Accoglienza

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"Cazzo, sveglia Grecia, mi senti?" Mannaggia a te Isaac, stavo dormendo.
"Si, ma voglio dormire, quindi zitto" dissi io scorbutica.
"Grecia, hai già saltato la colazione, è ora di fare il primo turno, sai?"
Merda, avevo dormito parecchio.
Mi alzai di scatto e mi catapultai in bagno, dimenticando di chiudere la porta a chiave.
Mi gettai sotto la doccia, cercando di essere più veloce possibile.
Una volta pronta, uscii dalla doccia e mi misi l' intimo, quando Isa decise di entrare.
"Cazzo.." sussurrò lui quando si rese conto di essere entrato in un momento non opportuno.
"Ehm.. puoi uscire?" Chiesi imbarazzata, non era mio solito essere imbarazzata, ma nemmeno trovarmi in intimo davanti ad un ragazzo era routine.
"Mah, io sto bene qui" disse Isaac, lanciando occhiate al mio corpo seminudo.
Con un gesto veloce, afferrai la maglietta e me la misi, seguita dal pantalone.
"Penso che tu non abbia più nulla da guardare, ora vado a fare il turno, vieni con me?" Sorrisi sarcastica, quel ragazzo era da prendere a schiaffi.
Quando arrivammo all' entrata iniziammo a fare accoglienza, creando un gruppetto di oche accanto a Isa, che sembrava spassarsela.
Per tutta l' ora non ci rivolgemmo la parola, e solo quando vennero Anna e Michele per darci il cambio lui osò parlarmi.
"Allora, hai visto come sei fortunata?" Chiese lui, rimanendo vago.
"Non ho afferrato, scusa." Risposi io, con un tono acido.
"Beh, hai visto come sono desiderato, no? Tu hai la fortuna di poter dormire per circa quattro mesi con me" disse Isa ridendo.
"Non so cosa tu ci trovi di divertente, Isaac" commentai io.
"Ah, Grecia, non chiamarmi Isaac, okay? Chiamami Isa." Sorrise debolmente lui
"Perché? Scusa, ma sono curiosa.." sussurrai, senza un apparente motivo.
"Perché il mio vero nome è Isagane, abbreviato in Isa. Mi faccio chiamare Isaac perché è il nome di mio padre, e mia madre vuole che io mi chiami come lui, ma ho pessimi rapporti con papà e non voglio avere il suo nome.. Per favore, non chiamarmi così."
Sospirammo entrambi e calò d' un tratto un silenzio imbarazzante, odiavo quei tipi di silenzi perché pemsavo fossero tempo sprecato, ma con quel ragazzo non c' era tempo perso, avevo tante cose da imparare su di lui, e magari quest' estate sarebbe stata memorabile.
Mentre continuavamo a camminare, entrambi con lo sguardo basso, andai a sbattere contro Simone.
"Scusa Simo, non volevo sbatterti contro, sono un elefante.." mi scusai.
"No, Grecia, non fa nulla. Ah, e sei un cigno, non un elefante." Disse Simone.
Ci stava provando? Erano solo due giorni che ci conoscevamo e lui già voleva conquistarmi? Eh no bello, non si fa così.
"Grazie, Isa andiamo" balbettai, cercando di allontanarmi.
"Che carini che siete" disse Isa, con una punta di odio.
"Geloso?" Scherzai, ma alla fine un ragazzo come Isa non poteva essere geloso di me.
"Un pò, ma solo perché non sei caduta ai miei piedi subito, come fanno tutte le altre. Davvero preferisci Simone a me?"
Simone e Isa non potevano essere paragonati, erano entrambi simpatici, ma Isa era anche un ballerino.
"La tua fidanzata potrebbe non approvare quello che stai dicendo, sai?" Se io fossi stata la sua ragazza, lo avrei già mandato a fanculo.
"Sono single, odio le relazioni serie."
Ah, era anche un play boy, bene.
"Bene, questa me la segno. Andiamo a mangiare un cornetto, ho fame"
Andammo a mangiare al bar del villaggio, era fantastico.
Mentre stavamo parlando del più e del meno, a Isa suonò il telefono.
"Grecia, vado a rispondere, torno subito" disse lui, lasciandomi un bacio sulla guancia, facendomi sorridere come un' ebete.
"Cristo.." sussurrai.

SPAZIO AUTRICE
TA DAAAA
Per tutte le lettrici di "Il suo sorriso", ho un annuncio per voi.
Sto partendo per Marsiglia, cercherò di rispettare il patto del Mercoledì, ma non sono sicura di riuscirci.❤

This summer, this love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora