Je n'aime pas parler avec les gens

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E' finito l'allenamento di basket, sono in spogliatoio che mi cambio. Ho odiato l'allenamento di oggi, davvero tanto, soprattutto la parte in cui mi è stata rovesciata una borraccia d'acqua in testa, ma ho riso dai, così la gente non pensa che la prendo sul personale.

Esco dallo spogliatoio e quando esco vedo Stella, una ragazza che viene a fare pallavolo dopo il nostro allenamento.

"Ciao Jace." Mi dice lei, io le sorrido. Non amo parlare con la gente.

"Ciao Stella." Faccio per passare oltre ma lei mi ferma.

"Posso rubarti un secondo?"
No.

"Sì, certo, dimmi."

"Mi chiedevo se ti andrebbe di uscire venerdì sera, noi due dico."

"Perché?" La risposta peggiore che io potessi dare.

"Perché...sarebbe bello frequentarci, sei carino."
Ti prego, non chiamarmi carino.

"Ah... ehm..." Come glielo dico che non mi interessano le ragazze senza ferirla.

"Vedi, uhm...sì credo sia un'ottima idea."

'Bravo Jace! Complimenti.'

"Davvero?" Chiede lei estasiata.

"Certo, davvero." Sorrido.

"Ci vediamo alle otto qui davanti." Mi dice lei, io sorrido e annuisco. Appena mi volto impreco tra i denti e alzo gli occhi al cielo. Vedo papà in macchina che mi aspetta.

"Ciao papà." Dico io salendo in macchina.

"Chi era quella ragazza che ti parlava?"

"Oh uhm, nessuna in particolare."

"Non nascondermi le cose dai, è la tua ragazza?"

"Cosa? No!" Dico quasi con tono schifato, anche se non dovrei.

"Pensavo solo che sarebbe bello se ti trovassi una ragazza, hai diciassette anni, insomma."
"Non...non ne voglio una." Dico io facendo spallucce.

"Perché?"

"Non m'interessa al momento." Dico io. Lui non dice più nulla e guida fino a casa.

Quando scendiamo dalla macchina mi guarda e poi scuote la testa. Non so cosa volesse dire ma qualsiasi cosa fosse, deduco non fosse importante. 

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