⚠️TRIGGER WARNING: tortura⚠️
In un posto lontano lontano, diverso e abbandonato, ma al contempo vicino, simile e sovrappopolato, una creatura è in lutto come tante.
Con i piedi stanchi e doloranti arriva di fronte al posto che era solita condividere con la creatura ormai a lei persa e con le ginocchia deboli a causa del tanto camminare si piega come un albero tanto giovane a causa delle tempeste.
Con la consapevolezza di non avere nessuno che possa udire, la creatura apre il cuore al vento e offre la propria mente ed emozione.Con un urlo carico di rabbia rovente e vendicativa, risentimento carico di affetto, nostalgia morbosa ed affetto egoista, la creatura si lasciò andare agli spasmi della perdita.
Strisciando e contorcendo la propria faccia a causa della fatica e delle lacrime che lavano la sua faccia, la creatura depositò dei non-ti-scordar-di-me sul terreno.
“Ho seguito i tuoi passi attraverso tutti i posti in cui non ci sei, non riuscendo a trovare il posto in cui sei. L’unica certezza è che sei, dove io non posso raggiungerti. E io? Dov’è che mi hai lasciato? Quanto vorrei che tu sia dove sono io…”
E così la creatura rimane supina lì dove si trova, per tanto tempo.È poetico come l’amore- di qualsiasi amore si parli- abbia la capacità di trasformarsi in emozioni negative come il dolore, rabbia o addirittura odio e come possa avvenire anche il contrario- cioè come emozioni negative come l’odio possano trasformarsi in affetto e amore.
Se devo dirla tutta, non so se una possa esistere senza l’altra sinceramente- però quello che so è che l’Universo deve per forza essere indeciso e caotico come una dannata creatura della Bilancia.In ogni storia che si rispetti c’è la transizione tra queste emozioni, proprio perché è un fenomeno che non è assolutamente raro, proprio perché all’Universo piace giocare come se fosse una creatura dello Scorpione… o Cancro chissà.
In ogni caso, tornando alla nostra dolce protagonista Adele…
Si ritrovò nel rifugio Ninveadis molto prima di quanto stabilito, quindi nessuno era a casa.
Prima di rendere nota la sua presenza contattando Xander, decise di esplorare un po’: lesse i titoli dei libri in libreria, cercò delle ipotetiche stanze nascoste senza successo, entrò in tutte le stanze che si differenziavano tra studi, palestre, armerie, altre librerie ed infine le stanze dei Ninveadis che non avevano niente degno di nota e nessun segreto da scoprire; vagò per le cucine notando due o tre spiriti che sistemavano, pulivano e scherzavano mentre cucinavano e quello decise che era il suo punto di arrivo: con una faccia bianca come quella di Faccia da Latte contattò il suo Maestro.Xander arrivò in fretta con una faccia sorpresa e confusa chiedendole che diamine ci faceva al rifugio.
Adele raccontò del suo incontro strano nel portale e lui sembrò pensieroso.
“Strano che si sia palesato…” mormorò
“Volenteroso di rendermi partecipe?” chiese Adele roteando gli occhi
“I Guardiani sono creature molto timide, per questo mi sorprende il fatto che abbia deciso di mostrarsi a te. Sono delle anime tanto gentili e spesso e volentieri accompagnano il nostro cammino proteggendoci, però non si palesano mai, al massimo si fanno intravedere.”
“Ciò che incuriosisce me invece è il fatto che mi abbia riportata qui.”
“Già, forse c’era bisogno di te qui… terremo gli occhi aperti. Non fare parola di tutto questo a nessuno, racconteremo a chi chiede che sei tornata prima perché durante la tua permanenza nel passato le cose si sono complicate per te.”
“Non molto lusinghiero ma va bene.” Scosse le spalle lei
“Non c’è da scherzare, se ti ha portata qui forse c’è un motivo serio.”
Annuì e poi ad Adele fu ordinato di andare a mettersi dei vestiti più consoni perché avrebbero fatto un po’ di allenamento leggero e poi delle lezioni sulle barriere mentali.Per “allenamento leggero” si intende una serie di esercizi che avevano lo scopo di portare la mente di Adele ad un affaticamento tale da rendere la sua mente il più debole e malleabile possibile.
“Sei un pazzo scellerato e sadico.” Sputò Adele
Xander se la rise e controbatté: “Se hai le energie per insultare le hai per le barriere.”La macchina da guerra sadica non aveva nemmeno una goccia sulla fronte, il che è offensivo per tutti, mi pare.
Bah.Xander era dell’opinione che è troppo facile creare delle barriere mentali quando sei nel pieno delle tue facoltà, ma nella realtà non sarai mai nel pieno delle facoltà, soprattutto se sei un Viandante.
“Bisognerà mantenere le barriere sotto controllo durante le battaglie quando la tua mente è lontana dalla serenità e il tuo corpo sta urlando, durante torture fisiche e psicologiche.”
Quindi, quale modo migliore e più efficace di fare lezione sulle barriere mentali quando il tuo cervello è in pappa?
Adele non aveva rotto la sua postura quando si era allenata nel suo mondo, né quando era in vita e nemmeno quando era ritornata da Viandante, ma lo aveva definitivamente fatto adesso.
Non riusciva a stare dritta o in piedi, la sua faccia era una smorfia di concentrazione testarda e di dolore, le sue braccia avevano i crampi e i suoi polmoni facevano fatica a stare dietro alla quantità di ossigeno che il suo corpo richiedeva.Risultato: la mente di Adele era completamente annebbiata.
No aspetta... era proprio lei che vedeva bianco.
Qualcuno chiami un'ambulanza.Quella prima lezione non servì a molto; Adele imparò le tecniche di base e a conoscere meglio il suo “spazio mentale”, ma oltre a questo non ci furono progressi.
Xander si definì comunque soddisfatto, mandando Adele a riposare perché l’indomani avrebbero avuto tutto il giorno per riprovare.
Adele ebbe un conato di vomito che soppresse scatenando l’ilarità del suo Maestro e dei suoi compagni che da poco si erano palesati per offrire il loro “supporto”.
Semplicemente, anche loro, non avevano nulla di meglio da fare che spettegolare come delle vecchie spelacchiate.Arrivata nell’ala riservata a lei e alle sue compagne, si rese davvero conto di quanto grande era quel posto. Si chiese come un posto così grande potesse esistere in un buco nero...
Beh, il tempo e lo spazio non avendo più significato potevano prendere ogni forma che volevano.
Si diresse in camera sua, fece una bella doccia bollente e purificante e poi si addormentò chiedendosi come se la stavano passando le sue coinquiline.“Mai.” Sibilai attraverso il buio
“Ancora non cedi eh.” Ridacchiarono i bastardi “Bene, a me sta bene. Benissimo. Continua a farci divertire.”
Nel buio una ferita mezza guarita si aprì e poi un’altra e un’altra ancora.
Sostanze putride, puzzolenti e con il compito di infettare e mangiare, mangiare e mangiare entrarono in circolo nel suo corpo.
Ma nessun urlo attraversò le ombre. Anche se del fuoco sembrava scorrermi tra le vene.
Incatenata, torturata e umiliata in più modi, non avrei mai dato loro la soddisfazione di vedermi urlare.
Tremare di dolore? Non potevo aver controllo sul mio corpo.
Lasciare che i miei occhi facessero cadere lacrime? Non potevo evitarlo.
Urlare di dolore o pregare per un atto di pietà? Mai.
Tradire tutto quello per cui avevo combattuto e dare loro la soddisfazione di vedermi fallire e dargli ciò per cui mi torturavano? No.
Mai mai mai mai mai mai mai.
Poi portarono dentro la cella una gabbia con i topi- gli stessi che infestavano quel dannato posto- e il fuoco.
“Lascia che ti dia un consiglio. Questo è quello che dovresti fare tu.” Disse uno degli aguzzini forzando la mia faccia e il mio sguardo verso la mia pancia, dove erano stati poggiati i topi che si ritrovarono intrappolati dal secchio.
Gli aguzzini avvicinarono il fuoco al secchio, rendendolo rovente.
E i topi, disturbati dal calore del fuoco che riscaldava il metallo di quel dannato secchio arrugginito, cominciarono a squittire.
E poi a graffiare il secchio.
E a morderlo per creare un’apertura.
E a correre e dimenarsi nello spazio ristretto in panico.
Poi però non squittirono più, non avevano più paura perché avevano individuato una via d’uscita.
E così graffiarono.
E morsero.
E si dimenarono per cercare di entrare nei solchi fatti nella mia pancia sperando di salvarsi dal fuoco.
E Adele a quel punto, per la prima volta, urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
“Dovresti uccidere per salvarti.” Le sussurrò in fine l’aguzzinoAdele si risvegliò dal suo sonno.
Si dovette fare un’altra doccia, questa volta non troppo calda.
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THE UNDEAD
Fantasy⚠️TRIGGER WARNING ALLA FINE⚠️ "𝘜𝘯 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘰 𝘤𝘩𝘦 è 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘢 𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢, 𝘱𝘶𝘳 𝘥𝘪 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘢𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘪 𝘈𝘥𝘦𝘭𝘦, 𝘳𝘪𝘶𝘴𝘤𝘪𝘳à 𝘢 𝘧𝘢𝘳 𝘣𝘳𝘦𝘤𝘤𝘪𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘶𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘤𝘦𝘳𝘵𝘦𝘻𝘻𝘦...