Ma che siamo nel 1800-

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Hebi

12 settembre,pomeriggio

Un maggiordomo si schiarì la gola <Signorina ines sua madre le chiede di prepararsi per la riunionedell'azienda,vuole che lei sia presente quest'oggi.>

Si voltò verso di lui e rispose
<Certamente,sa perché devo andare con mia madre o?...>

<Non ne sono al corrente mi dispiace signorina.>

La ragazza annuì e iniziò a prepararsi per uscire. Andò davanti allo specchio e raccolse i suoi capelli neri in una treccia, indossò una gonna nera (non che avesse molta scelta) e appena finì di prepararsi,il governante la condusse in macchina dove sua madre era già seduta nel sedile posteriore.

<Sei pronta?>
<A che cosa esattamente?>

Sua madre sorrise <oggi è un grande giorno, finalmente inizierai a pensare al tuo futuro>

Il resto del viaggio lo passarono principalmente a parlare dell'azienda e del fatto che un giorno la figlia avrebbe ereditato tutto, ma a hebi non poteva importar di meno. Il sole illuminava una parte del viso facendo risaltare la sua pelle più chiara delle stesse nuvole in cielo.

Appena arrivati,scese dalla macchina e sua madre la accompagnò per tutti i lunghi corridoi dell'azienda fino ad arrivare ad una stanza con una targa dorata, "Sala riunioni".

All'interno, c'erano sedute tre persone,un uomo e una donna che guardavano freddamente il figlio.

Il ragazzo ormai lo conosceva bene,dopo ormai 10 anni con le famiglie nella stessa azienda.ciuffo castano su un'occhio e vestito elegante pure per andare a scuola, Andrea caretti.

La ragazza si sedette e aspettò quello che avevano da dire.

sua madre si schiarì la gola

<Buon pomeriggio,spero vivamente di non essere in ritardo>

<In orario come al solito,spero che tua figlia abbia preso da te>

Replicò la signora per poi lasciare la parola al marito

<Dunque,come abbiamo discusso nella scorsa riunione,pensiamo che per comodità sarebbe meglio unire le due aziende siccome lavoriamo entrambi sotto lo stesso palazzo e per evitare rivali o divisioni di potere nelle prossime generazioni,abbiamo preso una decisione.>

'come se mi importasse qualcosa di questa azienda' pensò.

<Signorina Ines,lei e Andrea sarete coloro che uniranno le nostre famiglie. Non potrete frequentare nessun'altro all'infuori di voi per evitare di rovinare la reputazione dell'azienda.>

Rimase a bocca aperta e Andrea non fu da meno.
'Ho solamente 14 anni e il mio futuro è già scritto nella pietra'. Pensò.
Ma Prima che provò ad aprir bocca, sua madre la fermò

<Infatti per cercare di farvi avvicinare,vi abbiamo spostato nella stessa classe, ora, credo che discuteremo dei dettagli che vi riguardano più tardi adesso se non vi dispiace potete pure aspettare fuori dalla sala>

'Perfetto avrò ancora meno amici di quelli che già avevo' pensò per poi alzarsi e uscire dalla sala, Andrea la seguì e chiuse la porta

<In caso non te lo ricordassi, piacere mio Andrea caretti>

<Ti conosco abbastanza,e spero che tu ti ricordi almeno il mio di nome>

Ridacchiò più per ridere di lei,che con lei <Hebi Ines,come potrei scordarmelo>

Alzò gli occhi al cielo
<sempre quel tono sfottente>

<Lo definirei semplicemente sarcastico ma,dai tuoi voti in italiano non mi stupisce il fatto che tu non comprenda>ridacchiò

<ho dei brutti voti in italiano solamente perché non riesco a leggere bene ok?>

<Confondere le lettere spesso è segno di dislessia sai? Mi farei qualche controllo se fossi in te,o forse sei semplicemente tu che non ti vuoi impegnare>

La ragazza iniziò a camminare verso il lato opposto del corridoio rispetto a lui

<Che c'è? Non riesci ad accettare la verità? È inutile che cerchi di fare la perfettina se alla fine sbagli le cose più semplici>

Si fermò.

Vide il sorrisetto sul volto del ragazzo e il primo istinto che le venne era di staccargli i denti uno a uno.

<Si dia il caso che nonostante ciò,tu non abbia la miglior media della scuola dato il fatto che Emily elaw ti supera di ben 2 borse di studio,aia..>

Il sorriso che aveva in viso sparì
<Si dia invece il caso che Emily ha basse speranze di entrare in università prestigiosa dati i costi che,la famiglia novini,non potrebbe assolutamente sostenere.>

<Si ma->

<E soprattutto, perché tiri fuori Emily se stiamo discutendo di me e te?>

<Ci fai sembrare una coppia>

<1 è quello che putroppo siamo ora,2 se mi lasci continuare, è inutile che cerchi di cambiare argomento solamente perché sai che ho ragione. Scacco matto "signorina Ines".>

Ci risiamo, un'altra risposta pronta.
Era impossibile vincere una discussione con lui,poteva anche essere nel torto ma rigirava la frittata sempre come voleva lui o semplicemente ti interrompeva ogni 5 secondi,la cosa le faceva ribollire il sangue sotto la pelle e il pensiero intrusivo di prima riguardo il staccargli tutti i denti si faceva sempre più presente.

Ma questa volta non fu il sangue sotto la pelle a ribollire.
Le prudeva il gomito,niente di strano per carità ma era già dal giorno prima che si sentiva strana e le continuavano a pruder le gambe e le braccia,ed ora che era arrabbiata,questa cosa crebbe ancora di più. Fece per grattarsi il gomito quando vide dei punti verdi,squame.

<Vado in bagno,non seguirmi e in futuro parlami solamente lo stretto necessario,ciao.>
Corse verso il bagno e Andrea scrollò le spalle per poi andarsene.

I punti verdi continuavano a comparire, stava iniziando a panicare quando si rese conto che si stavano espandendo anche dalle sue ginocchia,

'Cosa sta succedendo?!' pensò,prima di vedere tutto il suo braccio coperto di squame e finir col vedere tutto oscurato.

Angolo autrice: we raga avrò riscritto questo capitolo tipo 3 volte perché non riuscivo a decidermi tra prima persona e terza,quindi vi beccate sto secondo capitolo che, È UFFICIALE,dai ragazzi ce la farò a mostrarvi e narrarvi tutto,da Anna è tutto e niente,torno a studiare plastiche

 Serena Hoiber (L'orologio Dell'anima)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora