Io mi ricordo un po' la notte. Fredda, buia, dove è difficile districarsi tra le ombre. La paura. La tensione.
Di notte nessuno gioca. Nessuno balla. Nessuno canta. Nessuno ride. Nessuno fa compagnia alla notte.
La notte è misteriosa, come me.
Di notte, quando tutti dormono, io esco in balcone e guardo le stelle. Mi accovaccio e punto lo sguardo verso il cielo.
Un leggero vento mi passa tra la maglietta e la pelle, ed è piacevole, finchè il freddo non penetra nelle ossa. Allora torno dentro, chiudo gli occhi e mi stringo sotto le coperte. Il freddo non se ne va. Ormai il vento gelido è entrato troppo in profondità, e non basta il calore per mandarlo via.