'' Taylor '' la sua voce era come una dolce melodia. '' Taylor svegliati '' sembrava quasi la voce della mamma. Una parte di me si rifiutava di aprire gli occhi e di credere a quella piccola illusione, credere che quelle carezze sulla mia guancia fossero opera delle mani delicate di mia madre. Perché quella piccola parte sapeva che tutto ciò era impossibile, lei non poteva essere qui con me. '' ehi, Tay... '' delle mani più ruvide mi scostano un ciuffo dalla fronte, mentre quella voce assume una tonalità più profonda, me sempre femminile. Socchiudo gli occhi e in un primo momento non vedo altro che forme indistinte, simili a macchie di colore. Sbatto le palpebre più volte e tutto comincia a essere più chiaro. Guardo Dolores seduta sul mio letto al mio fianco, che mi sorrideva teneramente, e appena si accorge che ho aperto gli occhi, ritira la mano e la poggia in grembo '' buongiorno '' sussurra. La guardo per qualche attimo, poi giro la testa e vedo che il letto disfatto di Annie era vuoto. Forse percependo la mia confusione, Dolores dice '' sono le 11 di mattina, ti ho fatto saltare la scuola. Penso che un giorno di riposo non ti faccia male '' la guardo aggrottando le sopracciglia. Dolores che non mi fa andare a scuola? Molto strano. Si alza dal letto e io rimango immobile '' la colazione è pronta, quando vuoi puoi scendere ''. Annuisco, e lei, dopo avermi rivolto un altro tenero sorriso, se ne va, chiudendo la porta dietro di se. Mi alzo sui gomiti, mentre cerco di ricordare gli avvenimenti del giorno precedente: nuova psicologa, nuova tortura, incubo terribile e poi ... ho chiamato Kim in piena notte. E poi lui è venuto qui da me, e ... devo essermi addormentata. Oddio e se mi sono addormentata su di lui? E ... mi guardo intorno un po' spaesata. Dov'è adesso? Deve essersene andato, ma quando? Apro le mani per aiutarmi a mettermi in piedi, quando ad un certo punto noto qualcosa viaggiare sulla mia mano destra chiusa a pugno. La apro e noto un piccolo foglietto piegato ordinatamente e un po' spiegazzato alle punte. Lo guardo curiosa, e mi metto seduta. Lo apro con cautela stando attenta a non romperlo. Quando noto che è uno scontrino mi viene quasi da ridere, ma dietro, nella parte bianca c'è scritto qualcosa, con una caligrafia tutta attacata nel tentativo di far entrare almeno una piccola frase
'' non ti ho voluta svegliare e, anche se avrei voluto restare, sono dovuto andare via. Felice di esserti stato d'aiuto, ragazza yo-yo. Ci vediamo dom ''
Quando ripiego il foglietto in due mi accorgo di star sorridendo come un'ebete, quindi cerco di ricompormi. Lascio il foglietto sul comodino e al suo posto prendo il cellulare. Mi accorgo che è ancora spento e lo accendo. Appena lo schermo si illumina mi arrivano 3 chiamate perse e 4 messaggi non letti da parte di Gus. Apro i messaggi e mi concentro solo sull'ultimo, visto che gli altri tre si riferivano alle chiamate perse
'' perché non sei venuta a scuola? ''
Rimango un po' meravigliata dalla semplicità del messaggio. Gus di solito è il tipo che butta fuori una battuta sarcastica ad un funerale. È fatto così. Rileggo il messaggio, un po' confusa, ma alla fine rispondo
'' oggi pomeriggio vieni al bar e ti spiego, tranquillo, non sono morta e nessuno mi ha rapito per fare di me una cavia per degli esperimenti ;) ''
Lascio il telefono sul letto e prendo tutto ciò che mi serve per vestirmi e lavarmi, poi mi dirigo in bagno. Chiudo la porta dietro di me e mi prendo tutto il tempo per farmi una doccia rilassante. Devo dire che con tutte le persone che siamo qui dentro il tempo per farsi una doccia è molto limitato, ma oggi non c'è nessuno quindi ... esco dalla doccia e indosso dei jeans chiari e una maglietta a maniche lunghe. L'inverno si fa sentire. Mi asciugo i capelli per poi lasciarli sciolti sulle spalle. Esco dal bagno e mi incammino verso le scale. Di solito ogni volta che cammino per i corridoio, eccetto di notte, sento le chiacchiere confuse e allegre dei bambini e le loro risate genuine. I bambini hanno un potere speciale, con una loro parole, un loro sguardo, un loro sorriso possono trasmetterti un po' della loro felicità. Adesso, mentre cammino per il corridoio, e non sento nulla, mi sembra di camminare avvolta in una nube di maliconia. In questo momento, mentre guardo le pareti bianche, le porte chiuse, vedo un posto enorme, ma allo stesso tempo vuoto. Mentre scendo le scale, la mia mente va al vecchio Baston, vissuto così tanto tempo dentro il castello che è divenuto quasi una leggenda. Quell'uomo ha passato più tempo dentro al castello che fuori, in paese. Come può aver vissuto per così tanto tempo, in quell'edificio più che enorme, solo. Mi siedo sul tavolo pensando che quella leggenda può essere anche maledettamente romantica, ma costringe ad essere soli. Cos'è un uomo che ha sempre vissuto con se stesso? Che non ha condiviso gioia e dolore con nessuno? Più ci penso più mi rendo conto che è un uomo vuoto, un po' come la sua casa ...
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La Ragazza Yo-Yo
Romance'' In realtà non capisco come per Annabel sia importante avere un ragazzo o semplicemente essere innamorata di uno qualunque. Insomma, cosa c'è di bello in un cuore spezzato? Niente, e io già ho avuto troppe delusioni. E forse l'amore, anche se indi...