PARTE 1

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"Congratulazioni..."
Inizio a leggere con molta esuberanza una lettera che ho appena aperto, rompendo senza minimamente accorgermene la busta.
Getto a terra la carta con nonchalance e continuo nella mia lettura.
"...signorina Mya Rivero, la informiamo che è stata ammessa alla nostra università , la aspettiamo pazientemente per iniziare il primo semestre insieme a noi."
Certo, ammetto che tutto ciò è una grande sorpresa per me, trasferirmi a Los Angeles penso sia un grande passo per poter dare una svolta alla mia vita.
Ho paura, paura di fallire, di cadere in basso un'altra volta, non sarò uscita dal liceo con il massimo dei voti ma poco importa, questa è un'occasione che non posso certo permettermi di sprecare.
Sono pronta, sono pronta per tornare a studiare, per essere più responsabile e indipendente.
So solo che devo concentrarmi di più su quello che voglio fare in futuro.
Adesso non vedo solo l'ora di poter finalmente rimanere con la mia migliore amica Emily, mi aveva promesso che se fossi stata ammessa alla sua stessa università, avremmo condiviso il suo appartamento insieme,
Non è mai riuscita a trovare un coinquilino con cui si sentisse completamente a suo agio, quindi ha pensato di proporlo a me.
Sin da piccola, ho sempre nutrito una grande passione per l'arte e la pittura.
Il mio interesse si è esteso anche alla moda e al disegno, sono particolarmente affascinata dalla storia dell'arte e dal suo sviluppo nel corso degli anni.
Chissà, forse in futuro potrei insegnarla, magari anche nelle scuole elementari. Ho sempre desiderato condividere il mio grande interesse con qualcuno e, in più, adoro i bambini; sarebbe davvero meraviglioso. Infatti, dove andrò, insegnano proprio questo: Arte, e chissà cos'altro, ci sono i corsi anche per studiare le lingue, Emily ad esempio, ha scelto proprio quelle, ne saprà parlare almeno quattro, incluso lo spagnolo.
Io sono Messicana come tutto il resto della mia famiglia, lo parlo alla perfezione, Emily però non è nata qui; ci è solo cresciuta, pensava che migliorare la conoscenza della lingua sarebbe stato vantaggioso.
Mi ha sempre raccontato che le piacerebbe diventare hostess, poiché oltre alla sua innata passione per le lingue straniere, il suo sogno più grande è viaggiare. Penso davvero che sia il ruolo che le si addice di più, oppure sarebbe perfetta anche come receptionist in un hotel di lusso.
La mia mente è pervasa da molteplici pensieri, anziché concentrarmi sul vivere serenamente il presente, come sempre, sto riflettendo ansiosamente su ciò che potrebbe accadere in futuro, su come reagirà la mia famiglia, soprattutto mia madre.
Mi muovo con agilità in cucina e accendo già la seconda sigaretta nel giro di soli quaranta minuti. Mi siedo di fronte alla finestra a contemplare il giardino, mentre la apro per respirare l'aria fresca e godere del profumo dell'erba bagnata, senza nemmeno accorgermi che aveva smesso di piovere ed era spuntato il sole.
La mia ansia come al solito, non ne vuole proprio sapere di lasciarmi stare.
Cerco di mandare via quella vocina che continua a tartassarmi la testa, capita spesso.
"Esci dalla mia testa, esci dalla mia testa". Continuo a ripetere tra me e me.
Mia madre evidentemente pensa che mi diverta a prendere gli ansiolitici, non sa quanto io cerchi di lottare ogni giorno contro le mie insicurezze e le mie paure.
Sento dei passi alle mie spalle...

<<Che ci fai lì seduta? C'è posta per me alla fine?>>

Inaspettatamente compare mia madre, mentre sorseggia un'altra tazza di tè e si ferma a guardarmi, appoggiandosi al frigorifero. La guardo ma non ho compreso niente di ciò che mi ha detto, sono ancora immersa nei miei pensieri.

<<Allora? Non mi rispondi?>>

Mi schiocca le dita davanti agli occhi per cercare di riportarmi alla realtà.
È una persona molto irritabile, soprattutto oggi, sembra particolarmente nervosa. Sicuramente le sarà arrivata la solita chiamata di lavoro dal suo capo che le chiede di coprire il turno di qualcuno o di fare degli straordinari. La guardo e tiro un profondo sospiro.

<<Mi hanno presa...>>

Dico mettendo la lettera sul tavolo.

Lei si affretta a prenderla in mano, dopo nemmeno cinque secondi inizia ad esultare.

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