Grace, madre di Maddison

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Oggi è una giornata tranquilla, il sole brilla alto nel cielo e tutto il mondo si gode la nuova stagione. Maddison si è svegliata da poco, ma la sua stanza è già inondata dalla musica. La adora, tutte le volte che la ascolta le sue fossette diventano meno marcate, come quelle del padre. Questa arte le fa uno strano effetto: la affascina il fatto che delle semplici note possano unirsi per dare vita a qualcosa di così meraviglioso. Ora sono in cucina, sto lavando i piatti, ma sento qualcosa di strano: il gatto è agitato ed ho il presentimento che oggi non sarà una giornata come le altre.

Sto cominciando a tremare, non capisco il perché... Ma, aspetta, "Terremoto!!!" le parole escono dalla mia bocca senza che riesca a controllarle. In tutta fretta mi fiondo sull'uscio della porta e vedo che Maddison non ha preso la mia stessa iniziativa... Passati due secondi sono riuscita a capire che Maddison non è al sicuro e, senza neanche stare un secondo a ragionare, faccio uno scatto verso la sua stanza. È a terra, la musica si è fermata al tocco del suo dito sullo smartphone, l'ultima cosa che ha fatto prima di svenire. Non riesco a vederla così, la terra non sembra voler smettere di tremare e le urla dei vicini si perdono nella mia mente. Devo stare concentrata, mia figlia è in pericolo e non la lascerò neanche un secondo di più stesa qui. 'Come faccio?'. A grandi passi mi avvicino al suo dolce viso e la porto sotto la porta, tenendola sui polsi per cercare di farla stare in posizione eretta. Mio marito è andato in ufficio per controllare la stampante, spero che stia bene. In questi attimi tutte le possibili catastrofi causate da questo terremoto mi passano davanti gli occhi, come se fossero reali, ed io fossi lì a guardarle disperata. Tornando alla realtà, alla terribile realtà, mi rendo conto che non tremiamo più, ed un attimo di sollievo mi riempie i polmoni, sperando che è stato tutto un sogno, ma purtroppo non è così... Corro giù dalle scale, portando con me Maddison, ancora senza sensi. Uscendo da casa, una terribile mondo si mostra dinnanzi i miei occhi: un albero è caduto sulla strada e tutti i vicini sono usciti fuori, come noi, nel caso arrivasse una nuova scossa. Ma non posso rimanere qui impalata, non con Maddison in queste condizioni, perciò decido di andare dai miei amici della vita, quelli di sempre, per controllare se stiano bene. Perché per quanto possa pensare a me stessa, penserò sempre a loro, qualsiasi cosa succeda. Sempre nella mia vita, sempre lì. 

Tra destini ed amicizieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora