spero di aver portato abbastanza soldi per le scommesse

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<Ed ecco qua! Teoricamente adesso possiamo mettere le coordinate precise e teletrasportarci dove vogliamo!>
Mostrò un Federico emozionato dal suo lavoro di aggiustamento alzando il braccio della ragazza.

Serena si avvicinò <mio Dio... Come- come hai fatto ad aggiustarlo in una settimana o poco più? E come->
<Sembra tipo uno smartwatch, ma derivato da un film di fantascienza>
<Quindi posso tornare nel mio mondo?>
<Ecco, quella è l'unica cosa che non ho capito come funzioni> mise giù il braccio di serena e girando la prima lancetta si aprì in aria un ologramma di calcoli,immagini,traiettorie, insomma Serena non stava capendo praticamente un cazzo.

<Vedi... Qui c'è uno spazio in cui puoi inserire le coordinate di dove vuoi andare, poi giri la manopola e ti porta esattamente in quel punto. Ma purtroppo non ho trovato niente sul come selezionare il mondo.>

Serena guardò l'orologio sospirando però poi alzò lo sguardo verso Federico e sorrise <va bene lo stesso, è comunque un miglioramento>

<Se avete finito di parlare di cavi,universi e mondi sono qui.> Disse una Wendy seduta sul letto che continuava a tirare una pallina contro il soffitto da un'ora.

<Wendy, io di ste robe non capisco un cazzo, tu neppure, quindi almeno lascia fare a Federico che sta facendo qualcosa al posto tuo.>
<A dir la verità sei lì che osservi e basta da mezz'ora.>
<stavo guardando se riuscivo ad avere qualche idea miracolosa>
<Con piatto di sushi in mano?>
Serena abbassò lo sguardo verso il suo piatto che da colmo com'era all'inizio, era rimasta una fetta di salmone.
<Ragionare mi mette fame.>

<Ok ragazze, direi che ci siamo, però preferirei avere un ultimo controllo prima di testare questo orologio,quindi se non vi dispiace chiamerei mia sorella che->
<MA TIPO NO?>
<Wendy lo so che non avete dei bei trascorsi ma ci servono le sue abilità.>
La ragazza sbuffò <se inviti lei allora io invito Lorenzo>
Serena si alzò<Siamo già in troppi non so nemmeno se funzionerà!>
Federco mise una mano sulla spalla della ragazza <massì lasciala portare chi vuole,tanto finché siamo in 3/4 persone non credo sia un problema.>
Wendy ghignò soddisfatta <bene!>

Dopo mezz'ora, suonò il campanello

Serena andò ad aprire la porta,per poi ritrovarsi quattro persone davanti
<Tu Emily so chi sei... Gli altri?...>

<A me ha chiamato Wendy,mia sorella non mi chiama se non c'è qualcosa per divertirsi quindi eccomi qua.> Disse un ragazzo alto,mulatto e vestito con una tuta grigia e occhiali da sole.
Emily entrò in casa <ho portato hebi perché so che qui c'è una persona che non mi va a genio e volevo supporto morale. Tu hebi?>
La ragazza corvina che a quanto pare si chiamava hebi rispose <mia mamma mi ha obbligato a portarmi Andrea.>
<A dir la verità ha chiesto a me di portare te.>
<Taci.>

<Vi prego ditemi che non siete più di così->

Arrivò un'altra ragazza molto simile a hebi <Eccomi! Scusate le scale sono faticose da fare coi tacchi>

Serena guardò tutti, sospirò,
<Ma dio cane.>
Aprì la porta per lo studio
<Federico! Abbiamo l'equipaggio qua! Posso farne fuori qualcuno?>

Federico uscì dallo studio e vide tutti lì.
Restando calmo, si schiarì la voce.

<Allora ragazzi,penso che siamo troppi per questo piccolo compito che abbiamo, dato che io avevo invitato solo Emily...>
L'orologio di serena si accese mostrando vari pallini luminosi nelle varie posizioni di quei ragazzi. Capì immediatamente che fare.

Digitò dei numeri di coordinate a caso, ma al contrario della volta prima, la luce che la stava per teletrasportare,prese tutti quelli nella stanza.

Buio.

Si ritrovò insieme a tutta la ciurma sul tetto di un mezzo di locomozione:aveva ruote ed era alto a tue piani, ma soprattutto, non aveva la più pallida idea di dove fosse, di nuovo.

<Serena, dimmi che non hai fatto un'altra cazzata delle tue.> Si mise una mano sugli occhi una Wendy un po' stordita.
Hebi fu la prima ad alzarsi e a guardarsi intorno. <Ragazzi, siamo a LAS Vegas>
Lorenzo si alzò immediatamente dopo quella frase <VAI CAZZO GITA A GRATIS>
<Deficienti tenetevi che cadete di sotto!> Urlò una Emily sperando che gli altri la sentissero.

Serena si girò verso Federico sperando in qualche sua idea,ma era praticamente svenuto affianco a una delle ragazze con hebi che lo cercava di tenere in una posizione stabile mentre il mezzo continuava a percorrere curve.
<Ragazzi Ve l'ho mai detto che soffro mal d'auto?> Mugugnò Lorenzo.

Riuscirono a scendere dal tetto del bus. Attorno a lei c'erano palazzi enormi,luci,strutture che sembravano le taverne dove andava a bere birre con gli gnomi ma... Sembravano più brillanti,moderne,fantastiche.






Federico si risvegliò,
<Allora ragazzi,io direi che magari ci dovremmo organizzare per cercare un areo o magari trovare le coordinate di un posto che sia almeno vicino alla nostra città e... Perché ci siete solo voi due?>
Emily e Andrea si guardarono a vicenda,poi dietro, poi di nuovo a Federico.
La ragazza incrociò le braccia <sarà una lunga giornata.>

 Serena Hoiber (L'orologio Dell'anima)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora