Affascinante!
Jake è decisamente un uomo che non può passare inosservato, non deve. Sarebbe peccato.
Fasciato in una camicia slim, verde militare, che mette in risalto l'addome piatto, petto e braccia scolpite, avrei solo bisogno che quella maledetta clausula fosse già stata inserita nel contratto firmato con il mio stesso sangue.
Mi osservo nel riflesso dello specchio all'entrata, per assicurarmi di essere perfetta, quella perfezione fatta di bei vestiti, messa in piega e un buon trucco, per mascherare il mostro che ho dentro.
In lontananza, vedo Jake sorridermi e alzare una mano per segnalare la sua presenza. Gli vado incontro, ma qualcosa mi stringe il petto.
Il cuore inizia a fare dei capricci che non riesco a riconoscere: batte troppo forte.
Non capisco! Per quanto quell'uomo sia ricco di fascino, non è lui a provocarmi quell'effetto, ma la stramaladettissima legge di Murphy: se qualcosa può andare storto, lo farà.
È un po' come quando, dal tavolo, cade la fetta di pane con la cioccolata. Potrebbe cadere dal lato senza la crema ma, la distanza tra il pavimento e l'altezza dalla quale scivola, permette una sola rotazione, spiattellandola con la faccia sulle piastrelle pulite.
Perfetto!
La magia della mia stessa teoria mi si ripercuote contro. Quando una cosa non vuoi che accada, stai sicura che la minuscola percentuale che quella cosa possa accadere si trasformerà in un bel cento per cento.
Riconosco le spalle di quell'uomo. Jake non è solo. Non era un appuntamento romantico, il nostro.
Mi avvicino cauta a quel tavolo riservato all'inferno, cercando di mantenere un sorriso che, sento, sta vacillando. Vorrei mantenerlo impassibile, ma non sono una che riesce a mascherare bene le emozioni, quando sono più forti della normalità che mi sono creata.
«Si accomodi, Miss Davis.» Jake, da buon cavaliere, sposta la sedia per farmi prendere posto. «Lui è Evan; un cliente dello studio, nonché, carissimo amico da sempre.»
Cazzo!
Evan si volta per guardare chi ha di fronte: una donna ben vestita e sistemata per una cena romantica che non lascia spazio a smancerie di cortesia.
«Piacere, Signorina Davis.» Si alza dalla sedia e mi porge la mano, senza alcuna esitazione. Gli concedo la mia e la sfiora con le labbra, come un galantuomo.
Falso!
Una qualsiasi donna potrebbe cascare e perdersi in quello sguardo che rispecchia la sua personalità.
Un'occhio nero, per il demonio che si nasconde dentro il pozzo senza fondo in cui, uno come lui, potrebbe trascinarti.
L'altro, quello blu, per l'angelo che è abituato a mostrare, quello che ti fa illudere che, con lui, potresti raggiungere il paradiso, almeno credo, ma è una di quelle ipotesi che gradirei non verificare.
Non del tutto, insomma.
Non appena mi accomodo, spero che la mise en place possa distrarmi e farmi ritrovare la concentrazione.
Gioco, nervosa, con il tovagliato, mentre con una mano faccio tintinnare le unghie ben curate sul bicchiere in cristallo.
«Gradite delle bollicine, nell'attesa di ordinare?»
Il cameriere, accanto a me, mi fa saltare un battito, non mi ero resa conto si fosse avvicinato.
«Sì, la prego!» rispondo, come se l'alcol fosse la mia ultima speranza di uscire viva da questa serata.
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Tornless - Senza Strappi
RomanceNaira è una ragazza di ventiquattro anni che ha passato gli anni universitari a condurre una vita fatta di eccessi, a causa di una delusione d'amore. Rinsavisce quando, nella sua vita, incontra Milena, una donna che la porta con lei a lavorare nella...