CAPITOLO 4

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Quella notte verso le due mi svegliai ,ormai ero abituata a tormentarmi pensando a lui ,questa volta però non era un suo pensiero a tenermi sveglia ,ma una strana sensazione. Era come se mi stessero fissando e ciò, lo sapevo benissimo, era impossibile dato che la stanza era vuota .
Dopo essermi guardata velocemente intorno crollai in un sonno profondo.
Il giorno dopo appena aprii gli occhi risentii a pelle l'inquietante sensazione di ieri notte, mi voltai per istinto in direzione dell'altro lettino solitamente vuoto e mi incrociai con lo sguardo di ghiaccio di un ragazzo
apparentemente poco più grande di me .
Per istinto mi misi a gridare ...poi silenzio assoluto.
Era veramente un bel ragazzo, ma aveva gli occhi di chi piangeva di nascosto e la bocca stanca di chi sorrideva per finta.
Lo stavo fissando da molto senza rendermene conto ,ma dopo un po lui ruppe il silenzio:
" buongiorno...ben svegliata"
" b-buongiorno" balbettai mente le mie guance si coloravano di un rosso acceso.
" piacere ,Andrea...posso sapere come ti chiami?"
"Valentina...piacere mio . Vale per gli amici"
"Bene ...allora cara Vale,come va la vita?" mi chiese con tono ironico.
Da quel momento presi confidenza e parlammo a lungo di tutto...del perché ero in ospedale, Alessio, ecc... poi gli dissi :
" tra un po torno a casa...mi faranno un accertamento e poi via, mi dispiace per te , ma tranquillo verrò a trovarti."
" sono contento per te e mi farebbe molto piacere se ogni tanto venissi a trovarmi"
" con piacere!"
Nello stesso istante un'infermiera mi chiamò per l'accertamento, salutai Andrea e ci augurammo buona fortuna, poi andai in reparto visite dove incontrai mia madre.

*spazio autrice*
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