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Non riesco a guardarmi allo specchio, il mio cuore è vuoto. All'interno ormai, non è rimasto che cenere. Cenere di petali distrutti. Abbandonati e... Dimenticati.
S. M
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Mi chiamo Savannah Miller e ho sempre dovuto contare su me stessa.
Non mi è mai stato regalato niente nella vita. Tutto quello che ho me lo sono sempre dovuto guadagnare con sudore e fatica.
Ho diciannove anni e da qualche mese sono riuscita a entrare a far parte dello staff di una nota casa discografica a Nashville, l'unica città in cui abbia mai vissuto.
Non sono mai andata oltre il miglio di casa, ma questo per me non ha mai rappresentato un limite, perché è attraverso la mia musica e le note che produco con il pianoforte e la chitarra che riesco a volare oltre le nuvole girge di questo cielo pieno di musica country. Nonostante ciò, tirare fuori quello che realmente provo, mi resta difficile più di ogni altra cosa.
Ho una personalità molto singolare.
Sono timida, impacciata, silenziosa. Mi chiudo a riccio quando mi sento messa con le spalle al muro e fatico a credere in me stessa, nelle mie capacità di musicista.
Ma al tempo stesso ricordo che non sono sempre stata così.
Mia madre Aly infatti non mi chiamava Savannah. Io per lei ero la sua Sanny.
Il suo sole con la "a".
E vorrei tanto tornare a esserlo, ma non per qualcuno.
Vorrei tanto poter tornare a essere il sole per me stessa, perché da quando lei non c'è più, qualcosa in me si è spento. La luce che mi illuminava quando mi guardavo allo specchio, se n'è andata, e con essa anno dopo anno, sono scomparsi anche i ricordi felici che avevo di lei.
