POV T/N
Sono nella sala comune. Vedo arrivare Trigno, e un groppo si forma nella mia gola. "Che succede?" chiede, la sua voce è calma e rassicurante, ma in questo momento non riesco a sentirmi tranquilla.Inizio a impanicarmi. Volevo stare sola, lontana da tutte le domande e le aspettative. "T/n, tutto apposto?" continua a chiedere lui, la sua espressione preoccupata.
I miei respiri diventano affannosi. Sento il mondo che mi circonda restringersi, come se fossi intrappolata in una bolla opprimente. La mia mente inizia a correre: il battito del mio cuore si accelera e il respiro si fa irregolare. La stanza sembra ruotare e la luce diventa accecante. Cerco di mettere a fuoco le sue parole, ma mi sento come se fossi sott'acqua, in un abisso di ansia.
"Devo... devo andare," balbetto, le parole escono a fatica. Le mie mani tremano, e il sudore inizia a imperlarmi sulla fronte. Sento il caldo avvolgermi, come se l'aria fosse troppo densa, e i pensieri si accavallano uno sull'altro, rendendo tutto più confuso.
"Devi stare tranquilla," dice Trigno, ma le sue parole mi colpiscono come un sasso lanciato in uno stagno. Grazie. Sicuramente funzionerà se mi dici questo. La mia mente è un turbinio di emozioni, e la calma sembra così lontana.
Vedo Vybes arrivare, e il mio cuore si stringe. "Oh, che succede? Di nuovo?" chiede, la sua voce è un misto di preoccupazione. Annuisco singhiozzando, incapace di trovare le parole.
"Trigno, potresti lasciarci soli?" dice Vybes, il suo tono è deciso ma gentile.
"Ma sono venuto per darle una mano," risponde Trigno, ma c'è un sottotesto di frustrazione nelle sue parole. "Scusami, sono venuto per lei."
"Così non aiuti," ribatte Vybes, con una fermezza che mi rassicura.
Trigno, alla fine, cede e si allontana, lasciandomi solo con Gabriel.
"Vuoi metterti giù?" mi chiede Gabriel, e annuisco, sentendo che non posso reggere molto più a lungo. Scivoliamo entrambi sedendoci a terra. Gabriel è dietro di me, il suo corpo mi avvolge in una sorta di abbraccio che mi fa sentire al sicuro. La sua mano destra si posa sopra la mia fronte, e una dolcezza profonda mi attraversa.
"Respira," dice, la sua voce morbida e rassicurante. Con la mano, alza leggermente la mia fronte, costringendomi a guardare verso l'alto. È un gesto semplice, ma per un momento mi sembra di sentirlo come un'ancora in questo mare di ansia. "Fai dei respiri lunghi, t/n. "
Mentre mi sforzo di seguire il suo consiglio, il mio cuore batte all'impazzata, come se volesse scappare dal mio petto. L'aria diventa pesante e ogni respiro sembra un'impresa impossibile. "Non ce la faccio," sussurro, la voce rotta da singhiozzi. Le mani iniziano a tremare, e i pensieri si accavallano, un vortice di angoscia che non riesco a controllare.
"Shhh, va bene, t/n. Ci sono io," dice Vybes, la sua voce calda e rassicurante, ma io mi sento sempre più distante. La sua mano sulla mia fronte è confortante, ma non basta a fermare il tempestoso diluvio di ansia che mi assale.
"Respira con me," mi dice, e inizia a prendere respiri profondi, scandendo il ritmo con calma. Cerco di seguirlo, ma il mio respiro è affannoso e spezzato, mentre il panico continua a farsi strada.
"Concentrati su di me," continua, ma le sue parole sembrano lontane, come se arrivassero da un altro mondo. Il panico mi avvolge e le domande si accavallano nella mia mente: "Cosa succederà adesso? Cosa penseranno di me? Perché non riesco a gestire tutto questo?"
"È solo un momento, t/n. Non lasciare che le paure prendano il sopravvento," dice Gabriel, il suo tono deciso ma affettuoso. "Immagina di essere su una nuvola, leggera e senza peso. Nessuno può toccarti là sopra. E ora respira."
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Salto nel vuoto, vieni con me?
FanficT/n si ritrova catapultata nel programma di "Amici", un'esperienza che potrebbe cambiare la sua vita. Mentre cerca di farsi strada nel mondo della musica, incontra Vybes, un romano affascinante e Trigno, che le offre supporto e una connessione profo...