~ 𝕻𝖗𝖔𝖑𝖔𝖌𝖔

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ɪʟ ᴍᴀʟᴇ ᴇ ʟᴀ ᴘᴀᴜʀᴀ ꜱᴏɴᴏ ɢᴇᴍᴇʟʟɪ ꜱɪᴀᴍᴇꜱɪ.

ᴢʏɢᴍᴜɴᴛ ʙᴀᴜᴍᴀɴ

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𝕷𝖎𝖑𝖎𝖙𝖍                   
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Un anno prima...

Voglio scappare via di qui, voglio essere libera. 

Come posso scappare da qui senza che lui mi scopra? È impossibile, lui ha occhi e orecchie dappertutto. 

La nostra "casa", è un rudere, sta cadendo a pezzi, eppure abbiamo quasi dodici telecamere sparse lungo tutto il perimetro. 

Se tentassi la fuga, lui mi vedrebbe. Le telecamere sono dotate di sensori del movimento, qualsiasi movimento "strano" farà scattare l'allarme sul telefono di mio padre. 

Non ho via di scampo. 

Mi sento come una di quelle principesse intrappolate nella torre del castello e controllata a vista da uno spaventoso drago sputa fuoco. 

Solo che io non mi trovo in un castello, mi trovo segregata dentro una casa che sta cadendo letteralmente a pezzi, dai muri fatiscenti e dall'odore di muffa mista a quello della nicotina che ormai ha infettato i miei polmoni. 

Viviamo nel peggiore dei quartieri. Mio padre controlla l'intero quartiere. Quindi, anche se riuscissi a scappare via, i nostri vicini di casa non esiterebbero a dare l'allarme. 

In questo maledetto quartiere tutti hanno paura di mio padre. Non posso nemmeno biasimarli, anche io ho paura di lui. È un mostro. La feccia peggiore, un delinquente. 

Per anni ho trovato mille scuse per i suoi comportamenti. Continuavo a chiedermi per quale motivo mi trattasse in quel modo barbaro. Avrei tanto voluto dare la colpa al fatto che lui mi odiasse perché con la mia nascita, gli avevo portato via sua moglie. Non ho mai conosciuto mia madre, è morta quando mi ha data alla luce. Ray, mio padre, non mi ha mai parlato di lei. A casa, non abbiamo nessuna sua foto, niente. Come se non fosse mai esistita. Non conosco nemmeno il suo nome, non so se anche lei fosse una persona cattiva, non so niente. 

L'unica cosa che Ray continua a ripetermi è che sono un'assassina e che non sarei mai dovuta nascere, che sono la figlia del diavolo.

Come se lo avessi scelto io di nascere in questa "famiglia". Potevano benissimo risolverla in un altro modo e lui avrebbe avuto ancora la sua adorata moglie. 

Se avessi saputo che la mia vita sarebbe stata in questo modo, col cacchio che sarei venuta al mondo! 

Purtroppo non possiamo sceglierci i genitori, e a me, è toccato il padre peggiore del mondo. 

Ho passato ventitré anni della mia vita rinchiusa tra queste quattro mura puzzolenti. Potevo uscire solo per andare a scuola e per sbrigare gli incarichi che il mio amorevole papà mi obbligava a fare. 

Non ho amici, non so nemmeno come si conversa con un altro essere umano. Non so che cosa vuol dire uscire a divertirsi, ubriacarsi... Insomma, non so che cosa vuol dire essere una normale giovane donna! 

Posso uscire di casa solo se accompagnata da mio padre o da Chris, il mio... Ragazzo. 

È stato mio padre a farmelo conoscere, è molto amico di suo padre. Giuro che quel giorno ho provato un gran senso di sollievo; non sarei più stata sola. Pensavo che Chris mi avrebbe salvata dalle grinfie di mio padre, che mi avrebbe caricata sul suo cavallo bianco e che mi avrebbe portata via da questo inferno in terra. 

DRAG ME TO HELLDove le storie prendono vita. Scoprilo ora