Saló pov
Ero solo in casa, avvolto dal silenzio che sembrava troppo pesante. Itty era fuori con Ger, Mery era con le amiche, e mio padre se ne era andato a passare del tempo con i suoi fratelli. Ogni suono, ogni rumore che veniva dall'esterno sembrava più lontano del solito. Non c'era nessuno con cui parlare. Non c'era nulla che mi distraesse.
Mi guardai attorno e le foto attaccate al muro catturarono la mia attenzione. Foto con amici, momenti felici. Poi i miei occhi si posarono su una in particolare: c'era Est, il mio migliore amico, ma... anche qualcosa di più. Non l'avrei mai ammesso a voce alta, ma da tempo il mio cuore aveva preso una direzione che non riuscivo più a ignorare. Avevo una cotta per lui. Una cotta che cresceva ogni giorno di più.
Ogni volta che guardavo quella foto, il mio cuore si stringeva. Sembravamo una coppia. Il modo in cui ci abbracciavamo, le risate che ci scambiavamo, quei piccoli gesti che parlano più di mille parole. Ma non avevo mai avuto il coraggio di dirgli quanto sentivo. La paura di rovinare quello che avevamo, di perdere la sua amicizia, mi aveva sempre trattenuta.
Poi mi venne in mente: avrei potuto chiamarlo. Forse, solo forse, avrei potuto distrarmi. Così scrissi:
<Oi, Est, vuoi venire da me? Sono solo in casa.>
Pochi istanti dopo, arrivò la risposta che mi fece sorridere immediatamente:
<Ovvio! 10 minuti e sono da te, Sally.>
Adoravo quel soprannome. Mi faceva sentire speciale, come se fosse solo per noi. Non riuscivo a fermare un sorriso che mi si stampò sul volto. Dopo anni, sentirmi chiamare così continuava a scaldarmi il cuore.
Dieci minuti dopo, il campanello suonò. Sapevo che sarebbe stato lui. Aprii la porta con un battito accelerato nel petto. Lo vidi lì, con il suo sorriso che faceva sembrare il mondo più luminoso. Mi lanciò un'occhiata e, senza pensarci, mi fiondai verso di lui, abbracciandolo con tutta la forza che avevo.
<Ciao, Sally.>La sua voce calda mi avvolse come sempre, facendo sussultare il mio cuore.
<Ciao, Est,$ risposi, cercando di mantenere la calma, ma il mio sorriso tradiva tutto.
<Come stai?> Mi chiese mentre ci separavamo un po', per guardarmi negli occhi. C'era qualcosa di diverso nel suo sguardo, come se stesse cercando di leggere ogni mio pensiero, ma io non sapevo come dirgli cosa sentivo.
<Bene,> dissi, ma dentro di me un mare di emozioni si stava scatenando. <Un po' annoiato,in realtà.>
<Ah, capisco.>Est fece una piccola smorfia.
Poi si sedette sul divano accanto a me, con quella calma che mi faceva sentire così a mio agio. Ma oggi le cose erano diverse. Non riuscivo a smettere di pensare che, se non avessi parlato, tutto sarebbe rimasto uguale per sempre.
Eppure, non volevo perdere il nostro equilibrio. Avevo paura di rompere quella magia che avevamo creato insieme.
Rimasi un po' in silenzio, sentendo il peso di quelle parole non dette, di un'emozione che mi lacerava dentro. Est mi guardò da sotto, come se cercasse di capire cosa stesse succedendo nella mia testa.
<Sally...> Cominciò, con una voce più bassa. <C'è qualcosa che devo dirti.>
Il mio cuore balzò nel petto. Le sue parole mi presero alla sprovvista. Non sapevo cosa stesse per dire, ma una parte di me lo intuiva. E quella parte di me era terrorizzata.
<Cosa?> chiesi, quasi senza fiato.
Est mi guardò intensamente, e per un momento sembrò voler raccogliere i pensieri giusti. <Io... non so come dirlo. Ma ci sono cose che sento da un po'. Tra di noi, c'è sempre stato qualcosa di più. E ora che ci penso, è sempre stato così.>
La sua confessione mi colpì come un pugno allo stomaco. I miei occhi si riempirono di emozioni, ma non riuscivo a trovare le parole.
<Anche io lo sento,> dissi finalmente, la voce tremante.
<Non è mai stato solo... amicizia.> Mi fermai, il cuore che mi batteva in gola. <Ma avevo paura, Est. Paura che dirti quello che provo possa rovinare tutto.>
Est sorrise, un sorriso triste e dolce, e senza preavviso si avvicinò. Mi prese il viso tra le mani con delicatezza, come se avesse paura di farmi del male. La sua vicinanza mi fece venire la pelle d'oca. Non c'era più spazio per le parole. Le sue labbra si avvicinarono alle mie, e senza più esitazione, ci baciammo.
Il bacio fu lento, carico di emozioni. Le sue labbra erano morbide, e mentre mi stringeva a sé, sentivo che quella distanza che avevamo tenuto per così tanto tempo stava finalmente svanendo. Tutto il mio corpo si sciolse in quel gesto, ogni paura, ogni dubbio, dissolti nel contatto dei nostri corpi.
Quando ci separammo, entrambi respiravamo affannosamente. I suoi occhi erano pieni di una dolcezza che non avevo mai visto prima. La sua mano ancora sulla mia, mi guardava come se volesse che gli dicessi che andava tutto bene.
<È stato sempre così, vero?> disse, la voce bassa.
<Abbiamo solo avuto paura di ammetterlo.>
Non sapevo come rispondere. Lo guardai, e per la prima volta in vita mia non avevo paura di dire la verità. <Sì,> risposi con un sorriso che non riuscivo a fermare. <Abbiamo avuto paura... ma ora non più.>
Est sorrise a sua volta, stringendomi ancora di più. <Non voglio più vivere senza sapere cosa sarebbe successo se avessimo fatto questo prima.>
<Io nemmeno.> Dissi, la voce ancora tremante ma piena di certezza. Mi avvicinai di nuovo a lui, e questa volta il bacio non fu lento, ma impetuoso, come se non ci fosse più nulla da perdere.
<Sally...> disse, respirando contro le mie labbra. <Da quando ti ho conosciuto, ho sempre saputo che qualcosa di speciale ci sarebbe stato tra di noi. Non pensavo sarebbe stato così difficile ammetterlo.>
<Nemmeno io.> Risposi, sorridendo. <Ma ora so che era giusto così.>
Con quel sorriso, Est mi strinse ancora di più. <E ora, cosa facciamo?>
Mi staccai leggermente da lui, cercando di trovare una risposta che non fosse troppo immediata, ma che sentissi vera. <Viviamo. Finalmente. Insieme.>
~Angolo autrice~
Piccola one shot su est e salò 👉👈
