Ogni storia ha il suo inizio

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POV T/N
Io e alcuni ragazzi siamo tra i primi ad entrare in casetta, e appena varchiamo la soglia, rimaniamo tutti a bocca aperta. La stanza è enorme, molto più grande di quanto immaginassi, con spazi luminosi e accoglienti che sembrano pensati apposta per farci sentire a casa. Alcuni di noi si fermano, scioccati, osservando increduli la grandezza della sala principale, con divani ampi, un tavolo da pranzo lunghissimo e persino una cucina moderna e attrezzata.

"Non ci credo... ma è gigante!" esclama Alena, gli occhi spalancati mentre guarda ogni angolo, quasi come se non sapesse dove iniziare ad esplorare.

Ilan annuisce, altrettanto colpito. "Pensavo fosse più piccola, magari un paio di stanze... invece guarda qui!"

Cristiana si avvicina a una delle finestre, osservando il panorama fuori. "Mi sembra di sognare," mormora, visibilmente emozionata. "Non ho mai visto un posto così bello."

Siena si avvicina a uno dei divani e si lascia cadere, sospirando soddisfatta. "Ragazzi, è ufficiale: siamo nel...posto giusto!"

Sedute nella stanza rossa, Alessia mi guarda con curiosità. "T/n, siamo dello stesso paese, ma non ti ho mai vista," dice, stringendo gli occhi come per cercare di ricordare.

Sorrido. "Nemmeno io... Bravissima comunque tu, Ale. Ti ho vista durante le prove, hai una presenza incredibile."

Lei sorride leggermente, abbassando lo sguardo. "Grazie, T/n. Anche tu sei fortissima!

A quel punto Ilan entra nella stanza, guardandosi intorno con aria perplessa. "Ma gli altri dove stanno?" chiede, come se si aspettasse di trovarci tutti insieme.

"Dovrebbero arrivare a breve," risponde Alessia, incrociando le braccia mentre guarda verso la porta.

"Andiamo dove ci sta la cucina," dice Alessia con un sorriso, e ci avviamo insieme.

Arrivate in cucina, vediamo Alessio seduto sul divanetto a parlare con Daniele, entrambi sembrano già a proprio agio e ridono tra loro. Poco dopo, vediamo arrivare un gruppo di ragazzi: Trigno, Gabriel, Nicolò, Luke e Diego, tutti con le loro valigie.

"Aiuto, non ci posso credere," esclama Diego guardandosi intorno con occhi spalancati.

"Ma che figata è?" aggiunge Gabriel, ridendo e scuotendo la testa, ancora stupito dalle dimensioni della casa.

Ognuno di loro si ferma un attimo, come per realizzare che questa sarà davvero casa nostra per un bel po'. Alessia si gira verso i ragazzi e poi lancia uno sguardo curioso verso di me. "Ci sta qualcuno carino?" mi chiede con un sorrisetto malizioso.

Sorrido e rispondo, "Forse Trigno... o un pochino Nicolò, dai."

Alessia ridacchia e mi dà una leggera gomitata. "Ma sì, dai, so tutti carucci."

Rimaniamo a guardarli mentre prendono posto e iniziano a sistemarsi, e ci rendiamo conto che sta iniziando qualcosa di grande.

"M-ma l'unica stanza libera rimasta è quella delle ragazze, ma dai," sentiamo Vybes lamentarsi in corridoio. Alessia ed io ci scambiamo uno sguardo, trattenendo le risate, e ci alziamo per raggiungerlo. "Ma io me devo mette' in stanza con Alessia e T/n?"

Cerco di stemperare la situazione e mi unisco alla conversazione. "Se volete, io posso cambiare stanza. No problem."

"No, T/n," ribatte Vybes, incrociando le braccia in modo teatrale. "Ma non potevamo fà, che ne so, femmine co' femmine e maschi co' maschi?" dice nel suo accento romano, scuotendo la testa come se fosse l'idea più ovvia del mondo.

Alessia ride. "Dai, Vybes, non sarà così male! E poi, almeno noi siamo tranquille."

Vybes sospira, rassegnato, e afferra la sua valigia. "Vabbè, ma sappiate che se io russo, ve la siete cercata voi."

Salto nel vuoto, vieni con me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora