Capitolo quattro.

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La sera stessa non riuscivo ad addormentarmi.
Ero così spaventato, mi sentivo in colpa per averla lasciata sola con il suo patrigno ubriaco. E il pensiero che lui le potesse fare male mi uccideva.
Asher mi aveva chiamato un casino di volte, ma io avevo riattaccato sempre.
Quella sera non mi andava di sentire e vedere nessuno.
Anzi, l'unica persona che volevo vedere era Sky.
Così decisi di fare una pazzia e andare da lei. Presi le chiavi della macchina e guidai fino ad arrivare a casa sua.
Le luci erano tutte spente, però provai lo stesso a chiamarla nel modo in cui tutti i ragazzi chiamano le ragazze nei film. Ovvero, lanciando sassolini alla sua finestra, sperando che non sia quella del padre.
«Sky!»dissi abbassa voce, ripetutamente.
Ma lei non rispondeva, fino a quando non ci provai l'ultima volta.
«Sky voglio sapere come stai! Affacciati e che cazzo!»
Ad un tratto si aprii la finestra.
«Justin ma cosa cazzo ci fai qui? Sono le due di notte!» disse lei bisbigliando.
Aveva i suoi capelli biondi raccolti in un grande chignon, e una maglietta lunga blu.
Cazzo,il blu le stava dannatamente bene.
«Scendi dai, facciamoci un giro!» dissi sorridendole.
«Tu sei fuori di testa» disse lei alzando gli occhi al cielo.
«Si ok ok, me lo ripeterai in macchina, ma adesso muoviti» dissi ridacchiando.
L'aspettai cinque minuti e alla fine scese.
«Sei un idiota»disse sorridendo.
Le aprii la portiera della macchina e lei salì.
«Ma i tuoi lo sanno che sei qui con me?»disse Sky sistemandosi i ciuffi scompigliati dello chignon.
«No, veramente pensano che io stia dormendo ora come ora.»dissi ridendo.
«Ma allora dove andiamo?»disse sorridendo.
«Siamo a Miami ok, ci sono tanti posti dove andare ma che ne dici se andiamo in spiaggia?»domandai io.
«Per me è perfetto.»disse lei guardano dal finestrino.
Quando si voltò per guardarmi notai che aveva un livido sulla spalla e io istintivamente frenai di colpo.
«Che c'è?»disse lei spaventata.
«Chi ti ha fatto quel livido?» domandai.
Lei non rispose.
«Sky, chi ti ha fatto quel livido che hai sulla spalla?»domandai di nuovo.
«È stato mio padre quando era ubriaco.»disse lei trattenendo tutte le lacrime.
Serrai le labbra e le mie mani strinsero forte il volante.
Lei si buttò fra le mie braccia e continuò a singhiozzare.
«Non permetterò più che lui ti faccia del male» le dissi all'orecchio accarezzandole i capelli.
«Ci sono abituata Justin..»disse lei piangendo a dirotto.
«Vieni a stare da me» dissi io.
«No Justin. Davvero, non posso.»disse lei asciugandosi il viso.
Certo, non sarebbe mai venuta da me. Lo sapevo.
«Andiamo in spiaggia ti prego, non voglio pensare più a niente.»disse Sky allontanandosi da me.
«Certo che hai un bel modo di affrontare i problemi.»dissi freddo io.
«Problemi? Justin questi non sono problemi, questa è solo la minima parte che sopporto da quando avevo quattordici anni, fidati nella mia vita succede di peggio.»disse lei urlando.
«Ma devi fare qualcosa,no!?»le dissi confuso.
«Per adesso voglio stare con te e non pensare al domani» disse Sky.
Al suono di quelle parole sorrisi come un idiota.
«Va bene» dissi io mettendo in moto.
Arrivammo in spiaggia e lei si sdraiò e si mise a fissare il cielo.
«Guarda» disse.
«Cosa?»chiesi.
«Ci sono più stelle in cielo.»disse sorridendo.
«Sì, sono belle quasi quanto te.» le dissi accarezzandole i capelli.
«Justin, io sono un completo disastro. Perché ti sei fissato con me?»domandò lei.
«Sky, tu sei perfetta. Tu sei come queste stelle nel cielo, tanto silenziosa quanto bella.» le dissi sinceramente.
Sky sorrise e chiuse gli occhi.
Ad un tratto il mio telefono suonò rovinando  il momento e io risposi seccato.
«O fratè» dissi leggermente scazzato.
«Jus! Che combini?» disse Asher dall'altra parte del telefono.
«Sono le due e mezza di notte. Cosa posso combinare alle due e mezza di notte?»Sbottai io.
«Ah. Quindi stavi dormendo?»domandò Asher divertito.
«Si e ora non rompere che voglio dormire.»dissi io.
Sky ridacchiava ascoltando tutta la conversazione.
«Va bene stronzo. Io sono ad una festa,ti volevo chiedere se venivi. C'è pure Nicol.»disse lui.
«Non mi interessa nulla di Nicole,lo sai. Ciao!»dissi riattaccando il telefono.
«Chi è questa Nicole?»domandò Sky.
«Perché sei gelosa?»dissi sorridendo.
«Neanche un po'»disse lei ricambiando il sorriso.
«È una che mi vuole,comunque.»dissi io.
«Ah e ti piace?»disse lei.
«Neanche un po'»risposi io.
«Ah va bene»disse lei fingendo che non le importasse.
«Ma tuo padre adesso dov'è?»Le chiesi.
«Oh non lo so, è uscito prima per ubriacarsi di nuovo forse tornerà fra due giorni.» disse lei.
«E quindi vieni a stare da me» dissi io.
«Perché?» domandò lei
«Non voglio che stai da sola.» risposi io.
«Ma non voglio essere di peso per i tuoi genitori.» disse lei.
«Ma smettila. Saranno più felici di me ad ospitarti. Sai mia sorella Jazmyn  è andata all'università da pochi mesi. Così in casa ci siamo solo io e mio fratello più piccolo  Jaxon e a mia madre manca tanto una ragazza in casa.»dissi io.
«Ma che le dirai a tua madre?»domandò lei.
«Che la mia ragazza vuole stare il più tempo possibile con me.» dissi sorridendo.
«Oh si certo» disse lei ridacchiando.
«No, comunque le dirò che i tuoi sono in viaggio per un po'» dissi io.
«Ah va bene»disse lei facendo un mezzo sorriso.
Pensavo che fosse assurdo tutto quello che stava succedendo, ma era fottutamente reale. Avevo incontrato una ragazza diversa che forse poteva capire il casino che c'era dentro di me e io potevo proteggerla.

Passammo tutta la serata a ridere sdraiati su una tovaglia, ma poi ad un tratto mi venne un idea.
«Ci stai a farti il bagno Sky?»dissi sorridendo.
«Ma certo che no»disse lei schietta.
«Perché no?»sbuffai io.
«Non ho il costume.»disse lei.
«Meglio.» dissi divertito.
«Ma smettila buffone»disse lei ridendo.
«Sai cos'è la cosa bella di te Sky?»domandai.
«No, non lo so Justin.»disse lei.
«La tua semplicità. Mi piace il fatto che hai maglioni mille volte più grandi di te e sono sicuro che hai un corpo da modella sotto quei vestiti e amo il tuo viso anche se pure un cieco si accorgerebbe che sei triste.»dissi tutto ad un fiato.
Lei rimase immobile ma ad un certo punto sorrise e mi abbracciò.
«So che ci conosciamo da pochissimo è che tutto questo è assurdo ma d'ora in poi ci penso io a te.»dissi stringendola forte.
«Grazie.»disse lei ricambiando più forte.

Si fecero le 4:30 del mattino e io e Sky tornammo a casa.
La mia casa era davvero grande, aveva tre piani di cui uno era degli ospiti.
«Non fare tanto rumore quando sali le scale» bisbigliai io.
Lei annuì.
Salimmo piano le scale e arrivammo al terzo piano.
Presi a Sky le cose di mia sorella e gliele poggiai sul letto.
«Grazie mille Justin ma rimango qui solo per una notte.»disse imbarazzata.
«No, qui sei al sicuro.»disse Justin.
«Ma..»disse lei
«Niente ma! Ora mettiti il pigiama, ci vediamo domani mattina.»dissi io in tono freddo.
«Ma se stai con me?»disse Sky.
«Sul serio?»dissi io in tono malizioso.
«Ma a parlare intendo, mi piace parlarti, ormai aspettiamo l'alba dai, io lo faccio sempre.»disse lei con un mezzo sorriso.
«Va bene, mi giro così ti cambi.»dissi io.
Io mi girai e lei si tolse il maglione, e si mise un pigiamino bianco di seta, che la rendeva ancora più adorabile. Si sciolse i suoi capelli lunghi e biondi e se li pettinò.
Era bellissima.
«Quanto sei bella con i capelli sciolti.»dissi.
«Grazie»disse lei arrossendo.
Eravamo sul letto grande che parlavamo di tutto tranne che del passato.
C'erano un sacco di cose che volevo sapere di lei ma sentivo che non potevo e la cosa mi infastidiva perché io ero abituato sempre a sapere tutto.
«Tu fumi?»domandai.
«Sì ho il vizio.»disse lei.
«ma io non ti ho visto mai un pacchetto di sigarette.»dissi confuso.
«Chi ha parlato di sigarette?»disse lei.
«Sul serio fumi le canne?»domandai stupito.
«Certo, devo per forza almeno tre al giorno. Mi aiuta a non impazzire e a vedere meglio la realtà.»disse lei.
«Tu mi sembri una che vuole scappare dalla realtà.»dissi.
«Ma perché parliamo sempre di me?»disse Sky.
«Perché sei la cosa più interessante che io conosca.»dissi in tono serio.
«Beh allora hai una brutta vita.»disse Sky spegnendo la luce.
«Che fai?»domandai.
«Sono le 5:30, chiudo un po' gli occhi che domani dobbiamo alzarci alle otto.»disse lei.
«Va bene allora buonanotte.»dissi guardandola.
«Notte Justin»disse lei.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 12, 2016 ⏰

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