☽ ~ 𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔 𝖙𝖗𝖊

89 30 29
                                    

ᴛʀᴀ ɪʟ ꜱᴏᴘʀᴀᴠᴠɪᴠᴇʀᴇ ᴇ ɪʟ ᴠɪᴠᴇʀᴇ ᴇꜱɪꜱᴛᴇ ᴜɴ ᴘʀᴇᴄɪᴘɪᴢɪᴏ ᴇ ᴘᴏᴄʜɪ ʀɪᴇꜱᴄᴏɴᴏ ᴀ ꜱᴀʟᴛᴀʀʟᴏ

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

ᴛʀᴀ ɪʟ ꜱᴏᴘʀᴀᴠᴠɪᴠᴇʀᴇ ᴇ ɪʟ ᴠɪᴠᴇʀᴇ ᴇꜱɪꜱᴛᴇ ᴜɴ ᴘʀᴇᴄɪᴘɪᴢɪᴏ ᴇ ᴘᴏᴄʜɪ ʀɪᴇꜱᴄᴏɴᴏ ᴀ ꜱᴀʟᴛᴀʀʟᴏ.
ᴍᴀʀᴛʜᴀ ᴍᴇᴅᴇɪʀᴏꜱ

⋅•⋅⊰∙∘☽☾∘∙⊱⋅•⋅ ⋅•⋅⊰∙∘☽☾∘∙⊱⋅•⋅⋅•⋅⊰∙∘☽☾∘∙⊱⋅•⋅

Mi ucciderà. Questa è la volta buona che Ray mi farà fuori.
Merda. Merda. Merda.

Quella era un'imboscata a tutti gli effetti. Altrimenti, se Shane fosse stato davvero un cliente, sarebbe scappato a gambe levate quando lo sbirro ha fatto il suo ingresso. Invece, ha cercato di trattenermi.

È strano che Ray non abbia capito l'andazzo. Lui è troppo sveglio per farsi prendere in giro in questo modo. A quanto pare, lo sbirro e il suo complice lo sono molto di più.
Ora Lucifer sa a tutti gli effetti che, oltre ad essere una ladra di fagioli, sono anche una spacciatrice.

Merda.

Mio padre se n'è andato lasciandomi da sola in balia del destino. Sono andata nel punto prestabilito, ma lui non c'era. L'unica cosa che ho potuto fare, è stata correre. Correre fino a quando i polmoni non hanno preso fuoco e le gambe non hanno lentamente ceduto al troppo sforzo.

Sono scappata, anche se né Lucifer né Shane mi hanno seguita.
Che altro avrei potuto fare? Farmi prendere?
So perfettamente che quello che faccio è reato, ma cavolo, anche io sono una vittima.
Sono fin troppo consapevole che nessuno mi crederà mai, probabilmente loro mi vedono come una criminale.

Non so dove mi trovo né tanto meno so come cacchio tornare a casa. Forse non voglio nemmeno tornarci. Ho paura. In questo momento ho più paura della reazione di mio padre che di essere arrestata.
Almeno in carcere nessuno mi toccherà con un dito. Ray lo farà, quando gli dirò che era una trappola. So che nemmeno mi crederà.

Dal primo incontro che ho avuto con lo sbirro, c'è una cosa che mi tormenta.
Come ha fatto a scoprire dove abito?
C'è qualcosa che non va, lo sento.
Nel mio quartiere la polizia non traffica mai. Nemmeno quando qualcuno ne ha veramente bisogno. Quindi: mi ha seguita, oppure stanno tenendo d'occhio mio padre e Chris. Altrimenti non si spiega.

Ora però devo scacciare via questi pensieri e concentrarmi su come tornare a casa rendendomi il più invisibile possibile.
Ho trovato un altro edificio abbandonato e mi sono nascosta al suo interno.
Non so dove mi trovo. Non posso chiamare nessuno perché non ho un cavolo di telefono!

Qui fuori fa un freddo cane ed io sto tremando come una foglia. L'aria fredda continua a mordermi il viso con ferocia, a congelarmi le mani che tengo infilate nelle tasche del giubbotto.
Accovacciata su me stessa, osservo il mio zainetto con la fronte aggrottata. Maledetta cocaina, maledetto Ray.
Perché manda sempre me? Non può farlo lui, dato che si reputa il migliore?

DRAG ME TO HELLDove le storie prendono vita. Scoprilo ora