“Kacchan!”
Bakugou era solito alzarsi presto al mattino, il suo orologio biologico scattava intorno alle 5. La routine prevedeva un tè nero (detestava il sapore del caffè), una corsa attorno ai giardini della scuola seguita da una doccia e tempo per ripassare appunti e lezioni, oppure un allenamento in palestra, in base all’esigenza più impellente. Era abituato ad essere l’unico sveglio a quell’ora, accompagnato solo dal pacifico suono della natura (necessario per le sue orecchie nel prospetto di una giornata colma di fastidiosi rumori generati da altrettanto fastidiose persone); per questo sentire qualcuno chiamarlo lo sorprese.
Si girò per trovare Deku di fronte a lui, che sorseggiava dalla borraccia un liquido dal colore tutt’altro che naturale e con indosso vestiti con tinte decisamente male assortite: aveva ai piedi, al posto delle solite scarpe rosse, delle scarpe da ginnastica verdi con dettagli bianchi e neri, in pendant coi suoi capelli, una maglia termica gialla fluo e un paio di shorts rosa acceso.
“È la stagione di accoppiamento dei pavoni? Oppure ti è esploso qualche evidenziatore addosso stamattina? L'outfit è davvero un pugno in un occhio” Commentò ironico, ed in risposta Deku alzò gli occhi.
“Buongiorno anche a te” si passò una mano tra i capelli.
“Come mai in piedi così presto?” Deku non era sveglio a quell’ora di norma, gli era raramente capitato di incrociarlo, solo quando decideva di protrarre per più tempo la sua corsa, oppure nel caso in cui si alzasse o uscisse più tardi.
“Mi sono svegliato presto e non ho ripreso sonno, così ho deciso di uscire. Sai che fatico a stare fermo senza fare nulla.” Bakugou si limitò ad annuire ed entrambi ripresero a correre.
“Volevo chiederti..” iniziò Deku. “No.” Lo interruppe Bakugou.
“Fammi parlare almeno.” insistette, fermandosi e dirigendo il suo sguardo verso l’altro.
“Se è una tua iniziativa, è probabilmente una merda, ovvio che io parta prevenuto.”
“L'iniziativa non è mia. È di Kirishima.”
“Ancora peggio.” Deku sbuffò; “è proprio impossibile” pensò.
“Ha proposto di andare questo venerdì al cinema, danno ‘Il ragazzo e l’Airone’ di Miyazaki.”
“Okay. È sempre un no.” Deku lo guardò scocciato.
“Se non sbaglio la maggior parte delle comparse torna a casa già il venerdì, siccome è l’unico weekend libero al mese che la scuola ci concede, solo io, te, il caricabatterie, capelli di merda, il bastardo a metà e Kirby torniamo a casa il giorno dopo. Corretto?”
“Corretto” Deku comprese dove il discorso sarebbe andato a parare.
“Quindi sarebbe questa la magnifica compagnia questo weekend?”
“Corretto” rispose ancora una volta.
“Col cazzo che vengo.” incrociò le braccia sul petto.
“Ma Kacchan! Sono i tuoi amici, siamo i tuoi amici!” Insistette.
“E con tutto l’amore del mondo, non credo sia proprio necessario vederci pure nel fine settimana libero.” Il biondo riprese lentamente il passo, deciso ad ignorare ciò che l’altro aveva da dirgli. Deku immediatamente lo seguì, e continuò: “Per prima cosa: sei uno stronzo. E secondo: non puoi rifiutare, ti ho già comprato il biglietto.” Bakugou non ebbe nemmeno il tempo di concentrarsi sul fatto che Deku avesse incluso una parolaccia nella frase, cosa che credeva non appartenesse al suo vocabolario.
“Che cazzo hai fatto?!” Si arrestò, fulminandolo con lo sguardo.
“So che ti piacciono i suoi film ed immaginavo che avresti detto di no, quindi li ho presi per entrambi, così non potrai rifiutare.” l’abbozzo di un sorriso apparve sul suo volto.
“Potrei sempre farlo.”
“E io potrei sempre offrire il biglietto a qualcun altro,” ribatté, e per qualche motivo questo infastidì Bakugou, non gli piaceva l’idea, “ma ci rimarrei molto male, quindi vedi di venire.” Non appena concluse dei flash verdi si diramarono dalle sue gambe e in un attimo, dopo un salto, il ragazzo sparì dalla visuale dell’amico, nascosto dal boschetto in prossimità. Più confuso di prima, Bakugou continuò la corsa.I giorni seguenti continuarono in maniera ordinaria.
I ragazzi ancora non sapevano che sarebbe stata proprio quella quotidianità a mancargli, di lì a breve.
Fu un paio di giorni dopo, di mercoledì, che a seguito di una lunga giornata, tra allenamenti e lezioni, i ragazzi si ritrovarono nella sala comune. Sero annunciò che aveva sentito da Mina che quella sera le ragazze avevano organizzato un pigiama party ed i ragazzi erano in cerca di idee sul come passare la serata, dopo che l’iniziale proposta di Kaminari e Mineta di irrompere in camera delle ragazze era stata scartata per votazione democratica.
“Io mi vado a letto.” Bakugou fece per alzarsi.
“Dai Kacchan, non essere noioso.” Kaminari si guadagnò occhiatacce non solo dal diretto interessato, ma anche da Midoriya di fronte a lui. “Errore mio, scusate. Bakugou. Sarà divertente, dobbiamo solo trovare qualcosa da fare.”
“Appunto, mentre ci pensate vi aspetto in camera mia.”
“Aspetta, idea” esclamò Kirishima.
“Sentiamo la minchiata.”
“Kami, se aprissimo qualche bottiglia della scorta in camera tua?” i due ragazzi si scambiarono uno sguardo complice.
“Cazzo sì, ci sta!”
“Quale scorta? Di che?” Domandò Todoroki.
“Di alcolici, di che sennò?” gli rispose Sero.
“Il consumo di alcol è severamente proibito nei dormitori, in generale a scuola. Non possiamo assolutamente..-” Iida fu interrotto dagli altri ragazzi.
“Andiamo rappresentante, sarà divertente” cercò di convincerlo Tokoyami.
“E poi nessuno lo verrà a sapere, se non facciamo casino” aggiunse Mineta.
“Okay, okay. Suppongo che si possa fare, se agiamo con discrezione.” Cenni di approvazione da parte del resto del gruppo fecero intuire che i ragazzi erano tutti d’accordo. Forse si sarebbero sbronzati. Solo un pochino.
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Hold Me Close When It's Over
Fiksi Penggemar[...] fu distratto da una voce familiare. "Izuku!" Bakugou apparve improvvisamente, lanciandosi a tutta velocità verso il villain con le sue esplosioni, che generarono fumo tutt'attorno. "Kacchan!" Nel momento di trambusto e scarsa visibilità, Deku...