𝙘𝙞𝙣𝙦𝙪𝙚 - 𝘱𝘰𝘭𝘷𝘦𝘳𝘦

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"𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘶𝘯 𝘨𝘪𝘳𝘰 𝘴𝘦 𝘱𝘪𝘰𝘷𝘦, 𝘱𝘪𝘰𝘷𝘦𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘢 𝘤𝘩𝘦 (𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘢 𝘤𝘩𝘦)𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘪 𝘴𝘪 𝘣𝘢𝘨𝘯𝘦𝘳𝘢' 𝘪𝘭 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦, 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦𝙞𝙤 𝙚 𝙩𝙚 (𝙞𝙤 𝙚 𝙩𝙚)"

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"𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘶𝘯 𝘨𝘪𝘳𝘰 𝘴𝘦 𝘱𝘪𝘰𝘷𝘦, 𝘱𝘪𝘰𝘷𝘦
𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘢 𝘤𝘩𝘦 (𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘢 𝘤𝘩𝘦)
𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘪 𝘴𝘪 𝘣𝘢𝘨𝘯𝘦𝘳𝘢' 𝘪𝘭 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦, 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦
𝙞𝙤 𝙚 𝙩𝙚 (𝙞𝙤 𝙚 𝙩𝙚)"

Stamattina, appena uscita da lezione, ho trovato Gabriele seduto da solo in saletta. Ha uno sguardo strano, diverso dal solito, e mi preoccupa. Lo conosco abbastanza da sapere che quando è così silenzioso, qualcosa non va. Mi avvicino lentamente, cercando di capire cosa possa avere.

"Gabriele, tutto bene?" gli chiedo, sedendomi accanto a lui.
Lui sospira profondamente, poi si passa una mano tra i capelli, visibilmente teso. "Non lo so, Dalila... Non so più se voglio continuare qui dentro."

La sua risposta mi colpisce come un pugno allo stomaco. "Cosa? Ma che stai dicendo? Vuoi lasciare Amici?"
Lui annuisce, evitando il mio sguardo. "Sì, ci sto pensando seriamente. Non so se ce la faccio più, è tutto troppo... la pressione, i dolori fisici, e poi... sento che non sto migliorando come vorrei. Mi sento bloccato, come se non fossi al livello degli altri."

Cerco di mantenere la calma, anche se dentro di me sono in subbuglio. Non posso credere che Gabriele, uno dei più determinati e talentuosi qui dentro, stia pensando di mollare. "Ma sei serio? Non puoi mollare adesso. Sei qui per un motivo, e tutti abbiamo delle giornate no, momenti in cui ci sembra di non farcela. Ma non significa che devi rinunciare. Stai solo attraversando una fase difficile."

Gabriele scuote la testa. "Non è solo una fase. È da un po' che ci penso. Mi sento come se non stessi andando da nessuna parte. E poi questo dolore al piede... non posso fare le lezioni come vorrei, e ogni giorno mi sembra di rimanere indietro rispetto a tutti."

Lo guardo negli occhi, cercando di trovare le parole giuste. "Capisco che tu ti senta così, ma hai un talento incredibile. Lo vediamo tutti. Non puoi giudicarti solo per un momento di difficoltà. Abbiamo tutti dei limiti fisici, ma dobbiamo imparare a superarli, a gestirli."

"Non è così facile," dice lui con un altro sospiro. "Ho parlato anche con mia madre, e lei mi ha detto di fare quello che mi sento. Non vuole vedermi soffrire così."
La menzione della sua mamma mi fa capire che Gabriele ha già preso una decisione. Mi si stringe il cuore. "Hai parlato con lei? E lei cosa ti ha detto di fare?"

"L'ho chiamata stamattina," risponde lui, abbassando lo sguardo. "Mi ha detto che se davvero mi sento così male, allora è meglio tornare a casa. Mi ha detto che la mia salute viene prima di tutto."

Mi accorgo che è più di una decisione impulsiva. Lo ha pensato davvero, e ha anche il supporto della sua famiglia. Però non posso trattenermi dal cercare di fargli cambiare idea. "Gabriele, lo capisco, ma... qui hai un'opportunità che non tornerà. Forse è solo una questione di darti un po' di tempo, non devi decidere subito."

Lui mi guarda, con un sorriso triste. "Lo so, Dalila. Ma penso che sia la scelta giusta per me. Devo pensare al mio benessere, e qui dentro non ci riesco più."
Non riesco a dire altro. So che, una volta che Gabriele ha deciso qualcosa, è difficile fargli cambiare idea.

Più tardi, nel pomeriggio, ci ritroviamo tutti sulle gradinate, un momento che usiamo spesso per riflettere e confrontarci. C'è un po' di tensione nell'aria per la partenza di Gabriele, ma anche per il compito che Maria ci ha dato. Io, Alessio e Rebecca dobbiamo leggere i testi che abbiamo scritto sul significato di indossare la maglia di Amici.

Alessio inizia. La sua voce è ferma, sicura. "Per me, indossare la maglia di Amici è una responsabilità. Rappresenta tutto quello che ho sempre sognato, ma anche tutto il lavoro che devo fare per migliorarmi. Ogni giorno mi ricorda che sono qui per dimostrare di essere all'altezza, non solo a voi, ma a me stesso."

Segue Rebecca, che parla con passione. "Per me, questa maglia è l'opportunità della vita. È un sogno che si sta realizzando, ma richiede anche sacrifici. Quello che spero di più è riuscire ad aprirmi di più, proprio come sto facendo in questo momento." lei ridacchia e Alessio la abbraccia.

Poi tocca a me. Sento il nodo allo stomaco, ma prendo un respiro profondo e inizio. "Indossare la maglia di Amici per me è come portare addosso il mio sogno. È una promessa a me stessa di non mollare, di continuare a lottare anche quando tutto sembra troppo difficile. Ogni volta che la metto, mi ricorda quanto lavoro ho fatto per arrivare qui, e quanto ancora devo fare."

La giornata va avanti, ma la sera mi ritrovo in giardino, da sola, a riflettere su tutto quello che è successo. Pietro mi raggiunge, silenzioso come sempre. Ci sediamo insieme e dopo qualche minuto rompe il silenzio.
"Stai bene?" mi chiede, guardandomi con preoccupazione.

Annuisco, anche se so che non è vero. "Sì, solo un po' pensierosa. Mi sento bloccata, Pietro. Come se non riuscissi a essere davvero me stessa qui dentro. C'è qualcosa che mi trattiene, ma non riesco a capire cosa."

Lui mi ascolta con attenzione, poi risponde con calma. "Forse stai solo mettendo troppa pressione su te stessa. Sei sempre così concentrata sul fare tutto alla perfezione che ti dimentichi di lasciarti andare. Qui dentro, tutti siamo vulnerabili. Forse dovresti accettare anche quella parte di te."

Rifletto sulle sue parole, cercando di assorbirle. Forse ha ragione, forse è il mio stesso perfezionismo a trattenermi.
Nel frattempo, a poca distanza da noi, Luk3 e Gabriel ci osservano. Li vedo parlare tra loro, ma da così lontano non riesco a capire cosa si dicono.

La notte si chiude così, con tutti noi intrappolati nei nostri pensieri e nelle nostre emozioni. Le parole di Pietro continuano a rimbombare nella mia mente: accettare anche quella parte di me stessa. Forse è proprio quello che devo fare. Ma come?

𝘓𝘶𝘬3'𝘴 𝘱𝘰𝘷:

Sono seduto con Gabriel, osservando Pietro e Dalila che parlano in giardino, vicini. Non riesco a non notarlo, e la cosa mi dà fastidio. "Che ci fanno sempre insieme quei due?" sbotto, senza riuscire a nascondere il mio fastidio.

Gabriel mi guarda con un sorriso divertito. "Luca, sei per caso geloso?"
Mi giro verso di lui, scocciato. "Geloso? Ma di che? Sono solo amici, noi siamo solo amici, e comunque a me non interessa."
Gabriel scuote la testa, sempre col sorriso. "Sì, certo. Non sembri affatto infastidito dal fatto che siano così vicini."

"Non è gelosia," insisto, ma la mia voce tradisce un po' di nervosismo. "È solo che... non so, è strano vederli sempre insieme."
"Lo so io cos'è," ribatte Gabriel. "Ti piace Dalila, ma non vuoi ammetterlo."
Alzo gli occhi al cielo. "Ma smettila, non è così."
"Come dici tu rubacuori." mi dice prima di tornarsene in casetta.

E se Vybes avesse ragione?

𝘿𝙚𝙣𝙩𝙧𝙤 𝙡𝙖 𝙢𝙞𝙖 𝙩𝙚𝙨𝙩𝙖 | 𝖫𝗎𝗄3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora