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Spegniti, brutta sveglia del cavolo!"

Mi alzai dal letto a fatica, infilai le mie ciabatte e scesi in cucina per fare colazione.

Kaden: "Ehi, hai mangiato tu i miei biscotti al cioccolato?"
Beth: "Ma secondo te? Sono appena arrivata in cucina, quando li avrei mangiati, mentre dormivo?"

Kaden alzò le spalle e si sedette sulla sedia. Io presi il caffè e nella stanza cadde un silenzio imbarazzante. Nessuno dei due osava parlare, ci guardavamo e basta.

Kaden: "Hai finito di fissarmi?"

Non gli risposi. Dopo aver finito di bere il mio caffè, lavai la tazzina e mi allontanai dal lavandino. Notai che lui continuava a guardarmi e gli alzai il dito medio.

Mio padre e Cristal erano già al lavoro.

Rientrata in camera, vidi un piccolo pezzo di carta con scritto: "Non è il primo giorno di scuola. Ci vediamo stasera per cena. Un bacio, papà."

Sorrisi per il messaggio e mi spostai in bagno per lavarmi. Qualcuno provò ad entrare, ma per fortuna avevo chiuso la porta.

Kaden: "Ti dai una mossa lì dentro?"
Beth: "Ma porca... Sto finendo! Riesci solo ad aspettare 5 minuti?"
Kaden: "No... Muovi il culo!"

Uscita dal box doccia, mi lavai i denti e, con addosso solo un asciugamano, tornai in camera mia. Stavo prendendo la biancheria quando alle mie spalle sentii un "Wow". Mi girai di scatto verso Kaden, che era appoggiato al mio armadio.

Beth: "Ma che ci fai tu in camera mia? Esci immediatamente dalla mia stanza!”
Kaden: Colpa tua… sei stata tu a dirmi di aspettare 5 minuti ed io ho aspettato in camera tua.
Beth: Adesso sei pregato di uscire...
Kaden: Sai, hai un bel culo.

Beth cercò di dargli uno schiaffo, ma Kaden uscì subito dalla stanza.

Ero sconvolta dal fatto che Kaden mi avesse vista quasi nuda, ma scoppiai a ridere ripensando al complimento che mi aveva fatto sul mio fondo schiena. No, Beth, torna in te; lui è il figlio della moglie di tuo padre, è il tuo fratellastro, non puoi pensare a certe cose.

Misi l'intimo, e mi vestii con una maglietta blu che arrivava poco sopra l'ombelico e un paio di jeans neri a vita alta. Indossai le mie scarpe ecampus nere, mi spazzolai i capelli, mi truccai leggermente, presi il mio zaino e uscii dalla mia camera.

Arrivai nella stanza di Kaden, che si trovava una porta dopo la mia camera, e bussai, ma non ricevetti risposta. Così decisi di entrare. Appena la porta si aprì, mi ritrovai Kaden a torso nudo, che dava le spalle alla porta. Le sue gambe erano fasciate da un jeans nero e si stava mettendo una maglietta dello stesso colore, che metteva in risalto i suoi muscoli, accompagnata poi da una giacca bianca e nera.

Kaden: Che vuoi?
Beth: Po-potresti darti una mossa? Faremo tardi.

Kaden sorrise, prese il suo zaino e uscimmo dalla sua camera. Scendemmo le scale e uscimmo dalla porta. Kaden chiuse la porta a chiave e si avvicinò alla sua auto.

Kaden: Su, forza, sali.
Beth: Sì, arrivo.

Il viaggio in macchina fu breve. Arrivammo a scuola, scendemmo dalla macchina, ma avrei preferito non farlo, perché sentii alcuni fischi e gli sguardi di tutti su di me.

Ringraziai Kaden per il passaggio e lui mi rispose alzando le spalle. Mi girai per vedere se mi stesse seguendo, ma non era così: lo vidi appoggiato al muretto con alcuni ragazzi, che mi guardava da lontano. Mi voltai di nuovo ed entrai a scuola. Cercai la segreteria finché non la trovai ed entrai.

Beth: "Salve, io sono Elisabeth Evans, la ragazza nuova."
Segretaria: "Oh, buongiorno signorina Evans, aspetti un secondo che controllo la sua classe... mhh, eccola, trovata! Lei frequenterà la 4C. Ah, guardi, c'è proprio una ragazza di quella classe. Josie! Vieni un attimo!"

Una ragazza si fermò e venne verso di noi. Era bellissima, non troppo alta, con occhi scuri e capelli castani, con due ciocche bianche che le ricadevano sul viso.

Josie: "Ciao, io sono Josie. Cosa devo fare?" chiese, rivolgendosi alla segretaria.
Segretaria: "Cara, potresti accompagnare la signorina nella tua classe? È nuova e non conosce ancora la scuola."

Josie annuì e si avviò con me al suo fianco.

Josie: "Allora, come ti chiami?"
Beth: "Il mio nome è Elisabeth Evans, ma puoi chiamarmi Beth."
Josie: "Piacere di conoscerti, Beth. Raccontami un po' di te, così ci conosciamo meglio."

Disse, visibilmente imbarazzata dalla sua stessa proposta.

Beth: "Beh, mi sono appena trasferita. Mi piace leggere e ballare, e passerò quest'anno con mio padre, che, dopo il divorzio da mia madre, si è risposato con la madre di Kaden."
Josie: "Aspetta, cosa?! Sei la figlia di Andreas Evans?"
Beth: "Sì, lui è mio padre. Lo conosci?"
Josie: "Chi non lo conosce a Buenos Aires? Mio padre e tuo padre sono soci nell'azienda fondata da tuo padre."

Sorrisi, contenta di aver trovato qualcosa in comune con una ragazza che conoscevo appena. Arrivammo davanti all’aula ed entrammo, continuando a chiacchierare.

Josie: "Beth, vieni, siediti accanto a me. Ora abbiamo lezione di diritto con il prof. Inzerillo. È un uomo sulla sessantina, leggermente severo, ma le sue lezioni passano in fretta."

Risi alla sua affermazione, mentre l’uomo entrava in classe. Le ragazze iniziarono a chiacchierare tra di loro, guardando il professore fare l’appello. Involontariamente, alzai gli occhi al cielo.

Finite le due ore di lezione, Josie mi informò che adesso avevamo educazione fisica, la mia materia preferita, dato che sono una ballerina. La professoressa Calavera ci consegnò le divise e noi ragazze andammo nello spogliatoio femminile. La divisa era comoda: una maglietta piuttosto larga e dei pantaloni della tuta lunghi.

Prof. Calavera: "Ahimè, oggi non saremo soli in palestra, ci sarà anche la 5A."

Tutte le ragazze cominciarono a esultare di gioia. Mi girai verso Josie, che, vedendo il mio sguardo confuso, mi spiegò che quella era la classe di Kaden.

Entrammo in palestra e poco dopo entrò anche la sua classe. Quando Kaden entrò, tutte le mie compagne iniziarono a ridere in modo isterico, non appena lui le guardava.

Kaden: "Seriamente, prof? Dobbiamo giocare con quelli più piccoli?"
Prof. Calavera: "Morrison, stia zitto e non faccia lo spavaldo. Quest'anno abbiamo una ragazza nuova, vediamo come se la cava."
Kaden: "Prof, davvero pensa che una povera sfigata possa far vincere la sua squadra?"

Tutti i suoi compagni risero, ma la professoressa lo zittì e ci divise in squadre: la mia classe, la 4C, contro la 5A, la classe di Kaden. Mi posizionai nel mio ruolo e, siccome eravamo la squadra più piccola, iniziammo noi. Il primo a battere fu Gabriele, un ragazzo molto alto, con occhi e capelli castani, simpatico.

La palla arrivò nel campo avversario, e una ragazza la lanciò verso una sua compagna. "Clara, tua!" disse la ragazza. Clara era bellissima: capelli lunghi e biondi, alta e snella. Schiacciò la palla, ma fu presa da un mio compagno, Logan, che me la passò. Presi la palla e la schiacciai nel campo avversario, facendo punto.

Kaden mi fulminò con lo sguardo, ma io lo ignorai.

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