#21 - Amarti

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Amarti è un grido muto
che si frange contro un muro d'aria,
un soffio che non muove polvere né sassi.
Non restano che gli occhi asciutti
dopo il crollo silenzioso.

Amarti è una lotta col nulla,
labbra che non sanno sfiorare,
il gesto spezzato prima dell'eco.
Della tua pelle
solo l'ombra di un volo basso
su stanze vuote.

Amarti è camminare
sul filo della follia,
cercarti nelle vene di una pietra fredda.
Sentire la tua assenza
come un rimbombo remoto,
una lontananza che non riempie
eppure pesa.

Non è odio che mi manca,
né il sollievo di un oblio quieto,
ma il respiro del vento che piega
senza spezzare.
Sarebbe più facile odiarti,
se solo sapessi dove inizia
il confine tra la carne e il ricordo.

Amarti,
è restare qui,
nella distanza incolmabile,
nella consapevolezza dell'impossibile.
Sapere che non posso fare altro che amarti
come si ama una stella caduta:
da lontano.

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