Amanti o fratelli?

2. Adozione

13 Ottobre 2014
Ore 16:38
Nuova vita.
La direttrice, Alison Biffler, dell'orfanotrofio in cui mi trovo è venuta a darmi la notizia che tutti i bambini e ragazzi qui dentro aspettano con ansia da sempre. Qualche famiglia approva l'adozione, ti vuole con loro a far allagare la famiglia.
Alison mi ha raccontato un po di questa famiglia. La mia nuova mamma si chiamerà Taylor, il mio nuovo papà Francesco e avrò anche 2 fratelli maschi, uno di 15 anni, uno in meno di me, Jack e l'altro di 19 anni, chiamato Mario.
Il mio cognome adottivo sarà "Sole", da ciò ho capito che il mio papà è italiano mentre la mia mamma francese. L'unica domanda che mi pongo è: perché questi signori, avendo già due figli mi vogliono nella loro vita? Lo chiederò prima o poi.
Il mio trasferimento a casa loro avverrà il 15 ottobre, verranno a prendermi loro alle ore 10:30 del mattino.
15 ottobre 2014
Ore 06:57
Questa notte non ho chiuso occhio.
Sono eccitata all'idea di conoscere la mia nuova famiglia.
E se i miei fratellastri non mi accettassero? E se non piaccio neanche a miei genitori? Oddio quanti dubbi.
Ore 10:00
Sono già pronta, ho fatto una doccia e ho preso tutto quello di mio possesso dall'orfanotrofio, aspetto solo la mia nuova famiglia.. speriamo bene!
10:30
Ecco stanno entrando, sono molto timida in questo momento e provo un senso di vergogna..
Ci sono la mamma ed il papà insieme ad uno solo dei fratelli.. chissà perché l'altro non sarà venuti...
Si avvicinano a me e la mamma mi abbraccia fortissimo scoppiando a piangere seguita da me ed il papà, poi mio fratello si presentò..
-Ciao Antonella, io sono Jack.- e mi abbracciò.
Ricambiai l'abbraccio e dissi: -Ehi Jack, piacere mio.. ma sbaglio o avrò anche un altro fratello a parte te?-
Lui si incupì in volto e disse: -Sai lui non era molto d'accordo con l'idea di mia madre di adottare un ragazza già grande, ma appena ti vedrà e conoscerà cambierà idea, lo conosco bene.- mi fece un occhiolino.
Salemme in macchina e ci dirigemmo verso la mia nuova casa.
Ore 11:00
Wow.
Casa è dir poco. Palazzo, altro che casa. Una villa con giardino e piscina, campo da calcio e pallavolo e un'immensa casa tutta in mattoni rossi.
Wow.
Entrati dentro Jack mi fece visitare la casa e mi portò nella mia nuova camera..
Letto matrimoniale, in legno scuro, scrivania anche essa in legno scuro, comodino e un armadio grande quando la mia vecchia camera in Italia... e poi una porta..
Jack mi lascia da sola ad esplorare la mia camera e mi dice: -alle 12:30 passo a prenderti per scendere a pranzo!-
Parto con aprile l'armadio strapieno di vestiti suddivisi in scuola, casa, sport, piscina, mare, uscite, impegni importanti...
Wow.
Finisco di esplorare la mia camera e vado ad aprire la porta.
Quando entro mi accorgo che è un bagno pieno di bagnoschiumi, creme corpo, creme viso, accessori per o capelli e trucchi, quantità e quantità di trucchi, e profumo femminili e maschili.. mi sorge un dubbio sui profumi maschili vito che parecchi erano usati. Vi erano altre due porte ma prima che io vi potessi entrare.. si apre una delle due porte e rimango incantata da quel dio greco sceso in terra che aveva avvolto alla vita solo un asciugamano che mostrava quella V perfetta.. ed i suoi pettorali... lo fissato ad occhi aperti fino a quando lui non si degnò di parlare:- Tu dovresti essere la mia nuova "sorellina", io sono Mario e non voglio avere niente a che fare con te. Sei solo un rimpiazzo che i miei genitori usano per coprire il loro dolore.-
Io rimasi pietrificata da tutto quel disprezzo nelle sue parole e lui si girò per andarsene e poi si voltò, mi alzò il viso ormai colmo di lacrime e mi strattonò contro il muro dicendomi:- però sei davvero carina, piccola. Potrei anche divertirmi di tanto in tanto con te e comunque il bagno lo divideremo io e te, ora io ho finito di fare una doccia, adesso il bagno è tutto tuo piccola.- e mi stampò un leggero bacio sulle labbra prima di andarsene e richiudere la porta dietro di sé. Io rimasi li dentro paralizzata fin quando Jack non bussò alla porta della mia camera per avvertirmi che il pranzo era pronto e quindi dovevamo scendere.