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Clara spinge delicatamente Sel a sedersi sulla sedia davanti allo specchio. Con un sorriso elettrizzato, si passa una mano tra i capelli per sistemarli, come se stesse per affrontare una sfida creativa, e apre la sua trousse piena di trucchi di ogni tipo.

"Vedrai, sarai uno spettacolo," dice con entusiasmo, mentre seleziona il primo pennello.

Sel sospira e chiude gli occhi. Sa che l'amica ama queste cose, e per quanto sia felice di condividere il momento, la sua mente comincia a vagare. Pensa al centro dove lavora, alle persone che ha incontrato quel giorno, alle storie di chi cerca un nuovo inizio. Poi, inevitabilmente, la sua mente va alla piccola stanza che la aspetta a casa e al suo letto: morbido, accogliente, e in quel momento più invitante di qualsiasi festa. Ma è lì, e decide di lasciarsi coccolare.
Ogni tanto, mentre lavora con i pennelli, l'amica chiacchiera. "Alex è incredibile, sai? È uno di quei tipi che sembrano sempre avere tutto sotto controllo. Organizza feste fantastiche, ma non è per niente pieno di sé. Ha un'energia contagiosa, te ne accorgerai stasera."

Sel, che Alex non lo ha mai incontrato, si limita a un mormorio d'assenso, senza aprire gli occhi. Vuole che il risultato sia una sorpresa. Perdersi nei colori e nei riflessi prima del tempo rovinerebbe la magia.

Gli odori dei trucchi la circondano. A ogni cambio di prodotto, un nuovo aroma le sfiora il naso: il dolce odore di vaniglia del fondotinta liquido, la nota più pungente e polverosa della cipria, e il lieve sentore floreale del fard che Clara passa con movimenti delicati sulle guance. È un balletto di profumi che, in qualche modo, la rilassa.

"Alex mi ha detto che ama il jazz, lo trovi interessante?" continua l'amica, sorridendo.

Sorride appena, ancora a occhi chiusi. Non vuole nemmeno rispondere, per non spezzare l'atmosfera. Si lascia andare, abbandonandosi alla sensazione dei pennelli che le sfiorano la pelle e al calore delle mani dell'amica che la guida attraverso un rituale di bellezza che, per quanto semplice, riesce a farle dimenticare ogni altra cosa.

Con gli occhi ancora chiusi, si immagina il risultato del trucco. Si vede con un viso luminoso e fresco, come se fosse stata appena sfiorata da una brezza leggera. La pelle appare uniforme grazie al fondotinta, con un velo setoso di cipria che ha opacizzato le zone lucide. Le guance hanno una tonalità rosata naturale, come se fosse appena tornata da una passeggiata al sole. L'amica ha sfumato l'ombretto con delicatezza, scegliendo un colore tenue che evidenzia gli occhi senza appesantirli. L'eyeliner è sottile, quasi impercettibile, ma allunga lo sguardo con eleganza, mentre le ciglia, leggermente incurvate dal mascara, danno profondità. Le labbra? Sicuramente un colore neutro, qualcosa di morbido e trasparente che accentua la loro forma naturale.
Mentre si abbandona a questa immagine mentale, sente la voce dell'amica farsi più lenta, quasi esitante.

"Ah... stasera... alla festa..." inizia Clara, indugiando a lungo.

Sel, a occhi chiusi, si acciglia appena. "Mh?"

"Ci sarà anche... il fratello di Alex."

Questa frase, pronunciata a intermittenza mentre Clara armeggia con una matita per sopracciglia, sembra quasi voler preparare il terreno per qualcosa di più.

"È... come dire... uno che non passa inosservato," aggiunge l'amica, accennando un risolino nervoso.

Sel sente un lieve formicolio di apprensione montare in lei. La descrizione continua, più a pezzi che mai. "Alto... muscoloso... occhi verdi..." Clara fa una pausa teatrale.
"Capelli ricci. Insomma, un modello praticamente."

Sel sbuffa piano e scuote appena la testa. Lo sapeva: l'amica stava cercando di combinarle qualcosa. "E secondo te," borbotta, con un tono che cerca di restare indifferente, "cosa ci dovrei fare io con un modello?"

La truccatrice improvvisata ride sottovoce, ma la sua risposta è intrisa di una malizia affettuosa. "Beh, lui... magari... vorrebbe compagnia, tutto qui."

"Compagnia?" Sel alza un sopracciglio, pur mantenendo gli occhi chiusi per non rovinare il lavoro. Il tono ironico non nasconde del tutto una punta di preoccupazione. Clara lo sa bene: Sel non è certo il tipo che ama trovarsi sotto i riflettori o, peggio, essere messa in situazioni impreviste con sconosciuti, per quanto affascinanti possano essere.

"Vedrai che non morde," aggiunge l'amica, cercando di stemperare la tensione mentre applica qualche tocco finale.

Sel sospira e borbotta, lasciando cadere le parole con la stessa leggerezza con cui cerca di mantenere il controllo. "Si vedrà... ma non prometto niente."

"Come vuoi," risponde l'amica con un sorriso soddisfatto, anche se Sel non può vederlo. Poi si concentra sul pennello, decisa a perfezionare gli ultimi dettagli del suo capolavoro, mentre Sel cerca di rilassarsi, pur sentendo ancora una leggera tensione al pensiero di quella festa e, soprattutto, del fratello di Alex.

Dopo quella che era sembrata un'eternità, finalmente l'amica si scosta, poggia l'ultimo pennello con un gesto teatrale e annuncia, radiosa: "Finito!"
Sel inspira profondamente, pronta ad aprire gli occhi e scoprire il risultato, ma prima che possa farlo sente un fruscio proprio davanti a sé. Quando finalmente solleva le palpebre, lo specchio che ha di fronte è coperto da un foulard rosso fuoco, steso con cura.
Incuriosita e leggermente spazientita, alza un sopracciglio, lanciando all'amica uno sguardo interrogativo.
L'altra, con occhi scintillanti di soddisfazione, si accarezza il mento come una vera artista soddisfatta della propria opera. "Non voglio che tu veda nulla... almeno finché non sarai vestita e completamente pronta."

Sel sbuffa piano, ma un mezzo sorriso le increspa le labbra. Non riesce mai a dire di no a quell'entusiasmo contagioso. Prima che possa ribattere, l'amica si alza di scatto e fa un cenno con la mano. "Aspetta qui, torno subito!"

La sente correre verso la cabina armadio, il rumore dei suoi passi che si perdono nel fruscio dei vestiti e nei cassetti che vengono tirati e spinti. Ogni tanto, da lontano, arrivano sbuffi esasperati e mormorii confusi, segno che il caos creativo sta prendendo piede. Sel si ritrova a sorridere, divertita da quella scena.
Dopo qualche minuto, l'amica riemerge di corsa con un vestito tra le mani: un acquamarina luminoso, con tessuto morbido e fluido che cattura la luce con discrezione. Le porge il capo come fosse un dono prezioso, un sorriso trionfante che le illumina il viso.

"Questo," dice semplicemente, come se la scelta fosse evidente.

Senza aggiungere altro, si volta e si dirige verso il letto, sedendosi con le gambe incrociate. Le dà le spalle, sollevando una mano per invitarla a sbrigarsi. "Dai, voglio vederti con questo addosso. Vestiti veloce, muoio dalla curiosità!"

Sel scuote la testa e sorride, ormai rassegnata. Stringendo tra le mani il vestito, si alza lentamente, pronta a esaudire il desiderio di quella che, con i suoi modi così teatrali, riesce sempre a strapparle un sorriso.

La Confraternita di FerroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora