Capitolo 5

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-Dove andiamo?- chiedo io a Dylan insistente.
Dylan-ti porto a far conoscere mia madre- dice prendendomi dolcemente per mano mentre mi conduce all'entrata di un cimitero.
Si ferma davanti ad una lapide e lì capisco... la madre é morta.
Vedo la foto della signora sulla facciata della lapide ed assomiglia terribilmente a Dylan.
Vedo una lacrima rigare il viso di Dylan e io mi metto di fronte a lui dicendo - Ehi... Bimbo-
Prendo le sua faccia tra le mie mani e mi metto in punta di piedi per arrivare più o meno alla sua altezza.
-non devi piangere...lei ora é in un posto migliore ok?-.
Vedo Dylan guardarmi negli occhi, i suoi ancora lucidi mentre i miei carichi d'amore per lui.
Dylan annuisce e io lo abbraccio forte; in questo momento lui é vulnerabile, molto più di quanto si possa credere.
Mi rimetto in punta di piedi e gli do un bacio sulla punta del naso e sorrido...Dio quanto vorrei baciare quelle labbra, fottutamente rosee e carnose.
-tutto bene Dylan?- esordisco io dopo un paio di minuti in silenzio.
Dylan dice con voce roca ancora toccata dal pianto precedente -si certo, andiamo-.
Stavolta sono io a prendere per mano Dylan; so che lui ha bisogno di contatto, più di quanto quello sguardo freddo e distaccato voglia far credere.
Usciamo dalla cappella "King" e ci dirigiamo verso l'uscita del cimitero.
Vedo Dylan man mano che ci allontanavamo dalla cappella farsi sempre più vicino a me, tanto da intrecciare le nostre dita.
Usciamo finalmente da quel luogo triste e cupo con le dita intrecciate le une con le altre e con la mia testa appoggiata sulla spalla di Dylan.
-Dylan?-
Dylan-si Bimba?-
-ti voglio bene- dico con un sorriso carico d'amore sulle labbra.
Dylan-te ne voglio anche io... più di quanto tu possa immaginare Ragazzina Petulante-.
-Ehii! Non sono una ragazzina petulante!-
Dylan- Mh no infatti... sei la MIA ragazzina petulante- dice lui mettendosi di fronte a me con entrambe le mani sui miei fianchi.
Sorrido quando sento la parola "mia" evidenziata dal suo tono di voce.
-rimane il fatto che io non sono petulante- dico io avvicinandomi sempre di più a lui.
Dylan riduce le distanze e fa scontrare i nostri corpi, i nostri visi sono a pochi centimetri di distanza.
I nostri respiri come anche i nostri aliti si fondono. Il mio battito non é più regolare, anzi, é completamente irregolare.
Guardo Dylan negli occhi. I suoi incontrano i miei. Non riesco più a resistere, devo farlo, devo baciarlo.
Riduco definitivamente le distanze e le mie labbra incontrano le sue nel bacio più bello e dolce che io abbia mai dato.
É ufficiale... sono pazza di lui.

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