se a me non dovrebbe interessa, mi hanno colpita.
Forse mi sto ricredendo su di lui, ma avrò tempo per capirlo.
In qualsiasi caso la mia priorità è il canto, e sicuramente non mi cambierà la vita sapendo chi è o chi non è Diego, Egocentrico, Lazzari.

piccola nota ₊˚⊹
capitolo cortissimo, orribile, ma di passaggio.
spero vi stia piacendo la storia.
baci xoxo.
<3

BUIO D'AVANTI|| Diego LazzariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora