Novembre è passato in un lampo. Le giornate si sono accorciate, il cielo è diventato più grigio e Oxford si è tuffata nel suo inconfondibile clima invernale. Le luci natalizie che avevano iniziato a brillare a fine mese ora decorano ogni angolo della città, creando un'atmosfera festiva che sembra riscaldare anche l'aria gelida. Ma mentre tutto intorno a me diventa più luminoso, io mi sento un po' più lontana.
Il pensiero che il Natale stia arrivando mi fa battere il cuore, ma c'è anche una piccola fitta di tristezza. Dicembre è alle porte, e il momento in cui dovrò tornare a Reading dai miei genitori si avvicina velocemente. Mi chiedo se loro capiranno quanto mi manchi questa vita che sto costruendo qui, lontano da casa. Certo, mi manca la mia famiglia, ma Oxford è ormai un pezzo di me, un angolo che non voglio abbandonare. E, soprattutto, mi manca Ethan. Nonostante ci vediamo spesso, l'idea che passerò giorni, forse settimane, senza vederlo mi fa sentire un po' persa.
Questa mattina, mentre cammino verso il college, il cielo nuvoloso e il freddo pungente sembrano riflettere i miei pensieri. Non posso fare a meno di pensare che, quando tornerò a casa, la mia vita tornerà alla routine di sempre. Sarà strano, senza la tranquillità di Oxford, senza il rumore delle risate di Maya e Carmen, senza le lunghe chiacchierate con Ethan. Anche se il Natale con la mia famiglia è sempre speciale, quest'anno sembra esserci un vuoto. Una parte di me è pronta a tornare a casa, ma un'altra parte non vuole lasciare ciò che ho qui, ciò che sto costruendo.
Mentre attraversiamo il cortile del college, i miei passi rallentano. Mi fermo per un attimo a osservare gli altri studenti che chiacchierano e ridono, già immersi nei preparativi per le vacanze. Non posso fare a meno di chiedermi cosa sarebbe stato se avessi conosciuto Ethan prima, o se le cose tra noi fossero più semplici. Ma, come sempre, c'è una parte di me che ha paura di cosa succederà quando i giorni felici finiranno. Questo Natale potrebbe segnare una svolta, non solo per la mia famiglia, ma per me stessa.
Il pensiero che dovrò fare una lunga pausa prima di vedere Ethan di nuovo mi fa sentire strana. Non è una vera e propria separazione, ma lo è abbastanza per sentire quella leggera fitta di tristezza che mi ha colpito ogni volta che la distanza si fa sentire tra noi. Mi mancheranno le sue chiacchierate tranquille, i suoi sorrisi, e, soprattutto, quella sensazione di sentirsi finalmente a casa quando siamo insieme.
Improvvisamente, sento il mio telefono vibrare nella tasca del cappotto. Lo tiro fuori distrattamente, senza pensare, e scopro che è un messaggio di Ethan.
«Mi mancherai, quando sarai via. Dobbiamo fare qualcosa prima che tu parta, ok?»Leggo il messaggio e un sorriso mi sfiora le labbra. È così tipico di Ethan, sempre attento, sempre pronto a fare qualcosa che ci faccia sentire più vicini. Il mio cuore si solleva un po', ma la tristezza rimane, come una nuvola che non vuole andare via.
Decido di rispondere.
«Mi mancherai anche tu. Sì, dobbiamo fare qualcosa. Ti farò sapere.»Poi, guardo il messaggio un'altra volta. È strano come qualcosa di così semplice riesca a farmi sentire più vicina a lui, anche se sappiamo che la distanza fisica ci separerà per un po'. Ma forse è proprio questo il punto. La distanza non cambia ciò che sentiamo.
Rimango ancora per qualche minuto davanti al portone del college, mentre la mia mente si perde nei pensieri. Sarà un Natale diverso, sì. Ma non è detto che debba essere triste. E, magari, questa separazione, anche se breve, renderà il nostro prossimo incontro ancora più speciale.
Con una leggera espressione pensierosa, mi avvio verso le aule, pronta ad affrontare il giorno, ma con una sensazione di speranza che, forse, in fondo, è proprio questa la magia del Natale: non solo ciò che ci unisce, ma anche ciò che ci fa sentire ancora più vicini, nonostante le distanze.
La mattina scivola via in fretta, tra lezioni e compiti, ma la mia mente è ancora altrove. La fitta di tristezza che ho sentito stamattina non mi ha lasciata. Non voglio pensare al ritorno a Reading, ma allo stesso tempo non posso ignorare che mancano pochi giorni. E così, mentre l'orologio segna il pomeriggio, prendo il telefono dalla mia borsa. È strano come un semplice messaggio possa alleviare quella sensazione di malinconia che mi opprime.
Decido di inviare un messaggio a Ethan.
«Ehi, ti va di fare un'ultima passeggiata per Oxford prima che vada via? Sarebbe bello vedere la città con calma, senza la fretta dei giorni che corrono.»Premo invio, guardando il messaggio per un secondo troppo lungo, come se stessi cercando una conferma che in realtà non ho bisogno di cercare. Ethan non mi deluderà mai, almeno non quando si tratta di stare insieme. Mi fa sorridere pensare a quanto sia facile parlare con lui, a quanto sia naturale condividere anche i pensieri più banali.
Non devo aspettare molto. In pochi minuti, arriva la risposta.
«Ci sarò. Ti aspetto davanti al portone. A più tardi.»Un senso di calore mi avvolge, e mentre mi alzo dalla scrivania per prepararmi, una parte di me si sente leggera, come se la tristezza che sentivo fosse già svanita. Con una leggera fretta, metto su il mio cappotto, prendo il mio sciarpone e esco.
-*-
Arrivo all'ora stabilita, Ethan è fermo vicino al muro con le mani in tasca e la faccia nascosta nella sciarpa, mi sorride e poco dopo ci troviamo a camminare per le strade di Oxford, ormai addobbate a festa. Le luci natalizie che adornano i negozi e gli alberi creano un'atmosfera che mi avvolge, mentre l'aria fresca della sera ci avvolge. Ethan cammina accanto a me, senza parlare troppo, ma basta uno sguardo per capire che ci stiamo godendo questo momento insieme. Non c'è bisogno di dire nulla di più.
Camminiamo senza meta, ma è come se ogni passo fosse una piccola promessa che il tempo passato insieme non basta mai. La città sembra più bella di quanto non lo sia mai stata, come se tutto fosse più significativo, solo perché sono con lui.
Arriviamo vicino al fiume, dove le luci si riflettono sulla superficie dell'acqua, e senza dire una parola, Ethan si ferma. Per un attimo, guardiamo entrambi il riflesso delle luci, senza fretta di rompere il silenzio. Poi, senza alcun preavviso, sento la sua mano sfiorare la mia. È un gesto semplice, ma così carico di significato. La sua mano è calda, sicura, come se volesse rassicurarmi in quel momento. Non dice niente, ma non ce n'è bisogno. La sua presa è tutto ciò di cui ho bisogno.
Il mio cuore batte forte, e per un attimo il mondo scompare. È come se fossimo solo noi due, in quel piccolo angolo del mondo, a rendere questo momento perfetto. La sua mano nella mia è tutto ciò che voglio, e non riesco a smettere di sorridere. È così facile sentirsi così vicini, anche quando il futuro è incerto.
Ma, come spesso accade, il destino ha un modo di interrompere i momenti perfetti.
Un bambino corre verso di noi, ridendo, seguito dalla sua madre che gli grida di stare attento. Il bambino, correndo a tutta velocità, si sbilancia e, in un attimo, si schianta contro Ethan. La sua mano scivola via dalla mia in un istante, mentre Ethan si fa da parte per evitare di far cadere il bambino. La madre del piccolo si avvicina velocemente, chiedendo scusa, e il piccolo ride, ignorando l'imbarazzo del momento.
Ethan sorride, seppur un po' imbarazzato, e io non riesco a trattenere una risata. La magia del momento si è dissolta, ma solo per un attimo. Nonostante l'incidente, il nostro legame rimane intatto. Sento ancora il calore dalla sua mano, anche se ormai è di nuovo nel suo cappotto.
«Beh, non ti aspettavi un intermezzo così, vero?»
Ethan sorride, un sorriso che mi fa sentire che tutto va bene, nonostante l'interruzione. Mi guarda negli occhi e, per un secondo, penso che forse ci stiamo avvicinando a qualcosa di più. Ma poi scuote la testa e, con un sorriso un po' imbarazzato, dice «Non pensavo che il nostro momento romantico sarebbe finito con un bambino che mi fa un tackle.»
Entrambi ridiamo. La tensione che si era creata con il gesto della sua mano svanisce, sostituita dalla leggerezza di un momento imprevisto. Non so cosa ci riservi il futuro, ma in quel momento, camminando accanto a lui, con il freddo che ci punge la pelle e il mondo che sembra fermarsi, tutto sembra perfetto. Anche senza un finale spettacolare.
*SPAZIO AUTORE*
Hello~
Finalmente, dopo ben 14 capitoli c'è stato un primo contatto anche se è durato poco 😂
Come vi è sembrato?
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Le situazioni di Lei
Literatura FemininaLiv Finn è una giovane e introversa studentessa di letteratura al suo primo anno di college, desiderosa di lasciarsi alle spalle le insicurezze del passato. La sua vita universitaria prende una svolta quando incontra Ethan, un ragazzo misterioso e s...