7 - Il mostro se la prende con Art

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Ormai quello che era sotto i nostri piedi aveva preso vita.
Immaginate un grosso masso con occhi grandissimi e pupilla rossa, privo di naso e con una bocca larga la distanza tra gli occhi e grande quanto voi stessi messi in orizzontale. Aggiungete denti da squalo.
Fatto?
Bene, ora pensate che si trova sotto il vostro sedere e siamo a posto.
Art gridava e mi guardava sbattendosi le mani contro il capo.
Parlò - o meglio, urlò - preso dal panico e rivolgendosi a me.
-È il mostro Rucius! Può ingoiare qualsiasi cosa, dopo averla triturata!
-E hai trasformato tu questo... coso?
-Non mi sembra il momento adatto per fare conversazione, Ana.
-Oh, sì. Giusto.
-Veloce! Scappa, corri, muoviti... ma fa' qualcosa e allontanati prima che quello ti prenda! - disse lui mentre indicava Rucius con l'indice tremante.
Va bene, va bene, lo ammetto. Quando quella specie di masso umano - o qualunque cosa era - iniziò a divincolarsi sotto di me mostrando i suoi bellissimi e appuntiti denti di pietra, restai immobile, nonostante Art mi avesse ripetuto più volte di scappare. Poi mi resi conto della situazione: ero sopra un masso con degli occhi e una bocca gigante che stava cercando di ingoiarmi e io me ne stavo lì sopra in attesa di essere uccisa. Uhm... mi sembra stupido. Molto stupido.

Non appena realizzai ciò, feci un balzo di più o meno 1 metro e mezzo, atterrando sull'erba verde con le mie scarpe converse. Il vecchio del cottage che era scomparso mi dava dei soldi di tanto in tanto che spendevo per comprare le cose a me, Kendal e Josh. Scendevo in città coprendomi il volto per non farmi riconoscere e compravo vestiti per tutti e tre. Ogni tanto anche qualche gioco per Josh quando qualche soldo avanzava.

-Ana, passami il coltello!- mi urlò Art facendo svanire ogni mia immaginazione. Art aveva questa capacità.
Scrollai la testa come per togliere i pensieri e passare alla pratica.
-Ma sei impazzito? Vuoi trafiggere un masso con un coltello?! -

-Tu fallo e basta. Svelta!

Non saprei dire se Art sapesse cosa stava per fare o se stesse reagendo senza pensare - opto per la seconda - perché il coltesso si sarebbe immediatamente spezzato. E in quel caso saremo stati senza speranza. Ma tanto valeva tentare.

Presi il coltello dalla guaina e lo lanciai ad Art. Lui lo afferrò come se afferrare coltelli fosse il suo mestiere da duecento anni. E intendo in senso letterale.
Ma qualcosa interruppe il mio pensiero sul mestiere di Art. Non credetti ai miei occhi.
Quando Art afferrò il coltello, il vento soffiò e come per magia si allungò e diventò una bellissima spada d'acciaio. Successe tutto in pochi attimi, facendomi rimanere a bocca aperta.
Avevo visto gufi parlanti fare le riunioni. E già mi bastava come cosa strana... ma questo era davvero troppo. Pensavo che le cose magiche esistessero solo nei libri. E che solo la penna di Percy Jackson potesse allungarsi e trasformarsi in una spada.
Ma non era così, a quanto pare.
Ora mancava solo il cappello degli Yankees di Annabeth Chase!
Potevo aspettarmi ogni cosa, dopotutto.

Art si avvicinò al mostro pronto per menare un fendente e tagliarlo in due.
Ero convinta che sarebbe finita lì e che non avremo mai più rivisto quella specie di umamasso - chiamiamolo così - ma, come al solito, mi sbagliavo.
Il mostro lo precedette e scaraventò Art a terra facendogli fare un volo di tre metri. Gridò un "ah!" di dolore e l'umamasso fece un ghigno contento mostrando i denti. Art era a pochissimi metri di distanza dal mostro che stava per avvicinarsi. Avrei più rivisto quell'elfo stravagante?
Non ne ero tanto sicura...

La spada che prima Art aveva in mano volò e atterrò vicino i miei piedi ritornando alla sua forma originale, un coltello. Un banalissimo coltello.
Lo presi in mano, tentando di imitare il gesto di Art, ma, come mi aspettavo, non successe nulla. Dovevo inventare qualcosa alla svelta però solo lui poteva trasformare il coltello in una spada. Non io, una semplice ragazza.
Nessuna persona con un cuore avrebbe abbandonato un amico. Soprattutto in queste situazioni. In fondo, a tutti è capitato di stare per essere attacati da un sasso, no?

Gli urli di Art ruppero le mie poetiche riflessioni. Lo sentii gridare e strepitare strisciando più veloce che poteva per allontanarsi il più possibile dal mostro che avanzava sempre più velocemente saltellando. Non molto leggiadro direi.
Gli occhi di Art e i miei si incrociarono. Aveva paura. Il vento non poteva aiutarlo in quel momento. L'unica forza vitale sarei potuta essere io, se solo avessi saputo come. Se solo avessi trovato il modo per aiutarlo.

-Ciao, Ana, è stato bello conoscerti.
Lessi il suo labbiale. Poi chiuse gli occhi in attesa della sua fine.

No, non poteva essere. Non poteva finire così! Avevo appena trovato un amico che mi rendeva le cose più belle e allegre, che aveva anche promesso di aiutarmi nella ricerca dei miei fratelli. Doveva mantenere la sua promessa. Non era ancora giunto il momento dei saluti.

Avevo un'unica possibilità.
Guardai il coltello nella mia mano. Incrociai le dita dell'altra e sperai che quello che stavo per fare non fosse stata soltanto una pazzia. Ma dovevo assolutamente provare. Doveva per forza riuscire.
Guardai intensamente il coltello impugnandolo più forte, concentrando tutte le mie forze su di esso.

Dovevo sbrigarmi, Art e il mostro erano vicinissimi e il mostro non aveva intenzione di fare amicizia.Art stava per essere divorato.

"Dai! Dai!"
Pregai con tutta la volontà che avevo. E alla fine...

...successe quello che speravo!

La lama del coltello iniziò ad allungarsi. L'impugnatura si fece adatta alla mia mano diventando un'elsa di spada. Attorno la mia mano si formò un guanto che probabilmente serviva a proteggere l'arto durante il combattimento. La spada era diversa da quella che aveva trasformato Art. La mia emanava un'aura più... tetra.
L'elsa era stupenda. Non avevo mai visto una spada dal vivo, ma di sicuro quella che avevo in mano era la più spettacolare di sempre.

Sì! Ce l'avevo fatta! Ora potevo salvare...
-Art!

Il mostro lo stava per sbranare.

Corsi con tutto il fiato che mi restava contro quel bestione.
Alzai la spada che brillava e non esitai a tagliarlo in due.
Il mostro urlò e le due parti di roccia caddero una a destra e l'altra a sinistra. Avevo salvato Art!
-Art! Ti ho salva...- dissi per poi interropermi non appena vidi quello che avevo davanti.

-Ana, c-cosa hai fatto?!
Mi disse con un filo di voce, quasi sussurando e poggiando la testa a terra.
Non riuscivo a crederci.
Avevo salvato il mio amico per poi... ucciderlo.

*Nota *
Hey! E ci siamo con un altro capitolo!
Cosa ne pensate?!

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Passate a leggere "The mirror of the soul" di @sofisemmi (non mi fa taggare).
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Luce e Tenebre: Il furto della LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora