I tre Andrews -1-

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Venire a conoscenza del futuro cambierebbe
davvero le carte in tavola? Molti darebbero
milioni pur di intravedere anche solo un
minuscolo frammento della loro vita futura
aggrappandosi a quella speranza come a una
corda di salvezza. Ma servirebbe davvero, se il
destino fosse già scritto, tracciato come un
sentiero irremovibile, pronto a svolgersi
inesorabile?

A Vivienne Andrews, però, non interessava
sapere cosa l'attendesse. Nonostante tutto, il
suo destino era già inciso nelle stelle, ignara che
la sua vita, apparentemente semplice e
tranquilla, sarebbe cambiata radicalmente nel
giro di poche ore.

Fin da bambina, Vivienne era diversa. Non in
modo eclatante, ma nei piccoli gesti, nei
momenti fugaci che solo lei sapeva cogliere. Si
svegliava ogni mattina prima dell'alba,
attendendo quel magico istante in cui il sole
sorgeva, dipingendo il cielo di sfumature dorate.
Per lei, quello era un attimo sacro, un prodigio
della natura, che amava definire "la magia del
mondo".

Era una di quelle bambine che, mentre
giocava nella vasca da bagno con la schiuma, si
dimenticava del tempo e della realtà, perdendosi
nelle nuvole di bolle come se fossero un universo
a parte. Le farfalle le incantavano: le disegnava
incessantemente, osservandone ogni movimento,
catturandone ogni colore. In estate, passava i
pomeriggi a raccogliere ciliegie con suo padre,
ridendo di gusto quando qualche frutto le cadeva
dalla mano, e si divertiva a cucinare prelibatezze
con la madre, rendendo ogni piatto un piccolo
capolavoro.

Nella sua semplicità, Vivienne era unica. La sua
pelle, chiara come porcellana, richiedeva
attenzioni costanti, soprattutto d'estate, quando
dimenticava la protezione solare e si ritrovava
con una scottatura che arrossava le sue guance.
I suoi occhi, di un verde marino intenso,
brillavano sotto il sole, e in uno di essi, una
piccola macchia marrone raccontava la storia di
una bellezza imperfetta. I suoi capelli castani,
morbidi e sottili, erano spesso intrecciati con
piccoli anellini d'argento che non dimenticava
mai di indossare, quasi fossero talismani segreti.
E poi c'erano le lentiggini, sparse sul naso come
pennellate di sole, che lei trovava affascinanti.

Vivienne sapeva di essere una bella ragazza, ma
non sentiva il bisogno di ostentarlo; preferiva
lasciare che il suo carattere parlasse per lei.

Quella mattina, Vivienne sedeva su un vecchio
muretto, assorta nella lettura. Stava divorando il
quinto libro del mese, un record personale di cui
andava discretamente fiera. Leggeva di tutto: dai
mondi fantastici agli orrori più oscuri, ma i
romanzi storici le sembravano sempre un po
troppo lenti per il suo gusto, quasi stagnanti,.

II silenzio di quella quieta mattinata fu
improvvisamente spezzato dall'arrivo di Elizabeth Hanson, la sua migliore amica da sempre, che correva verso di lei con il viso in preda all'agitazione. I capelli biondi di Lizzie
ondeggiavano furiosamente a ogni passo, e gli
stivaletti di camoscio, che solitamente
proteggeva con grande cura, erano coperti di
polvere.

Vivienne sollevò lo sguardo dal libro e le sorrise,
inconsapevole delle notizie che avrebbero
stravolto la sua pace

«Viv!» gridò Lizzie, il fiato corto e la voce rotta
dall'ansia.

Vivienne chiuse il libro con calma e lo ripose
nella borsa, unendo le mani sulle spalle
dell'amica. «Lizzie, respira. Sono qui, parlami.»

Ma Lizzie non poteva aspettare, i suoi occhi azzurri si fissarono su quelli dell'amica e le labbra sottili iniziarono a muoversi freneticamente.
«Si tratta di Charlie, Viv.» A quelle parole, Vivienne sospirò profondamente.
Sapeva che quel momento sarebbe arrivato, era solo questione di tempo.

Charlie Edwards, suo fratello minore, era
diventato un caso disperato agli occhi dei
professori, e persino Vivienne cominciava a
pensare che stesse scivolando oltre un punto di
non ritorno. Non voleva ammetterlo, ma Charlie
non faceva che peggiorare, giorno dopo giorno.
Ogni volta che si diceva che forse era solo una
fase, lui la smentiva, trascinandola in nuove
complicazioni.

«Di nuovo?» chiese Vivienne, mentre si metteva
la borsa in spalla, pronta a intervenire per
l'ennesima volta. Non servivano altre domande;
conosceva già la risposta.

Lizzie annuì, gli occhi colmi di preoccupazione.
Era stata lei a scoprire il guaio quella mattina, e
come sempre, gli adulti sembravano svanire nel
nulla quando c'era bisogno di loro, come se
fossero stati inghiottiti da un buco nero

«Nel cortile» disse Lizzie, indicando la strada.
Vivienne si preparò mentalmente a ciò che
l'aspettava.

Quando arrivò nel cortile, la scena che le si
presentò non la sorprese più di tanto, anche se il
solito disappunto le percorse il viso. Charlie era
coinvolto in un'altra rissa, e stavolta il suo
avversario era Nico Marchetti, un ragazzo che
sembrava essere sempre pronto a sfidare suo
fratello. Vivienne aveva perso il conto delle volte
in cui Charlie era finito in situazioni simili, come se cercasse deliberatamente il conflitto, attratto da quella distruzione come una falena dalla fiamma.

«Charlie, basta!» gridò Vivienne, cercando di
fermare il fratello. Ma la sua voce non sembrò
raggiungerlo, anzi, la rabbia di Charlie sembrò
aumentare.

Con un movimento rapido, Charlie sferzò un
pugno verso Nico, ma l'altro fu più veloce,
schivando il colpo con facilità. II contrattacco fu
immediato: Nico lo colpì dritto al naso, e Vivienne
sentì il suono sordo del colpo. Charlie si portò
una mano al volto, mentre il sangue cominciava a sgorgare copioso.

Un'imprecazione rabbiosa gli
uscì dalle labbra, mentre Vivienne si malediceva
per non essere riuscita a fermarlo prima.

"Devo fermarli, prima che peggiori" pensò
Vivienne, afferrando il braccio di suo fratello e
cercando di tirarlo via. Ma Charlie era piantato a
terra, come se fosse incatenato al suolo, il corpo
rigido nella sua furia.

«Cerca Josh!» urlò Vivienne a Lizzie, sperando
che lui riuscisse a separare i due
combattenti.

Lizzie annuì e si allontanò, mentre Vivienne si
concentrava su Charlie, che continuava a
divincolarsi. Cercò di afferrargli la felpa, di tirarlo
verso di sé, ma lui, in un impeto, la spinse via.

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