Appena i tornei terminarono lasciammo l'arena e tornammo in cortile. Ormai la giornata volgeva al termine, il sole stava calando. Qua e là erano stati accesi alcuni falò.
- Ehi! Quella è quella che se la fa con Rhaegor! – Strillò un ragazzino indicandomi. Scossi la testa e mi allontanai in fretta. Ora ero quasi contenta di aver terminato la scuola.
Raggiunsi Avery, che si stava versando dell'idromele in un bicchiere intagliato.
- Dove diavolo sei stata finora? – Le chiesi, mentre recuperavo anche io un bicchiere.
- Ho guardato i tornei con Tiarno. – Replicò semplicemente. La guardai e capii che si sentiva in colpa per ciò che mi aveva detto in precedenza, che sapeva che ero arrabbiata e stava cercando il modo giusto per comunicare con me.
- Va tutto bene. – Le assicurai, versando l'idromele.
- Domani se ne saranno già dimenticati tutti. – Disse Avery.
- Dici? – Le domandai, mentre sentivo alle mie spalle un gruppo di ragazzi che ripeteva frasi come "ecco la raccomandata" "pensi che dovremmo provarci anche con Fiambert?" "chissà cosa è in grado di fare quella ragazzina per essersi tenuta Rhaegor per tutto questo tempo".
- Non pensarci. Quando saremo a Talamh tutto questo ci sembrerà lontano secoli. –
Più tardi il sole era completamente calato e in cielo c'erano solamente miliardi di stelle. Eravamo distesi sul prato, intenti a guardarle e dargli nomi. Eravamo tutti abbastanza brilli. Ci eravamo messi in un punto del cortile in cui non c'era nessuno, come facevamo ogni anno.
- Aelion, Alec, ho bisogno di dello spazio personale! – Esclamò Lyra sgomitando fra i due. Alec si spostò brontolando e i nostri gomiti si sfiorarono.
Tiarno e Avery erano accanto a me, in silenzio. Non si guardavano, ma sembravano quasi uniti. Come se stessero facendo qualcosa assieme che noi non eravamo in grado di vedere.
- Credo che rimarremo solo noi due, Alec. – Commentai, ridendo.
- Credo anch'io. – Rispose lui.
- Vorrei dire che mi mancherete, ma non mi mancherete. – Disse Aelion. – Saremo tutti assieme. –
- Con grande dispiacere di Tiarno che avrebbe preferito fare altro! – Esclamò Lyra.
- Oh, taci, Lyra! – Esclamò Tiarno accanto a me.
- Chissà cosa ci aspetta...- Disse piano Avery.
Davanti a noi Finnera brucava l'erba silenziosamente. Quando non trovava più niente di gradevole sotto i suoi piedi alzava la testa e si spostava di circa mezzo metro. Rimasi a guardarla in silenzio. Fyrvega era più in là, anche lui come noi col muso rivolto verso il cielo stellato. Mi chiesi a cosa stesse pensando.
Sever e Asthorix litigavano fra di loro per una coscia di pollo rubata. Sever era decisamente più forte, ma Asthorix era veloce e in grado di dargli molto filo da torcere. Saphira intanto sonnecchiava al di là di Avery.
- Non hai vinto i tornei di fine anno solo perché stavi con Thalion. – Mi voltai verso Tiarno e sorrisi. Era vero, Thalion mi aveva aiutato molto a dominare il mio potere, a focalizzarmi su un obiettivo e ad essere più riflessiva, ma anche se non mi avesse allenato, purtroppo o per fortuna, ero davvero potente.
Thalion mi era stato assegnato per allenarmi durante il terzo anno, quando avevo più o meno diciassette anni. Aveva appena iniziato ad insegnare lì e anche lui era stato un allievo della scuola. Eravamo davvero in pochi ad averlo come insegnante dato che anche lui era particolarmente potente. Per questo motivo in genere le sessioni erano private.
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The Dragon Whisperer
FantasiaIl primo ricordo che ho è l'enorme muso del mio drago nero, Fyrvega. I suoi occhi, verdi, grandi, che mi scrutano con curiosità e altre emozioni che non saprei definire. Fyrvega è una parte della mia anima. Mi ha trovata quando ero ancora neonata, a...