Capitolo 2

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«Principessa Anemone, vostro padre vi cerca»

Sei semplici parole che la facevano sempre rabbrividire. Quando suo padre la cercava era perché era successo o stava per succedere qualcosa, e nel 99,9% dei casi era sempre lei la causa. Oppure si trattava di qualche principe, futuro erede al trono, che era giunto fin lì per prenderla in sposa.

«Arrivo subito Ariel, il tempo di prepararmi» rispose la giovane ragazza, senza nessuna emozione nella voce, alla domestica. Dopo che quest'ultima se ne andò, lasciandole così un po' di privacy la giovane fece un respiro profondo e si guardò nel grande specchio posizionato dietro la porta d'ingresso della sua stanza.

A soli 17 anni, il suo volto mostrava già tracce di esperienze e segreti celati. I suoi occhi, profondi e misteriosi, raccontavano storie che nessuno conosceva. I capelli scuri le scendevano morbidi sulle spalle, e la luce del sole filtrava attraverso la finestra, illuminando la stanza. Era come se il tempo si fosse fermato in quel momento, e lei si ritrovava a riflettere su chi fosse veramente , su cosa l'aspettasse nel futuro e su cosa volesse davvero.
Era abituata a passare le sue giornate tra le fredde pietre del castello, intrappolata in abiti pesanti e corsetti stretti. I suoi capelli venivano pettinati e intrecciati con fiori freschi, ma lei preferiva correre libera nei campi, i piedi nudi nell'erba, piuttosto che stare seduta su un trono d'oro.
Le feste di corte erano un obbligo, e Anemone doveva sorridere e conversare con nobili e cavalieri annoiati. Ma il suo cuore desiderava altro: avventura, libertà e un amore sincero, come suo fratello .Aveva letto storie di principesse guerriere e di eroi che sfidavano draghi, e sognava di essere lei stessa una di loro. Non si era mai ribellata, o forse, solo una volta, era conosciuta per la sua bellezza, la grazia e la gentilezza. Tuttavia, c'era un segreto che nessuno conosceva: Anemone amava studiare e imparare di nascosto.
All'Università di Astoria, Anemone studiava storia, filosofia e scienze. Indossava abiti semplici e si nascondeva dietro un velo, ma la sua intelligenza brillava come una stella nel cielo notturno. I professori la ammiravano, e gli studenti la invidiavano. Nessuno sapeva che la ragazza misteriosa con gli occhi vivaci e i capelli biondi fosse in realtà una principessa.

Il segreto di Anemone era custodito gelosamente da Ariel, la sua fedele cameriera. Ariel, conosciuta per la sua discrezione e fedeltà, era l'unica a sapere cosa realmente stesse facendo la principessa ogni volta che spariva per lunghe ore. Copriva Anemone davanti alla corte con abilità, inventando scuse come mal di testa o un bisogno urgente di riposo. Questo permetteva alla principessa di continuare i suoi studi senza suscitare sospetti o pettegolezzi inutili.

La principessa aveva il privilegio e l'onere di vivere una doppia vita: da un lato, era la giovane donna destinata a diventare una figura di spicco all'interno della corte reale; dall'altro, era una mente brillante e curiosa, appassionata risolutrice di enigmi e creatrice di formule segrete che, per qualche ragione misteriosa, la rendevano sempre più affascinante e brillante agli occhi degli altri.

La vita a corte non era semplice, specialmente per una principessa che sembrava sfidare le convenzioni del suo tempo. Anemone aveva iniziato , nuovamente, a dedicarsi con fervore allo studio e alla scoperta di misteri che andavano ben oltre gli orizzonti consueti. Sentiva un'irresistibile attrazione per il sapere e passava ore in biblioteca, tra gli scaffali di antichi tomi e polverosi manoscritti, alla ricerca di conoscenze proibite o dimenticate.

Nel frattempo, le altre principesse non potevano fare a meno di notare qualcosa di diverso in Anemone. Non riuscivano a spiegarsi come mai fosse sempre più bella, più intelligente e affascinante. Era diventata una figura quasi mitica, e con il passare del tempo la loro invidia crebbe a dismisura. Di fronte all'apparente ingiustizia del suo fascino e delle sue capacità, queste nobili donne cominciarono a interrogarsi su quale fosse il segreto di Anemone.

L'episodio che più contribuì a far crescere la loro curiosità e forse anche la loro inquietudine riguardo alla figura di Anemone, avvenne un pomeriggio in biblioteca. In uno dei suoi frequenti pellegrinaggi tra gli scaffali polverosi, attratta da un antico manoscritto che prometteva di svelare i segreti nascosti di un regno ormai dimenticato, Anemone ebbe un incontro inaspettato. In mezzo alla penombra della biblioteca, le loro strade si incrociarono: un giovane studioso, anch'egli attratto dagli antichi misteri, si trovò a esplorare lo stesso scaffale.


Fu un incontro casuale, certo, ma sembrava che il destino avesse deciso di intrecciare le loro vite in quel momento preciso. Sorpresa dalla presenza di un altro individuo con interessi così simili ai suoi, Anemone provò un misto di curiosità e timore. Il giovane studioso, affascinato dalla figura della principessa, avvolta da un'aura quasi magica, non riuscì a trattenere la propria ammirazione per l'intraprendenza e l'intelligenza che trasparivano chiaramente negli occhi della ragazza.

I due scambiarono poche parole, ma quelle brevi conversazioni furono sufficienti a instillare una sensazione di complicità reciproca. Nel giovane Anemone trovò una sorta di specchio, qualcuno che non solo la comprendeva, ma che condivideva la sua sete di conoscenza e scoperta. Questo inaspettato legame contribuì a riempire il cuore della principessa di nuove emozioni, ma anche di nuove paure. Cosa sarebbe accaduto se il suo segreto fosse stato svelato? Quale sarebbe stata la reazione della corte e delle altre principesse, che già provavano tanta invidia?

I giovani , continuarono a frequentarsi, tanto da arrivare a passare   ore a discutere di poesia, filosofia e arte. Si scambiavano lettere segrete e si incontravano di nascosto nei giardini fioriti dell'università. Il loro amore cresceva come una marea inarrestabile, travolgendo ogni dubbio e paura.

Ma c'era un problema: Azzurro non apparteneva alla nobiltà. Era figlio di un pescatore, e il suo futuro era già tracciato. Anemone, invece, era destinata a sposare un principe di un regno vicino per cementare un'alleanza politica. Il loro amore era proibito, ma entrambi erano disposti a sfidare ogni convenzione per stare insieme.

Un giorno, durante una passeggiata sulla spiaggia, egli si inginocchiò e le chiese di sposarlo. La principessa accettò con gioia, ma sapeva che la loro felicità sarebbe stata effimera. I loro mondi erano troppo diversi, e la pressione della corte reale era insostenibile.

La notizia del loro amore raggiunse il re, che ordinò l'esilio di Azzurro, il quale partì, lasciando solo una lettera d'addio sulla sabbia.

Anemone visse il resto dei suoi giorni in una gabbia dorata, circondata da lusso ma priva di amore. Ogni notte, guardava il mare e pregava che Azzurro tornasse. Ma il mare non restituì mai il suo amato.

«Principessa si sbrighi!!» una voce la fece risvegliare dai suoi ricordi. Era Ariel che era tornata, probabilmente perché le giovane era in ritardo, come al solito. Indossò semplicemente i suoi tacchi e si diresse, invitando Ariel a fare lo stesso verso la sala del trono, indossando la sua maschera di principessa per bene.
Anemone sentì il cuore battere all'impazzata mentre si avvicinava alla sala del trono. Ogni passo sembrava più pesante del precedente, il peso delle aspettative e delle incertezze gravava su di lei. Entrando nella sala, la prima cosa che notò fu lo sguardo di suo fratello Edric, un misto di preoccupazione e determinazione nei suoi occhi.

Era una situazione che nessuno dei due avrebbe mai immaginato di affrontare: trovarsi l'uno di fronte all'altro in un momento così delicato e di grande incertezza. Gli eventi che avevano portato a quella circostanza erano stati intensi e a tratti sconvolgenti, e ora tutto si riduceva a quella stanza, a quel momento.

«Anemone..figlia mia...» iniziò il re, ma si bloccò, gli occhi fissi sull'ombra sempre più evidente che si profilava dietro di lei. Tutti nella sala si immobilizzarono, il silenzio era rotto solo dal battito accelerato dei loro cuori. Edric e Anemone si scambiarono uno sguardo di comprensione e di preoccupazione. La presenza di quell'ombra non poteva significare nulla di buono.

Angolo autrice: Sorpresa, sorpresa...il secondo capitolo già fuori. Vi piace? Che ne pensate?

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