𝐸𝑝𝑖𝑙𝑜𝑔𝑜

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Naiomi
🫧


Respirai profondamente, guardando l'uomo seduto davanti a me.

Il dottor Lennox era un bell'uomo, sulla quarantina o poco più con il classico aspetto serio. Capelli corti brizzolata, barba lasciata più lunga di qualche centimetro di troppo e grandi occhi verdi, limpidi e sicuri, che riuscivano a metterti a tuo agio.

Nonostante non fossi stata la migliore delle pazienti, mi aveva sempre compresa. Mai una volta mi ero sentita giudicata o fuori   .

«Come ti senti?» Mi chiese.

Spostai lo sguardo verso la finestra, guardando fuori.

Era una splendida giornata di metà dicembre ed era già tutto addobbato per Natale.

«In pace», risposi espirando. «Dopo tanti anni riesco finalmente ad andare avanti».

Percepii il fruscio della penna scorrere sul foglio del suo taccuino.

«Sembrerà assurdo, ma dal giorno dell'incendio nella confraternita non ho più avuto incubi sul mio incidente».

«Non è assurdo.» Disse con tranquillità. «Hai chiuso un cerchio, Naiomi ora devi solo andare avanti».

Il dottor Lennox aveva sempre avuto ragione. Quando Elijah aveva confessato ciò che mi aveva fatto, ogni tassello aveva trovato il posto giusto, completando il puzzle, e con la sua morte, io avevo ritrovato la vita.

Tornai a rivolgergli l'attenzione.

«Non ti sei mai arresa, Naiomi».

Presi un respiro profondo e mi alzai dalla poltrona, sistemandomi i jeans.

Uno dei piccoli cambiamenti che mi aveva consigliato lui per eliminare i vecchi ricordi dolorosi e Dio solo sapeva quanto mi era mancato indossarli.

Le cicatrici, anche quelle che mi portavo dentro, avevano smesso di bruciare la notte di Halloween.

«La ringrazio dottor Lennox.» Gli porsi la mano. «Per ogni cosa».

Si alzò anche lui, abbozzando un sorriso, e ricambiò la stretta.

«Se mai avessi ancora bisogno di me, mi troverai qui».

Annuii.

«Buona giornata.» Recuperai le mie cose e uscii dallo studio.

Era passato poco più di un mese dall'incendio in confraternita e quell'evento aveva avuto lo stesso impatto dell'apertura del vaso di Pandora.

Nonostante la paura di quella notte, il giorno dopo c'era stata una vera e propria rivoluzione.

Tutti avevano saputo che Elijah era entrato nel campus grazie a Jensen e la reputazione del senatore era stata messa in discussione da tutti i media, costringendo lui a dimettersi dall'incarico e il figlio a ritirarsi dalla Tulane. Il caos che si creò attorno a questo evento, portò a galla altri retroscena che si celavano dietro la gestione universitaria. Il rettore Colton venne sospeso, con effetto immediato, in seguito alla manifestazione che centinaia di ragazze, tutte studentessa della Tulane, avevano mosso contro di lui. Venne denunciato da diverse di loro e in seguito, l'ufficio del rettore venne messo sotto sequestro e perquisito. Tutte le accuse mosse contro di lui, vennero confermate dal materiale compromettente trovato sul suo computer e dentro la sua scrivania. Tra le varie prove, era venuto a galla la cospicua somma di denaro che riceveva da parte di alcune delle famiglie più influenti della città, i cui figli studiavano alla Tulane, per coprire ogni loro malefatta., Colton si era rivelato essere un viscido corrotto, proprio come avevo sempre sostenuto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 3 days ago ⏰

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