Non avrei mai pensato di lasciare questa città, tanto meno la mia casa e la mia famiglia.
Ma quello che so è che ne ho bisogno, ricominciare, questo è quello che farò, anzi che devo fare a Manhattan.
Dopo la morte di mia madre il mio primo anno di college qua a New York non è andato molto bene, infatti mi hanno rimandato.
<<Dai amore, muoviti>> questo è Lorj il mio ragazzo, lui c'è sempre stato, non mi ha mai lasciata sola nonostante il mio cattivo umore.
Spesso mi sorge una domanda a cui ancora adesso non so rispondere, se voglio ricominciare devo lasciare andare anche lui? Non lo so ancora, spero di capirlo una volta li a Manhattan.
<<Ma che ore sono?>> chiedo, non sto facendo altro che guardarmi allo specchio e parlarmi, confronto faccia a faccia, mi sto preparando mentalmente.
<<È ora di partire, scendi!>>
<<sono le 8.20>> non l'ho mai sentito urlare così tanto.
Cazzo, mi devo muovere, alle 9 ho il colloquio per entrare nella mia stanza in una confraternita, si esatto in una confraternita, non era nei miei piani ma di camere singole non ce n'erano più e un appartamento è troppo costoso poi ho visto quest'annuncio con scritto "stanza libera, confraternita a 50 metri dal college, 150 euro al mese", così ho colto l'occasione e ho scritto in privato al numero lasciato in basso e subito mi hanno confermato tutto senza neanche chiedermi nome o comunque cose personali.
Scendo per l'ultima volta i 5 scalini dell'ingresso di casa mia.
<<Dai partiamo>> apro la portiera e mi affianco al mio ragazzo.
<<Sei pronta?>> me l'avrà chiesto 800 volte, lui vuole che io cambi idea, ma non lo farò, ormai ho deciso.
<<Lorj io sono prontissima, tu non mi sembri molto convinto>>
<<No, si che sono convinto, ma mi mancherai>>
<<Ci vedremo ogni weekend, ti sei gia organizzato, stai tranquillo>> lo so che posso sembrare cattiva, ma a me non mi manca, non so perché ma non necessito di vederlo 24 ore su 24 o 7 giorni su 7, a differenza sua.
Alzo il volume della radio, che fa partire "White Mustang" di Lana Del Rey, appoggio la testa al finestrino e guardo la mia città per l'ultima volta.
<<Ei Mika siamo arrivati, svegliati su>> Lorj mi scuote leggermente, mi stiracchio e prendo i miei occhiali e cerco di mettere bene a fuoco le immagini, sono davanti a una cavolo di villa enorme.
All'entrata c'è un ragazzo biondo, alto e molto affascinante, sulla spalla un borsone, penso di hockey e con gli occhi fissi sul cellulare.
<<Ciao, io sono qua per la camera, puoi avvisare le ragazze>> alzando un po la voce parlo con il biondo.
<<Oh cazzo, lo sapevo che sarebbe andata cosi, merda>> lo guardo storto mentre il biondo impreca.
<<Scusa è che pensavo fossi un ragazzo, di solito le donzelle non cercano le confraternite>> in questo momento vorrei prendermi a calci, maledirmi per aver scelto di abbandonare la mia città e per aver ceduto ad andare in una confraternita.
<<E ora come faccio?>> sbuffo, non posso far nient'altro che sbuffare.
<<Chiamo il capo e te lo passo>> il biondo non è neanche il capo, siamo messi bene, cazzo.
<<Mika torniamo a New York, troviamo una soluzione li>>
<<No, adesso sono qui e la soluzione la trovo qui>> non tornerò di certo indietro, sono fissa a guardare quel dannato ragazzo biondo che cerca di parlare con il capo.
<<Hai ragione capitano, avrei dovuto chiedere informazioni, ma come facciamo adesso?>>
<<Te la passo e ci parli tu>> il biondo mi passa il telefono che con cattiveria strappo dalle sue mani.
<<Come devo fare adesso?>> con il mio solito tono antipatico e scontroso.
<<Senti, io mi sto allenando, quindi se non sei una ragazzina fastidiosa e hai il coraggio di stare con 6 ragazzi in casa, resta, basta che non mi rompete il cazzo>> carino questo capitano, mi sta sfidando? Perché se è cosi, accetto.
Non gli rispondo neanche e attacco, mi dirigo verso la macchina.
<<Mika torniamo?>>
<<No Lorjan sto qua, hanno detto che posso rimanere>> soluzione trovata, tanto cosa vuoi che sia.
Apro il bagagliaio e porto giù le mie tre valigie e mi dirigo verso l'entrata.
<<Non pensavo restassi, comunque piacere Liam>> mi prende le valige e mi fa un occhiolino.
<<Mika>> mi giro verso il mio ragazzo che mi guarda già malinconico.
<<Allora ciao>> dico io con un sorriso per sdrammatizzare, non so come comportarmi in questi momenti.
Lorj si avvicina e prendendomi le guance mi stampa un bacio veloce.
<<Ciao Mika, ti amo>> gli do un altro bacino e mi giro dandogli le spalle.
<<Bene, la tua camera è al secondo piano, di fianco a quella del capitano, ci sono delle etichette con i nomi, quindi per riconoscerla è quella è di Michael Connor, per la tua etichetta poi ci penseremo, magari qualcosa di piu femminile, le tue valige le ho già portate su e poi qualcuno che non sono io ti spiegherà orari e abitudini che abbiamo, ci vediamo Mika>> mi fa un'occhiolino e con la velocità di un ghepardo esce dalla porta principale.
Con tutta la forza che ho porto le mie valige verso la mia nuova camera, oltre a un'odore di sudore maschile, questa casa è veramente bella, moderna e in più ha un enorme piscina nel giardino.
Per andare verso camera mia c'è un lungo corridoio con 4 stanze.
<<Hayden Wang>> leggo l'etichetta della prima camera.
Seguo il corridoio.
<<Michael Connor>> lo leggo con effetto sonoro.
<<il grandissimo capitano>> ironizzo.
E finalmente la mia camera, devo ammettere che è enorme, c'è un letto matrimoniale da sogno e un armadio gigante.
Ora non mi resta che sistemare tutto e comprare delle cose che mancano, di mia vitale importanza.
<<Booo!>>
<<Ahhhh!>>
<<Ma sei pazzo? ti sembra il caso di' spaventarmi cosi?>>
<< Eri così tranquilla>> mi risponde questo bel ragazzo di un metro e 90 di altezza.
<<E ci credo, cazzo>> ho il cuore a mille, iniziamo bene.
<<Mi piace fuori carina e gentile dentro un camionista>>
<<Piacere Matias>> mi sorride e mi allunga una mano, che stringo.
<<Mika>> lo guardo dal basso essendo un metro e 60.
<<Non farlo mai più>> avverto Matias ridendo e stringendo la mano più forte.
<<Non te lo assicuro!>> e scappa dalla mia camera dirigendosi a quella affianco.
<<Stronzo!>> sussurro.
<<Chi è lo stronzo?>>
<<Che palle, cosa c'è?>> gli rispondo di spalle, ma la voce non mi sembra quella di Matias, mi giro e quello che mi ritrovo davanti è a dir poco spettacolare.
Un ragazzo alto più di Matias appoggiato alla porta con capelli mori e lunghi, occhi marroni e faccia ben scavata, e molto ma dico molto muscoloso.
<<Che c'è ragazzina hai preso la voce?>> mi dice con la voce rauca e un sorrisino beffardo.
<<Ma siete tutti così enormi in questa casa?>>
<<Siamo giocatori di hockey cosa ti aspettavi?>>
Questo ragazzo è veramente scorbutico e bello, dannatamente bello.
<<Mi chiamo Mika>>
<<Michael>>
<<Il grande capitano>> dico con fare ironico.
<<Esatto, sono qua per spiegarti come girano le cose qua dentro>> ma mi sta minacciando?
non ho capito.
<<Prima cosa, non puoi portare ragazzi in casa, soprattutto perché hai la camera di fianco alla mia>> le sue regole se le può ficcare su per il culo, la mia faccia è immobilizzata a bocca aperta, ma che regola è poi?
<<Seconda cosa, quella porta li ti porta nel bagno privato>> me la indica e mi giro a guardarla, ma da dov'è uscita, manco l'avevo vista.
<<È collegata al mio bagno quindi se lo devi usare bussa>> bene, pensavo fosse una cosa bella, invece no, immagina se mentre sto facendo la cacca entra lui.
<<Terza cosa, non entrare mai in camera mia>>SPAZIO AUTRICE
È la prima volta che scrivo non siate cattivi, e se ci sono errori scrivetemelo!!
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Still
RomanceMika Johnson una ragazza bella, intelligente, che non si fa mancare di rispetto e come dice lei, uno spirito libero. Dopo la morte della madre decide di partire per il college lasciandosi tutto e tutti alle spalle, tranne il suo ragazzo Lorjan Pukes...