Sognai i miei genitori quella notte (mi aspettavo invece di sognare gufi parlanti o rapitori di bambini, ma va bene).
Nel sogno, c'era mio padre e due bambini seduti accanto a lui. Li vidi un po' sfocati ma poi li riconobbi: Kendal e Josh.
Stavano facendo un picnic in un prato bellissimo, pieno di margherite. Era notte e si vedeva la mezzaluna. Mio padre la guardó stupito, perché era davvero mozzafiato. I miei fratelli, invece, non sembravano affatto felici, anzi... pareva che erano disturbati dalla vista di quella Luna spettacolare. Josh iniziò a piangere e mio padre dovette interrompere quel picnic al buio. Io non ero lì con lui. Peccato.
Quando aprii gli occhi era già giorno, anche se non riuscivo a vedere bene il sole perché dei grossi alberi oscuravano la sua vista.
Ripensai al sogno e al modo in cui mio padre guardava la Luna. Era come se volesse... no, era solo un sogno.
Mi ero addormentata subito la notte prima, ero molto stanca. Dormii per un bel po', quindi quando mi alzai doveva essere mattina tardi, credo.
Mi pulii i vestiti che avevo del giorno prima, completamente ricoperti di terriccio e foglie. Nella notte mi dovevo essere girata molte volte per sporcarmi in quel modo.Mi stiracchiai i muscoli perché le radici del frassino non erano proprio il massimo della comodità, guardai in alto e vidi la luce del sole attraverso le foglie e i rami degli alberi. Cercai di vedere la mia ombra, ma la vidi insieme ad altre degli alberi, non riuscendo così a vederne la posizione. Non potevo orientarmi e di conseguenza neanche sapere l'orario.
Sì, non avevo la benché minima idea di che ora fosse. Forse le nove del mattino? Oppure le due del pomeriggio? Non so. Però diciamo che dell'orario non me ne importava granché, dopo aver visto e sentito un gufo parlare. Chissà che altre idiozie avrei potuto vedere qui, nel bosco. Non mi diede il tempo neanche di parlare che...
-Sono le 12:45. Hai conosciuto Mar, allora- disse una voce, come se mi avesse letto nel pensiero.
Mi voltai, e mi accorsi di una sagoma che mi stava fissando, dietro di me. Strizzai gli occhi ancora mezzi chiusi, e alla fine vidi bene quello che mi trovavo davanti. Ma non sapevo bene cosa, o meglio chi fosse.
Inizió di nuovo a parlare.
-Io sono l'elfo del bosco. Mi chiamo Art. Non avere paura di me- disse ridendo, e sembrava che ancora mi stesse leggendo nel pensiero.-Come fai a sapere quello che penso?- gli domandai, perché avevo leggermente - non è vero, avevo molto le idee confuse - la testa in subbuglio e mi stavo preoccupando.
-Non ti preoccupare, gli elfi dei boschi leggono nel pensiero- mi rispose e avevo la netta sensazione che lo stesse facendo ancora.
-Ma come...? Cioè, cosa...?
-Vedo che hai le idee molto chiare. Ti spiego. In ogni bosco ce ne sono quattro. Io sono l'elfo della parte Ovest. Poi ce ne sono altri per l'Est, il Nord e il Sud- mi rispose semplificandomi la faccenda.
Non potei fare a meno di chiedergli cosa volesse da me, anche se sarei potuta sembrare sgarbata.-Semplice. Voglio aiutarti.
-Aiutarmi? Io non ho bisogno d'aiuto.
-Suvvia, Ana, tu sei la prescelta. Hai bisogno di un compagno. E indovina? Ehm... la sorte ci ha fatti incontrare! Non è fantastico?- disse emozionato, ma io non capivo proprio di che stesse parlando.
E non credevo affatto che si trattasse di sorte...-Senti, io sono alla ricerca dei miei fratelli. Sono tre settimane che non so dove si trovano. Voglio solo trovarli- scandii bene l'ultima frase. -Questa storia della prescelta... io non so di cosa tu stia parlando! E poi... come fai a conoscermi anche tu?
-Ana, tutti qui nel bosco ti conoscono, gli animali, gli alberi, gli elfi. Non essere così agitata-
Non ce la facevo più. Ne avevo fin sopra i capelli di incontrare gufi svitati e elfi matti con le orecchie a punte. Così presi il mio zainetto e me ne andai. Ma Art mi rincorse.
-Dove credi di andare signorinella? Io sono qui per proteggerti.
-Te l'ho già detto: NON HO BISOGNO DI PROTEZIONE. So badare a me stessa- sbuffai, perché mi aveva fatto davvero arrabbiare. Chi si credeva di essere quell' "Art"?
Poi guardai le sue lentiggini e non potei fare a meno di pensare a Kendal. Anche lui le aveva in quel modo, sparse su tutto il viso.
-Ana, so che sei dispiaciuta per i tuoi fratelli, e so come ti senti. Anche io ho perso i miei fratelli quando ero piccolo. Ti aiuterò a cercarli, perchè io riesco a vedere oltre gli alberi. Ma in cambio tu... - si fermò un attimo, come se gli facesse male pronunciare quello che stava per dire. Continuò: -...devi accettare di essere la prescelta.
Le parole che Art mi disse in quel momento mi riecheggiarono nella testa. E se avesse ritrovato i miei fratelli? Il mio cuore iniziò a battere forte.
-E va bene. Ma prima devi spiegarmi cos'è questa storia della prescelta. Non ci capisco più nulla.
-Non spetta a me dirtelo, Ana. Devi solo fidarti e accettare.
E ora cosa avrei dovuto fare?
Se fosse stata una fregatura quella della storia della prescelta? E se Art non avesse mai saputo dove si trovassero i miei fratelli? Il mio obiettivo era solo trovarli.
-D'accordo. Accetterò di essere la prescelta. Ma in cambio tu devi aiutarmi a cercare i miei fratelli.
Art alzò un dito al cielo e poi lo piegò verso l'albero più alto del bosco indicando la punta. Poi smise di indicare e mi guardò. Lo guardai nei suoi occhi verdi che mi ricordavano le foglie degli alberi. Nonostante la sua testardaggine, era davvero un ragazzo-elfo carino. Avrebbe dovuto avere più o meno la mia stessa età, 15 anni. I capelli erano rossi e quelle lentiggini sul suo viso mi facevano venire sempre in mente Kendal, ogni volta che lo guardavo.
-Non ho la minima idea di dove possano essere i tuoi fratelli.
*NOTA DELLA SCRITTRICE*
Ehi! Vi è piaciuto questo nuovo capitolo? Che ne pensate di Art? Continuerò la storia se vi vedrò commentare e darmi qualche parere sulla storia!Passate a leggere "Gli Anderson" di @mikimoki394 .
È davvero un libro mozzafiato. Spero vi piaccia tanto quanto piace a me!
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Luce e Tenebre: Il furto della Luna
FantasyAna, rimasta orfana, decide di scappare di casa insieme ai suoi due fratelli Kendal e Josh alla ricerca di un luogo tranquillo dove vivere. Ma la tranquillità sembra mancare parecchio. Infatti, i due ragazzi vengono rapiti e spetta ad Ana andarli a...