Il primo bacio?
Come potrei dimenticarlo?
Era il tre novembre, ci conoscevamo da appena un mese. Avevamo iniziato a frequentarci da poco più di due settimane. Non era ancora mai successo nulla, a parte qualche bacio rubatomi velocemente, giusto il tempo di sfiorarmi le labbra, per poi subito allontanarsi. Avevamo anche dormito insieme, forse due notti, ma nessuno aveva cercato di invadere lo spazio dell'altro.
E mi piaceva.
Mi piaceva perché mi faceva capire che non fosse solo quello ciò che volesse, mi faceva sentire desiderata, mi dava la possibilità di conoscerlo davvero.
Ma, quel giorno di novembre, chiusi in macchina alla curva della felicità a Castiglione (posto preferito dei giovani castiglionesi, dove vedi dall'alto ogni via del mio piccolo borgo. Ricordo che con i miei amici, all'età di quindici/sedici anni, quando avevamo iniziato a fumare le nostre prime sigarette e a provare le prime canne, passavamo intere giornate lì, seduti sul muretto che costeggia la strada o sui nostri pochi, piccoli, mezzi), qualcosa aveva preso fuoco.
Faceva davvero freddo quella sera, così gli avevo chiesto di avvicinarsi a me e mettersi nel mio sedile, così da potermi abbracciare e tenere al caldo. Aveva acconsentito. Abbassai il sedile, scavalcò l'abitacolo della macchina e si mise al mio fianco, passandomi la mano dietro le spalle. Mi appoggiai a lui. Il cuore fremente a quella vicinanza.
Continuammo a parlare finché non calò il silenzio.
I nostri occhi si incrociarono e si fermarono a guardarsi.
La sua mano sinistra si poggiò sul mio viso, lo accarezzava, con cura.
I battiti del mio cuore non cessavano di accelerare.
Amavo quella sensazione, e, al tempo stesso, mi imbarazzava quella vicinanza, perché non capivo cosa avesse voluto lui. Avrei voluto tirare qualche battuta squallida, per "difendermi" da quella sensazione, ma ero sicura che avrei rovinato quel momento, così rimasi in silenzio.
Mi presi tutte le coccole che era disposto a darmi.
I nostri visi erano sempre piu vicini, i nostri nasi cominciavano a sfiorarsi e alla fine non resistetti più: avevo bisogno di baciarlo.
Fanculo a ciò che voleva lui.
Misi fine a quella distanza e poggiai le mie labbra alle sue.
Ci lasciammo andare.
Capì che desiderava fare lo stesso.
In quel bacio era racchiuso tutto il desiderio che avevamo trattenuto in quelle settimane. Un desiderio bellissimo. Adoravo il modo in cui la sua lingua si muoveva con la mia, sembrava si conoscessero da anni, e amavo il modo in cui le sue mani si posavano sul mio corpo, accarezzandomi.
Fu un bacio che durò a lungo, non ci staccavamo neanche per riprendere fiato.
-Alla faccia del ragazzo timido!- pensavo.
Alla fine ci staccammo, a fatica.
Continuammo a guardarci e sorridere, senza dirci nulla.
Era davvero bello.
Bellissimo.
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Καιρός
RomanceÈ difficile raccontare di sé e delle proprie emozioni. Questa storia sarà una sfida contro le paure. È protagonista una ragazza, sempre in bilico tra le sue emozioni. Spaventata di rimanere sola. Ingenua, spesso. Solare, sempre. Stronza, a volte. Pr...