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La vita è breve.  
Perdona in fretta, bacia lentamente,
ama davvero, ridi sempre di gusto
e non pentirti mai di qualsiasi cosa ti abbia fatto sorridere,
oppure piangere.

Il ragazzo ebreo era consapevole del fatto che quelli che stava vivendo in quel momento potevano essere i suoi ultimi istanti di vita.

Così decise di guardare negli occhi,fino all'ultimo,la persona che stava per toglierli la vita,quella cosa così preziosa che i suoi genitori gli avevano donato quel 25 gennaio del 1925.

Occhi negli occhi,per secondi,o forse minuti ormai,calum senza paura di morire e ashton senza coraggio di spegnere per sempre la vita presente in quegli occhi.

La mano che teneva la pistola tremante,il sudore che cola dalla fronte e la gola arida,che stava succedendo a quel soldato tanto esperto quanto spaventato?

Perchè aveva la certezza che se avesse premuto quel grilletto avrebbe spento,non solo la vita di un ragazzo,ma anche una cosa terribilmente preziosa? 

Il ragazzo riccio si lasciò andare in un sospiro liberatorio e abbasso il braccio che impugnava l'arma,lasciandola cadere a terra e lasciando spiazzato il ragazzino ebreo di fronte a lui.

"Che ti prende? Hai ucciso fino a oggi no? non ne hai più il coraggio?" lo sfidò calum.

"Vuoi farmi cambiare idea ragazzino?" 

"No,voglio solo sapere perchè non lo hai fatto"

"Puoi tornare nella tua baracca" disse ashton dirigendosi verso il bagno.

Così calum uscì da quella piccola stanza con una sola domanda che gli frullava in testa.

Perchè non mi ha ucciso?


****


Vivo.

Calum era vivo,era riuscito a sfuggire alla morte per l'ennesima volta,certo,non che la cosa gli dispiacesse,ma sentiva come se qualcuno da lassù dicesse

No,non è ancora il momento,la vita ha in serbo una sorpresa per te!

"PIU' IN FRETTA RIFIUTI UMANI! gridò per l'ennesima volta un SS che teneva al guinzaglio un pastore tedesco,che abbaiava da un tempo infinito ormai,rispecchiando alle perfezione il carattere del padrone.

Calum aveva sempre amato i cani,soprattutto i pastori tedeschi,di fatti fin da piccolo ne aveva uno,si chiamava Lucky,ma non era affatto come quei cani che da giorni gli ringhiavano contro,lui era buono e dolce,voleva bene a tutti ed era il suo migliore amico.

"EHI TU CHE HAI DA GUARDARE?" gli sbraitò contro l'ss.

Oh no,li ho fissati troppo a lungo.

"ALLORA?" gridò nuovamente avvicinandosi al ragazzino.

"E-ecco io..." 

Ma non fece in tempo a finire la frase che una bastonata e poi un altra e un altra ancora lo paralizzarono a terra.

"EHI TU CHE DIAVOLO FAI?" un altra voce,familiare,gridò.

Ashton.

"Il mio lavoro signore!" disse il soldato.

"Il tuo lavoro e farli lavorare,non ucciderli per motivi futili,SONO STATO CHIARO?" 

"SI SIGNORE!"

"Bene,ora vai" concluse ashton,facendo allontanare quella bestiaccia e il suo cane.

"Calum" lo chimò

Nazism 卐 || c.h & a.i ~COMPLETA~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora