15. Squadra di ricerca - seconda parte.

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1° ottobre 2021

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1° ottobre 2021. Ore 7.00

Edwina bussò alla porta del rifugio di Lec. Non avrebbe mai pensato di metterci piede, ma Lec le aveva fatto recapitare un biglietto in cui le chiedeva di incontrarsi. 

Quando la porta si spalancò, il volto di Lec tramutò in freddo marmo. La fronte sudaticcia si aggrottò alla vista delle persone che le erano dietro. Fleur e Colette avevano insistito per accompagnarla e lei aveva avvisato Julien. Mancava solo Astaroth, al quale aveva l'ordine di rimanere in disparte. 

Si sorprese a sua volta alla vista di Caleb alle spalle di Lec.

«Che cosa significa?» domandò, indicando il gemello che, a braccia conserte, la guardava incollerito. 

«Potrei dire lo stesso anch'io». La risposta di Lec fu un mormorio confuso. Il petto gli si sollevava con più irruenza e la mano poggiata alla porta iniziò a tremare un po'. Anche Caleb lo notò; si affiancò al fratello e gli fece un cenno. Lec si spostò dalla porta, allontanandosi da loro, e Caleb prese il suo posto.

«Perché siete tutti qui? Pensavo che fosse l'aiuto di Lec quello di cui avevi bisogno».

«Eppure sei qui» gli fece notare Fleur. La sua spalla scontrò quella di Edwina, la quale si spostò contro Colette che le era accanto. La superò ed entrò nella stanza. Il suo sguardo la perquisiva con spirito clinico.

«Lec è mio fratello, è normale che io sia preoccupato per lui». Caleb si tirò indietro, lasciando che anche gli altri entrassero nella stanza. 

Edwina fu attirata dal profondo respiro di Lec. Aveva il viso contorto in una smorfia di sofferenza e si massaggiava il petto con tocco vorace. Batté le palpebre come se fosse avvolto dalla confusione e strofinava il palmo dell'altra mano contro i jeans.

«Ma che cos'ha?» domandò, osservando il suo corpo ondeggiare verso la poltrona. Lec sembrò perdere il senno. Caleb gli toccò la spalla e lo guardò dritto in volto, ma Lec gridò e si dimenò, tirandogli un pugno. Si paralizzarono tutti quando Lec cadde prima sulla poltrona e poi scivolò verso il basso. 

«Aiutiamolo!». Fleur avanzò un passo, ma Colette la trattenne, scuotendo il capo. Lec si contorceva sul pavimento. Le lacrime gli bagnavano il volto, solcando il tragitto dalla punta del naso all'asfalto. 

«Fa' qualcosa Caleb!». Lui sembrava pietrificato. I pugni serrati lungo i fianchi e la bocca socchiusa. Julien lo affiancò e gli tamponò il sangue che scorreva dal suo naso e gli bagnava la maglietta.

«Convoca Edna, forse lei può fare qualcosa» le suggerì Caleb. In un gesto rapido, toccò il naso e il solito bagliore le accecò la vista. Edna doveva aver sentito tutto, perché si precipitò accanto al corpo dell'amato.

«Lec. Mi senti?», con l'indice raccolse le sue lacrime. «Vuoi aprire gli occhi, Lec? Sono qui per te».

La sua voce era gentile, come una litania. Il suo corpo smise di contorcersi, divenne rigido. Edna approfittò di quel momento per accarezzarlo tra i capelli. Il trucco era tutto sbiadito intorno all'occhio.

Ricordi di cenere ( #1 Saga Magia Nera )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora