Distribuii l'insalata in due piatti, che portai a tavola e lo poggiai di fronte al ragazzo dagli occhi penetranti, sedendomi accanto a lui.
«Hai intenzione di dirmi ciò che hai fatto, con le buone o con le cattive?» mormorò con estrema lentezza e mi morsi il labbro con forza, stringendo gli occhi.
«Sono semplicemente uscita» mormorai leggermente, legandomi i capelli in una crocchia disordinata e spostai qualche ciocca mossa, dietro l'orecchio, sospirando leggermente.
Impugnai la forchetta e presi dell'insalata, giocandoci distrattamente nel piatto.«Alexandra, non voglio incazzarmi con te.» sospirò il moro, poggiando una mano sul mio viso ed accarezzandomi lo zigomo con il pollice. Mi scostai leggermente ed incastrai lo sguardo nel suo.
«Oggi dovrei consegnare la quota settimanale ai tuoi genitori, ma la mia piccolina non sta facendo la brava..» sospirò fingendosi dispiaciuto e si alzò, passandosi una mano tra i capelli castani. «o vuoi passare un'altra notte fuori casa, per chiarirti le idee?» sibilò avvicinandosi pericolosamente a me e poggiò una mano sulla mia guancia, spostandola poi tra i capelli dietro la nuca, che strinse, tirando.
Non avrei confessato nulla, semplicemente perchè mi avrebbe ammazzata di botte.
L'unica soluzione era confonderlo.«A-Amore..perchè non mi credi?» mormorai, guardandolo con dolcezza e poggiando una mano sulla sua guancia, lasciando che un sorriso dolce, misto al panico, si formasse sulle mie labbra.
Gli occhi del moro si addolcirono e la presa sui miei capelli allentò, facendomi sospirare.«Scusami piccola, è che sono così preso dal lavoro che ti sto trascurando..» mormorò singhiozzando leggermente ed indietreggiando fino al divano, sulla quale si mise seduto.
Annuii leggermente e, dopo averci pensato quattro volte, mi sedetti accanto a lui.«Non preoccuparti amore, okay?» sussurrai dolcemente, mordendomi con forza il labbro inferiore.
Avevo un tremendo bisogno di rivedere il biondo, ed ora che sapevo dov'era, non mi sarei fatta scrupoli a presentarmi alla sua porta di casa, proprio come aveva fatto lui precedentemente.
Era diventato di nuovo il mio pensiero fisso, e non ero sicura che fosse una cosa positiva.__
Passai la spugna sull'ultimo piatto sporco che era nel lavello e sentii i passi di Colton avvicinarsi sempre di più, fino a vedere la sua testa sbucare.«Bambolina, io vado a lavoro.» sentii un crack, ed il piatto mi scivolò dalle mani, finendo a terra, in frantumi. Sbattei più volte le palpebre e deglutii un groppo che mi si era formato in gola.
Gli occhi del moro si sgranarono e corse verso di me, prendendomi le mani.«che succede?» chiese, stringendomi le mani e guardandomi negli occhi. Schiusi le labbra, e scossi leggermente la testa.
«Scusami, mi sono distratta un-un attimo..» balbettai, mentre tutto il tempo passato con Luke, mi passò davanti agli occhi. Come un vecchio filmino in bianco e nero. Scossi la testa, sentendo gli occhi inumidirsi e vidi Colton annuire, per poi uscire di casa.
Cominciai a respirare affannosamente e mi poggiai alla mensola della cucina, mettendomi le mani tra i capelli."il panico fa parte di te, tu puoi controllarlo."
Cercai di tranquillizzarmi, ma il respiro continuava a velocizzarsi ed i miei occhi continuavano a riempirsi di lacrime. Sentivo il petto tremare, insieme alle mani e dei leggeri gemiti fuoriuscivano dalle mie labbra. Avevo bisogno di lui, e lasciarlo in quel fottuto ospedale è stato solo un errore. Un grandissimo errore che probabilmente non mi perdonerà mai.
Camminai a tentoni verso la mia stanza, dove presi le pillole bianche dal cassetto del mio comodino. Ne misi un paio sulla mano tremante e le ingoiai con difficoltà, accasciandomi sul letto.
Chiusi gli occhi, passandomi le mai sul viso bagnato da lacrime salate e sospirai, sbuffando.«debole.» mormorai a me stessa, essendo l'unico aggettivo che mi venisse in mente in quel momento, pensando a me stessa. Ero debole, e dipendente, da delle pillole, delle sigarette, ed un qualcosa che non possedevo.
Avevo passato questo periodo accontentando un uomo per la quale non provavo nulla, per la quale provavo solo una tremenda pena.Mi misi seduta sul mio letto e pressai il cuscino sul viso, regolarizzando il respiro e spostai il cuscino, rimettendolo al suo posto. Mi alzai di scatto e strinsi i pugni ai lati del mio corpo, indossando un paio di skinny, delle vans ed un maglione grigio. Uscii velocemente di casa e salii sul motorino che mi aveva regalato Colton, mettendolo in moto e sfrecciai verso casa di Liam. Avevo bisogno di parlargli, di scusarmi e di capire se ciò che avevo fatto aveva cambiato totalmente il nostro rapporto.
Rimasi ferma per qualche minuto davanti alla porta di casa del moro.
Suonai al campanello, mordendomi con forza il labbro, dato che il nervosismo mi stava divorando. Non riuscivo ancora a concepire il fatto che Luke fosse lì.Un Liam mezzo nudo e sudato venne ad aprirmi la porta, regalandomi un sorriso dolce.
«ehi» mormorai, leggermente imbarazzata dalla situazione. Si spostò per farmi entrare, senza dire nulla e chiuse la porta.
«Axel, dimmi.» sorrise, asciugandosi la fronte con l'asciugamano che portava attorno al collo. Sentivo il labbro inferiore tremare leggermente e presi un respiro profondo.
«avrei bisogno di parlare con Luke.» sibilai, accumulando tutto il coraggio che potevo avere in corpo ed alzai lo sguardo sul volto del moro, il quale aveva un'espressione decisamente confusa.
«ehm..non capisco perché tu voglia parlare con Luke, mhm..» ridacchiò leggermente, grattandosi la nuca e mordendosi con lentezza il labbro inferiore.
«mi dispiace, dolcezza, ma Luke non è qui. Sicuramente si starà ripassando la brunetta dell'altra sera!» un ragazzo dai capelli ricci e occhi verdi, tremendamente penetranti, sbucò dalle spalle di Liam, rivelandosi in tutta la sua altezza.
Schiusi le labbra e posai lo sguardo su Liam, che fece spallucce.
Sentii un qualcosa stringermi il petto e sbattei più volte le palpebre, mentre gli occhi mi pizzicavano, pronti per sprigionare ciò che provavo in quel momento.
Lo avevo perso, per sempre, ed era stata solo colpa del mio fottuto egoismo.🍟Lucasss🍟
Salveeeh gente, so che è passato praticamente un mese dall'ultimo aggiornamento, ma a volte ho dei blocchi, dalla quale è davvero difficile uscirne. Non ho idee e non riesco a scrivere nemmeno una parola.
Quindi so che il capitolo fa cagare, ma bho, scusatemi tanto, davvero.
all the love
inhemmingsarms

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needles :: lrh
FanfictionAndare avanti non é facile; tutte le ferite, tutte le delusioni, tutte le lacrime e tutti i sorrisi. Non sono facili da dimenticare. Ma si riesce ad andare avanti, finché quell'oceano così limpido non decide di inodarti ancora, distruggendo la coraz...