10. Il pomeriggio più lungo di sempre

12 8 0
                                    

Emily

Avevo molta, ma dico molta, paura che questo pomeriggio sarebbe finito in un silenzio imbarazzante.

Ma invece non è stato affatto così.

Ci siamo persi a parlare, abbiamo cucinato insieme mentre ascoltavamo musica, cantato a squarciagola e guardato pure un film.

Sì perché secondo me quella cretina di Lizzie ha perso più tempo, volutamente, e siamo riusciti a guardarci pure un film.

"Che cuciniamo?"

"Boh non saprei"

"Biscotti?"

"Nah, troppo dolci"

"Hamburger?"

"No, non mi va. Però potresti decidere anche tu, eh"

"Ma so che sono le donne che comandano, quindi puoi comandarmi"

silenzio.

"Intendevo che puoi scegliere tu, ecco, sì proprio quello."

"Va bene, allora... Pizza?"

"E pizza sia"

Stiamo preparando l'impasto e la musica viene interrotta da una pubblicità

"Sai, poco fa ci riflettevo, l'altra sera sei scappata dopo che mi hai salutata"

"Scusami davvero, solo che.."

"Solo che, cosa?"

"Solo che avevo paura della tua reazione dopo quel bacio, anche se non lo era, ecco, e non volevo vederla"

"Emily, guardami"

Alzo gli occhi immergendoli nei suoi.
Sono meglio di qualsiasi paesaggio.

"Per me non è un problema il modo in cui saluti, il modo in cui ti imbarazzi o quello in cui ti chiudi in te stessa. Per me tu non sei un problema, e quando sarai proprio tu stessa a sentirti un problema, io ci sarò. Sempre e comunque."

Non posso fare a meno di fissarlo intensamente, mentre mi passano un sacco di cosa in testa, che inizio a dire velocemente.

"Hai ragione, e ti ringrazio per tutto quello che mi stai dicendo, solo che ho paura di sbagliare, mi sento io sbagliata e penso ch..."

E mi bacia.

Mi interrompe, e mi bacia.

Mi travolge una sensazione mai provata fino ad adesso. Nemmeno con Blake. Sono delle farfalle particolari, che non si trovano nello stomaco, ma nel cuore. Queste farfalle non bruciano, non fanno male, ma aggiungono un emozione più forte rispetto a quella che già c'è. Mi sento catapultata in un altro mondo, dove non si sente niente dell'esterno. Solo io e lui. Sperando in futuro, noi.

Fino a quando suona il campanello.

Ci allontaniamo in maniera veloce, infastiditi dall' interruzione.

Ovviamente è Lizzie.

"Sento odore di pizzaaaa... bruciata però"

La pizza dentro il forno non era una cosa che faceva parte di quel mondo di cui parlavo prima. Per questo l'ho dimenticata.

"LA PIZZAAAAAA!" urliamo all'unisono io e Adam.

Ci dirigiamo con la stessa velocità verso il forno.

L'intento di entrambi è aprire il forno.

Infatti entrambi poggiamo le mani sulla stesso punto, e ci sfioriamo.

Se non fosse che lui aveva la mano sotto, che toccava la metà del forno bollente.

"AHIAA!"

"Aspetta prendo il kit d'emergenza!"

La pizza può aspettare, lui no.

Corro in bagno, prendo il kit, corro da lui, e inizio a medicarlo.

Non geme più dal dolore ma dice una frase che mi fa venire i brividi, in senso positivo.

"Ti sei fatta male?"

"No, la mia mano era sopra la tua, quindi la tua mano ha fatto una sorta di "scudo" per la mia"

"Menomale. E aggiungi questo al discorso di prima, quando vorrai, se vorrai, e in qualsiasi modo vorrai, io ti farò sempre da scudo"

            

                                   

____________________________________

FINALMENTE UN NUOVO CAPITOLO!
questo è il mio preferito per ora 🥰

se è piaciuto anche a voi, non dimenticate la stellina🌟

Ma... questo tizio che scrive i bigliettini chi è alla fine? 🧐

ci vediamo al capitolo 11...

Enjoy your reading 🎀
libridibenny

𝐘𝐨𝐮 𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐟𝐨𝐫𝐠𝐞𝐭𝐭𝐚𝐛𝐥𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora