Nella scuola del paese, forse si dovevano fare più lezioni e meno giocate a briscola perché se ne uscivano così tanti ragazzi con un intelletto sotto la media, magari era il momento di farsi due domande.
Quel giorno, un gruppo di ragazzi appena usciti da una lunga mattinata scolastica prese una stradina diversa. Aggirarono la collinetta che rappresentava per loro una specie di confine tra il loro paese e la "terra morta" e continuarono attraversando i percorsi rocciosi.
"A me non sembra una buona idea." Si lamentò un ragazzo grassottello mentre ansimava per la troppa fatica.
"Muovi il culo Pete, fare qualcosa di emozionante per una volta non ti ucciderà!" Esclamò una ragazza di colore passando con nonchalance da una pietra all'altra, volgendo di tanto in tanto il viso al sole per maledirlo per via di quei gradi di troppo.
Un ragazzo dalla pelle scura, che stava saltellando da una pietra all'altra come un bambino di sei anni, scivolò andandole contro e facendo cadere a lei la sua collana con su incise le sue iniziali più la data di nascita mentre a se stesso fece cadere gli occhiali, rischiando di romperli per l'ennesima volta.
La ragazza traballò, imprecando in tutte le maniere possibili, per poi voltarsi e fissare male il giovane che mortificato si era già abbassato a recuperare la collana.
"Scusami Dorcas! Non ho fatto apposta!" L'occhialuto si grattò la nuca con una mano, mentre l'altra era tesa con la collana verso l'amica.
Dorcas sospirò, ma fece un sorriso comprensivo e annuì, prendendo la collana.
In seguito, si voltò a guardare in che condizioni fossero gli altri.Il ragazzo più vicino a loro, capelli neri con le punte verdi, stava saltellando esattamente come stava facendo fino a due minuti prima l'altro ragazzo; una ragazza rossa stava ansimando leggermente per colpa della salita, ma non demordeva nell'interrompere l'apparente avvincente conversazione che stava avendo con il suo amico, un ragazzo ricoperto da cicatrici che si sosteneva a lei nei momenti di salita più duri. Infine, dietro tutti, c'era il povero Peter che arrancava senza fiato, ascoltando a stento la conversazione di cui doveva fare teoricamente parte.
"Volete fare una pausa ragazzi? Soprattutto tu Remus, te la senti di continuare con quell'anca?" Chiese la ragazza di colore al ragazzo ricoperto di cicatrici.
Remus, alla giovane età di dieci anni, aveva fatto una caduta rovinosa durante una scalata col padre, che gli aveva portato le svariate cicatrici e un anca perennemente rovinata. Egli sorrise ed annuì, contento di poter fare una pausa.
Dopo qualche metro trovarono uno spiazo di verde, dove si posizionarono per qualche minuto.
"Lily, puoi passarmi la mia borraccia? Sto morendo di sete." Chiese il ragazzo che in precedenza si era scontrato con Dorcas, e alla sua richiesta ne seguì subito un'altra molto simile, ma da parte del ragazzo con le punte verdi.
Lily annuì e lanciò al primo una borraccia con su scritto "James", affianco appiccicato uno sticker di spider man, mentre al secondo ne lanciò una molto simile ma con su scritto "Barty".
Per un po', ci fu solo silenzio. In quegli attimi tutti si presero un momento per respirare, idratarsi e rimuginare su cosa stessero facendo.
Sorprendentemente, Remus fu quello che lo ruppe.
"Non per sembrare vecchio, ma siete davvero sicuri di quello che stiamo facendo? Le persone una volta entrate davvero non ne escono più, siete certi di voler prendere il rischio?"
"Lupin." Sbuffò Barty, chiaramente stanco delle continue raccomandazioni del più grande. Aggiungendo il fatto che lui fosse il più piccolo, la cosa ovviamente non si faceva migliore.
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The shadows of the circus
ФанфикNegli anni '30 un incendio distrusse uno dei più prestigiosi circhi della zona, il "les ombres du cirque", portando con sè le vite di sei poveri ragazzi. La morte però ne ebbie pietà e decise di stringersi un patto: potevano rimanere in "vita" a pat...