BEFORE I REALIZE

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-Xxxtentacion

oggi è mercoledì 31 agosto e pure oggi ho allenamento. mi sono svegliata presto e mi sono preparata alla perfezione. 

indosso una maglia bianca della Nike e i pantaloncini neri della stessa marca con le air force che non possono mai mancare.

ho fatto una coda ben tirata così da avere i capelli fissi e non dover perdere tempo a sistemarli. 

non ho messo mascara e nient'altro, dato che durante l'allenamento il trucco si rovinerebbe e basta. appena arrivo al palazzetto c'è Ashley che mi aspetta accomodata su una panchina, prima di andare al campetto dove faremo yoga.

la prima ora passa così velocemente che ora siamo riunite nello spogliatoio per allacciarci i pattini. tra qualche minuto entreremo in pista per fare la prima delle tre ore di allenamento sul ghiaccio che ci aspetteranno in giornata. 

è da più di un anno che non noto miglioramenti. ogni giorno è una sfida e gli allenamenti produttivi sono molto rari. 

ho passato l'intero anno a piangere chiusa nei bagni dello spogliatoio dello stadio del ghiaccio. stavo lì accucciata in una angolo con le unghie della mano destra infilzate nella pelle del braccio opposto. mi sollevavo la pelle, come se pensassi di riuscire togliere il dolore dalla mia pelle, come se lo volessi strappare dal mio corpo. 

cerco di non pensare a tutto questo dolore a faccio un finto sorriso rivolta verso Ashley e le altre ragazze nello spogliatoio. 

abbasso gli occhi verso il borsone dove tengo i pattini e li tiro fuori uno dopo l'altro. dopo aver tolto il paralame con il pelo, metto quello rigido che mi permette di camminare più comodamente e non sfilare le lame.

sistemo per bene le cavigliere di silicone e le copro con il calzino nella nike che arriva circa a metà stinco. infilo entrambi i pattini ed inizio a stringerli laccio per laccio. afferro le due estremità e le tiro con tutta la potenza che ho. 

il laccio è di un materiale rigido e quindi mi permette di tenere ben saldo il pattino intorno alla caviglia. arrivo in cima al pattino e lego il tutto con un doppio nodo. allaccio pure l'altro e mi alzo in piedi.

frugo nel borsone e trovo il tutore per il ginocchio che metto sempre. lo allaccio sotto la rotula e lo stringo quasi al massimo. ho un problema a dei muscoli che si collegano ad un tendine che si trova sotto la rotula. ciò mi causa un dolore allucinante, ma a forza di assumere magnesio in polvere ed usare questo tutore, il dolore è sempre meno.

indosso la felpa della società che fascia alla perfezione il mio fisico muscoloso e slanciato. infilo i guanti e piglio la borsettina con dentro tutto il materiale per l'allenamento. esco da sola dalla porta di ferro che separa lo spogliatoio caldo dal corridoio che conduce alla pista. 

appena con un tonfo si chiude dietro di me, sento la solita ventata fredda che mi strappa sempre un sospiro speranzoso che mi da la carica per dare il meglio di me. appena esco del tutto dal corridoio mi trovo davanti l'immensa pista ghiacciata.

i vetri sono appannati ma nonostante questo riesco a vedere abbastanza chiaramente che sul ghiaccio non c'è nessuno. percorro un piccolo tratto a piedi e mi trovo in balaustra. appoggio la borsa su una panchina di legno, lascio i paralame lì vicino e apro la porticina alta circa un metro che da sulla pista.

non c'è molta luce perché nessuno ha ancora acceso i fari sul tetto che illuminano esageratamente la grande sala. mi lascio trasportare dalle lame ed inizio a creare dei movimenti coreografici per la pista. 

faccio delle trottole semplici e veloci collegate da elementi artistici. quando sono sola trovo un sacco di pace e non ho paura di muovermi come una vera stella del pattinaggio. dopo qualche minuto sento una porta chiudersi rumorosamente. è solo guardo verso l'entrata del palazzetto che vedo Spike camminare disinvolto vicino alla pista. 

HOPEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora