3. Nocciola

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Il sole sulla pelle è una benedizione: almeno qui fuori non ci sono muri dietro cui loro possono nascondersi e spiarmi. Non l'avranno vinta! Non riusciranno mai a cogliermi in flagrante, né a catturarmi.

Devo farmi forza e resistere, respirare, confondermi tra i prigionieri.

Lungo il vialetto tra gli alberi c'è qualcuno che passeggia, ma in molti sono seduti sulle panchine in pietra grigia, in gruppetti di due o tre persone. Cammino lenta e lo sguardo indugia su una ragazzina coi capelli corti che avrà sì e no dodici anni, intenta a fissare un insetto su uno dei fiori variopinti che costeggiano la strada ciottolata.

Chissà cos'avrà tanto d'interessante, quell'insetto...

La ragazzina alza gli occhi verdi su di me, ha lo sguardo fisso, le palpebre spalancate.

Una spia? Cosa vuole?

Mi mordo le labbra e affretto il passo, voltandomi giusto per essere certa che lei non si sia mossa. È ancora lì, l'attenzione tornata sui fiori.

Per fortuna.

Sospiro e mi siedo sulla panchina libera che ho appena raggiunto: è per metà al sole e io mi siedo nella parte riparata dalle fronde. I colori sono vividi, luminosi, e l'aria calda muove un poco le foglie sugli alberi generando delle ombre ipnotiche sul sentiero e sul prato verde tutto intorno.

A pranzo ho mangiato da sola, poi ci hanno detto di andare a riposare e adesso, a quanto pare, abbiamo un'ora libera prima delle attività pomeridiane.

La passerò tutta qui, seduta a far niente.

Se sto ferma, loro non mi vedono.

Con lo sguardo perso, nella testa mi appare l'immagine di quel ragazzo... Alden. L'ho visto, in mensa, mentre camminava col vassoio in una mano e il bastone nell'altra: la punta toccava il pavimento e lo faceva oscillare a destra e sinistra davanti a sé. Era passato accanto a diversi tavoli semivuoti, continuando ad avanzare.

Uno, due, tre tavoli...

Lui stava cercando me, è ovvio.

Ho fatto bene ad aggirarlo e allontanarmi prima che mi passasse accanto. Prima sono stata stupida e mi sono lasciata sfuggire di Mr. Miao... che cretina! Per quello che ne so, quel ragazzo potrebbe essere stato corrotto; magari ha già rivelato tutte le cose che gli ho detto!

Non va bene, per niente.

Nessuno deve sapere di Mr. Miao.

Che ingenua sono stata... mi sono lasciata abbindolare dalla sua condizione ed era quello che loro speravano, di certo. E poi... chi me lo dice che lui sia cieco per davvero?

È così muscoloso, con quella pelle color caramello...

Certo che anche all'ombra fa un gran caldo, oggi.

Mi sventolo con una mano e sospiro.

Alden in mensa ha dissimulato davvero bene, se in realtà può vedere.

Devo tenerlo d'occhio. Spiare la mia spia, sì, è la cosa migliore, così se si tradirà potrò agire di conseguenza.

Spero che loro non l'abbiano preso, però... in qualche modo è stato piacevole parlare con lui e le sue esperienze passate in questo posto potrebbero essermi molto utili per sopravvivere.

«Ciao, posso sedermi qui?»

Sobbalzo e volto la testa verso la ragazza che ha appena parlato e che mi è apparsa di fianco senza che neanche me ne accorgessi. Le gambe mi tremano mentre fisso i lunghi capelli ricci castani, le folte ciglia scure e i profondi occhi nocciola, un po' distanziati dal naso sottile, mentre mi squadrano incuriositi. Tiene le carnose labbra un po' sporte in avanti e la pelle chiara delle gote ha delle lievi lentiggini.

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