II

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Alzai il volto verso i due, che adesso non riuscivano a trattenere le risate. Sofia, curiosa, si stava dimenando sulla sedia per riuscire a vedere il contenuto del regalo.

Infilai le mani nella scatola e tirai fuori il vecchio orologio da taschino fatto in oro bianco e argento, con dei piccoli diamanti a segnare le ore.

Non era possibile, quell'orologio non doveva essere mio, siccome mio padre aveva avuto solo figlie femmine, non poteva continuare l'antica tradizione di famiglia, ovvero quella di passare l'orologio di padre in figlio.

<< L'orologio di papà !!>> urlò subito mia sorella, ricordandosi dell'oggetto. Avevo le lacrime agli occhi.

Lo tenni in mano con delicatezza, guardandolo piano come se solo quella vista potesse rovinarlo.

Qualunque regalo ci fosse stato nell'altro pacco, non poteva minimamente superare questo !
Un'orologio, solo questo ormai sottovalutato oggetto mi aveva fatto accelerare il battito cardiaco.

Molte della mia età per il compleanno vorrebbero l'ultimo modello di un telefono, un computer oppure una borsa firmata, ma io no, in realtà non volevo niente, avevo esplicitamente chiesto di non spendere soldi per dei regali;

Ludo mi aveva ascoltato, in fin dei conti, l'orologio era mio, mi spiegò che nel testamento di mio padre c'era scritto che l'orologio sarebbe appartenuto a me, così è stato.

Mentre Marta mi aveva regalato un bellissimo e lungo vestito bordeaux ricoperto con un velo di tulle nero,con le spalline cadenti e il corpino quadrato.Alzai quel magnifico vestito, la gonna non era molto ampia, ma notai che il tessuto era morbidissimo e, oh, aveva le tasche.
Mi girai verso Marta.

<<Un vestito elegante serve sempre>> mi disse. La ringraziai abbracciandola.

Notai che nella scatola c’era qualcos’altro. Era un completo. Pantaloni neri, una maglietta grigia scura a maniche lunghe a coste, e un blazer nero con un bottone.

Stupendi.

<<Per il tuo primo giorno di lavoro>> Spiegò Marta.
<<Sono bellissimi, è tutto bellissimo, grazie mille a tutti e due.>> Li abbracciai. Non sapevo quando avrei avuto la possibilità di indossare l’abito elegante, ma decisi di fidarmi di Marta.

<<Ora il mio!>> annunciò Sophia, andando a prendere un pacchetto in salotto.
<<Apri!>> era tutta emozionata, non melo feci ripetere due volte. Ero sorpresa che mi avesse fatto un regalo.

Scartai la stessa carta lilla che nascondeva una bellissima foto di noi quattro, fatta qualche mese prima alla fiera di primavera. Notai che la cornice era stata decorata con cuoricini di pezza e brillantini. Ovviamente era stata la mia sorellina a farlo.
<< Così quando sarai lì non sarai triste.>> spiegò Sophi tutta felice.
<<Ti piace? I cuoricini li ho fatti io!>>

<<La adoro, è bellissima, grazie>> Risposi prendendola in braccio. I regali dei miei tutori mi avevano stupito, ma quello di mia sorella mi aveva scaldato il cuore.                                                        

Appena arrivata in camera mia, chiamai subito la mia migliore ( ed unica) amica.

C'eravamo conosciute nel giardino della nostra scuola media, degli idioti mi prendevano in giro poichè ero orfana e Ellièn River, che tutti chiamavano Ellie, venne in mio soccorso, dicendo a quei ragazzi di lasciarmi stare o li avrebbe affogati uno per uno nei water della scuola, un pò troppo secondo me, ma almeno da quel momento non mi presero più in giro.

Sentivo il telefono squillare, e dopo pochi istanti finalmente rispose.
<<He-hey amica! Buon compleanno>>

<<He-hey amica ! Grazie.>> risposi io semplicemente.
<< Ascolta, non sai cosa mi hanno regalato, ti devo assolutamente dir->> non potei finire la frase che mi disse

Farloak - Misteri da svelareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora