Decido di andare in biblioteca, non tanto per studiare quanto per fare chiarezza nella mia testa. Il mio cuore è ancora un groviglio di emozioni, e non credo che riuscirò a concentrarmi su nulla finché non avrò risposte. Voglio capire, voglio sapere la verità. E forse, se la trovo, riuscirò a smettere di tormentarmi.
Lentamente, cammino lungo i corridoi silenziosi, cercando di respirare profondamente, ma ogni passo sembra pesare di più. Arrivata davanti alla porta della biblioteca, mi fermo un attimo a raccogliere i pensieri. Poi spingo la porta e mi ritrovo al centro della stanza, tra gli scaffali pieni di libri che sembrano guardarmi con una calma che io non sento.
E lì, tra le righe di carta, lo vedo.
Ethan è seduto a una delle lunghe tavole, con il viso concentrato su un libro, le mani che si muovono velocemente sulla tastiera del suo laptop. Lo guardo per un attimo, indecisa, ma qualcosa dentro di me mi spinge a fare il passo successivo. Mi avvicino lentamente, cercando di non fare troppo rumore, ma lui alza gli occhi appena prima che io parli.
«Liv,» dice, sorridendo, ma c'è qualcosa di teso nel suo sorriso. Non è il tipo di sorriso che mi ha dato la prima volta che ci siamo incontrati, non quello che ha fatto scivolare il mio cuore più velocemente.
Mi fermo di fronte a lui, e non c'è più spazio per le esitazioni.
«Ciao.» dico, la mia voce più calma di quanto mi senta dentro. «Devo parlarti.»
Lui abbassa lo sguardo, come se fosse in difficoltà, ma poi annuisce, appoggiando il libro da parte e chiudendo il laptop.
«Certo. Di cosa vuoi parlare?» risponde, ma la sua voce tradisce una leggera preoccupazione. Ha capito che non sono qui per chiacchiere di qualcosa che mi è successo. Si alza e incrociando le braccia si appoggia al tavolo.
«Di te, di noi e di... Sophie,» rispondo, cercando di mantenere il controllo. «Non capisco niente, Ethan. Perché ho visto.. vi ho visto... eravate affiatati, sembrava che stesse per baciarti, e... io non capisco. Pensavo che tra noi ci fosse qualcosa di... importante, Ethan.»
A queste parole, lui si fa serio. Il suo viso cambia espressione, come se cercasse le parole giuste, ma non le trova subito. «Liv, sono stato uno stupido..» dice infine, fissandomi negli occhi. La sincerità nei suoi occhi è evidente, e qualcosa dentro di me si calma. «Lo sai che per me Sophie non è nulla. NULLA. Non so perché si sia comportata così, ma credimi lei per me non conta. Liv, a me piaci tu.»
Il mio respiro si blocca un istante. Non mi aspettavo una risposta così sincera, così semplice. Eppure, qualcosa dentro di me non si è ancora disteso completamente.
«Allora... perché non mi hai risposto al messaggio?» chiedo, cercando di mantenere la calma. Ogni parola che esce dalla mia bocca sembra più difficile dell'ultima.
Ethan sembra sorpreso per un attimo, e poi fa un piccolo sorriso imbarazzato, come se avesse appena ricordato qualcosa che aveva dimenticato di dire. «Perché... durante le vacanze, ho dimenticato il mio telefono a casa.» ammette, un po' esitante. «Mi dispiace se ti ho fatto pensare che ti ignorassi. Ma non è così.»
Rimango in silenzio, il cuore che inizia a battere più forte. Mi sento come se fossi su una montagna russa, in balia delle emozioni che mi travolgono. All'improvviso, tutte le cose che avevo immaginato, tutte le paure che avevo nutrito, si sgretolano lentamente, ma non riesco ancora a respirare con facilità. C'è ancora qualcosa che non va.
«Perché non mi hai parlata, allora?» chiedo, un po' più dolcemente. «Perché non mi hai detto che avevi dimenticato il telefono? Perché non mi hai cercata?»
Ethan mi guarda intensamente. C'è qualcosa di diverso nel suo sguardo, una profondità che non avevo mai notato prima. «Non volevo sembrare troppo invadente,» risponde, come se cercasse di giustificarsi, ma senza cercare scuse. «Pensavo che tu avessi bisogno di un po' di tempo per te stessa dopo le vacanze, che fossi occupata con lo studio e con le tue amiche. E... in effetti, non so nemmeno come dirti che...» Si ferma un momento, come se stesse cercando le parole giuste. «Mi dispiace, Liv. Sono stato chiaro quel giorno a Reading, tu mi piaci, tanto.»
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Le situazioni di Lei
Literatura FemininaLiv Finn è una giovane e introversa studentessa di letteratura al suo primo anno di college, desiderosa di lasciarsi alle spalle le insicurezze del passato. La sua vita universitaria prende una svolta quando incontra Ethan, un ragazzo misterioso e s...