"Va bene, va bene. Inziamo con delle semplici domande?" Gli chiesi.
Eravamo entrambi stesi sul letto in una posizione alquanto innaturale, per far in modo che nessuna parte del mio corpo venisse a contatto col suo.
"Okay, inizio io. Quanti anni hai?" Oh, caro Isaac, non si chiedono gli anni ad una signora. Ammesso che possa essere definita una signora.
"Diciotto, tu?" Sorrisi, sembrava imbarazzato e spaventato dalla mia risposta, ma quando mi vide sorridere il suo viso si rasserenò.
"Diciannove, quasi venti a dir la verità"
Eravamo coetanei, se mia madre avesse visto la situazione in cui mi ero appena cacciata, avrebbe fatto i salti di gioia.
Non avevo idea del perché, ma adorava l' idea che potessi avere una qualsiasi relazione con un ragazzo, indipendentemente dal ragazzo in questione. Aveva una mentalità molto chiusa.
"Oh, non sei italiano, vero?" Ero molto curiosa di venire a conoscenza delle sue origini.
"Già, sono italofilippino. Mia mamma è filippina, mio padre è italiano" sorrise, aveva un sorriso contagioso, ma sembrava stesse mentendo.
"Wow, fantastico. Piacerebbe anche a me essere italofilippina, poi tu sei.." venni interrotta dal suono di un telefono, che identificai come la mia sveglia.
"Sono le sei, vado a prepararmi" dissi imbarazzata, la sveglia si era rivelata utile per una volta.
Stavo davvero per dire a Isa che era bello? Avevo dei seri problemi.
Era bello, okay. Ma io non ero una gatta morta, non facevo complimenti a persone che avevo conosciuto solo qualche ora prima.
Andai nel bagno della nostra camera e misi una felpa grigia da uomo, con sotto degli skinny jeans, infilai le mie amate vans e esclusi categoricamente di truccarmi. Ero pronta.
Quando uscii dal bagno, Isa stava messaggiando con una persona, probabilmente sua mamma.
"O magari la sua fidanzata" aggiunse il mio subconscio, che zittii scuotendo leggermente la testa.
"Ehm.. Isa, sei pronto?" Chiesi, sperando di non aver disturbato
"Si, andiamo dai"
Arrivammo a ristorante con quindici minuti d' anticipo, c' eravamo solo noi.
"Potevamo rimanere un altro pò in camera" sbuffai scontenta
"Hai ragione, ma almeno così sei riuscita a frenare i tuoi ormoni in tempo" scherzò lui, guadagnandosi un' occhiataccia.
"Cosa ti fa pensare che io voglia scoparmi un ragazzo che ho conosciuto solo oggi?" Chiesi, in tono di sfida. Nessuno doveva osare sfidarmi, avevo un carattere un pò scontroso.
"Tutte mi amano. Guardami, sono bellissimo"
Beh, se la stava cercando.
"Bello come il culo della padella. E comunque, visto che ti trovi così affascinante, perché non hai una ragazza?" Forse avevo esagerato, ma amavo scherzare con la gente.
"Non sono fidanzato, per ora."
"Ti piacerebbe essere fidanzato, pft" sorrisi. Era un tipo in gamba, sono sicura che non ci avrebbe mai provato con me.
"Ragazzi, siete già al ristorante! Da quanto tempo siete arrivati?" Ci urlò Piero da lontano, evidentemente stupito che eravamo arrivati prima noi.
"Capo, siamo arrivati proprio ora" urlò di rimando Isaac
"Isa, ti ho detto mille volte che non devi chiamarmi 'capo', ma 'Piero'" disse Piero, ormai arrivato affianco a noi
"Non vorrei interrompere, ma possiamo entrare o dobbiamo aspettare gli altri? Sapete, ho una fame da lupi" esclamai io, guadagnandomi due occhiate, seguite da due risate fragorose.
"Andiamo dai" disse Piero, e quando entrammo, vedemmo che c' erano già tutti, ci stavano solo aspettando all' interno.
Mi sedetti tra Ketty e Simone, che mi sembravano molto simpatici.
"Hei" disse Ketty
"Hei, allora dopo usciamo?" Chiesi
"Si, una piccola passeggiata per il villaggio, nulla di più. Sai, dopo una certa ora è meglio non andare a bighellonare, e poi domani c' è l' accoglienza"
Accoglienza? Cos' era un' accoglienza?
"Ehm, che cos' è un accoglienza?" Chiesi imbarazzata
"Si accolgono le persone che verranno a villeggiare, si fa a coppie, stai un paio d' ore e poi hai tutta la giornata libera" sorrise la mia nuova amica
"Ragazzi e ragazze, un attimo d' attenzione per favore. Spero che ci divertiremo quest' anno, e che diventeremo ottimi amici, non sono bravo con le parole, quindi possiamo mangiare" parlò Piero, interrompendo la mia conversazione con Ketty.
Mangiammo bene e potei anche fare amicizia con Simone, che era molto simpatico e aveva la mia stessa età.
Quando finimmo di rimpinzarci di roba, uscimmo dal ristorante del villaggio e io e Ketty iniziammo a passeggiare.
"Mamma mia, sei capitata male. È difficile non avere una cotta per Isaac, eh? Io non appena l' ho visto me ne sono innamorata perdutamente. Non dirlo a nessuno eh" confessò Ketty.
"Oh, a me non piace, non potremmo mai stare insieme" dissi, non essendo realmente sicura delle mie parole.
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Avevo passato una bella serata con Ketty, era molto simpatica.
Quando arrivai in camera era circa l' una di notte, ero esausta.
Mi stesi a letto con più grazia possibile, e chiusi gli occhi, contenta che Isa non avesse sentito nulla.
"Beh, Grecia. Ti consiglio di dormire, domani noi due abbiamo il primo turno, ed è alle nove cara. Buona notte." Disse Isaac, rimproverandomi
"Beh, notte papà" scherzai io.SPAZIO AUTRICE
CHE CARATTERINO CHE HA GRECIAA
Vabbè, comunque spero che vi stia piacendo questa storia, scoprirete anche sta poco un fatto un pò strano e ci sarà anche una cosa che legherà Grecia e Isa particolarmente.
Buh, un bacioo❤
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This summer, this love.
Teen FictionGrecia ha diciotto anni, una grinta pazzesca e si è diplomata in danza da poco. Per guadagnare dei soldi, decise di fare l' animatrice in un villaggio. In quel luogo incontrò Isaac, un ragazzo di diciannove anni con la passione per l' hip hop. I due...