Capitolo I

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Appena uscita dall'aereoporto Fontanarossa, mi dirigo verso il parcheggio dove mio padre mi avrebbe dovuto lasciare la macchina di mamma. A quanto pare nessuno ha il tempo per venirmi a prendere.
Mi dirigo verso l'uscita e pian piano prendo l'autostrada per scendere ad Aci Trezza.
Ovviamente però non posso tornare a casa senza prima non fare un incidente. 'Sta volta però non è stato per colpa mia. Una panda infatti non ha rispettato lo stop e mi è finita contro.

Fortunatamente non mi sono fatta niente, ma comunque mi dovrà sentire.

-Ragazza, ti sei fatta male?- Senza accorgermene mi ritrovo il ragazzo al mio finestrino. Ha un'aria familiare...ma non ricordo dove l'ho visto prima.

-No, ma sarebbe potuto succedere.-

-Mi dispiace ma sono di fretta. Questo è il mio biglietto da visita, se l'auto ha portato danni per colpa mia, mi contatti a questo numero.- Disse porgendomi un cartoncino rettangolare a sfondo nero.

-Va bene, arrivederci.- Non mi interessa nemmeno guardare il nome o cose del genere perché già so che la macchina ad aver portato problemi è la sua, così decido di metterlo semplicemente nella borsa.

-Arrivederci.- Mi risponde sorridendomi e alzando una mano.

È stato strano, non so. Ma molto intenso.

Dopo circa venticinque minuti arrivo al mio paese. Già in lontananza riuscivo a vedere il mio mare, stupendo e cristallino come lo ricordavo.
Posteggio l'auto nel vialetto e chiudo la macchina.

-Arrivoooooo!- Sento urlare da mia madre da dentro casa. È sempre la solita. -Tesorooo! Come staai?-

-Ciao, mamma. Tutto bene.- Le rispondo ricambiando l'abbraccio.

-Ma quanto sei fatta bella, amore mioo! Sei identica a tua madre alla tua età.-

-Me n'ero dimenticata della tua modestia, mamma.- Affermo ridendo. -Mi siete mancati tantissimo.-

-Anche tu ci sei mancata, tesoro. Non aveva più senso preparare i biscotti senza te oppure vedere i film senza te.-

-Ed ammettilo, anche sentirmi cantare per tutto il giorno, tutti i giorni.- Dico ridendo.

-Quello forse un pò meno...-

-Ehii, ma io non sono mica stonata!-

-No, certo che no, cara.-

Lascio perdere e cambio discorso, e chiedo: -Dove sono papà e Paola?-

-Sono andati a prendere il nuovo fidanzato di tua cugina.-

Credo sia questo il momento per raccontarlo...
Cinque anni fa accadde un incidente che sconvolse per sempre le nostre vite. I miei zii erano a letto, stavano dormendo. Mia zia prendeva dei sonniferi perché aveva il sonno troppo leggero e mio zio faceva i turni di notte a lavoro, quindi stava dormendo qualche altra oretta prima di andare a lavorare. Ma quel giorno mia zia aveva dimenticato una candela accesa, e bhè scoppiò un enorme incendio e tutto per una stupida candela. Mia cugina quel giorno non era a casa, era uscita con degli amici e rimpiange molto questo perché avrebbe voluto trascorrere le ultime ore di vita dei suoi genitori con loro, se l'avrebbe saputo. Mia zia morì in sonno ma mio zio, come dicono i medici, riuscì a svegliarsi ma morì poco dopo per l'aria irrespirabile. E così dopo quel giorno, i miei genitori avevano deciso di adottare la loro nipote ormai rimasta orfana diventando come un'altra loro figlia. Mia cugina è molto diversa da me, è molto estroversa e vivace. È un anno più piccola di me e ha già trovato il ragazzo, a quanto pare. Vorrei dire che esco da una relazione turbolenta e che non sono pronta per nuove storie etc etc ma la verità è che non ho mai avuto un ragazzo, solo qualche frequentazione. Non mi considero bella, solo...normale e nessuno mi si fila.

-Oh, Paola adesso ha un ragazzo?-

-Sì e devi vedere quanto è carino. Tu invece, ragazza?-

-Ehm...mamma hai sentito Dario?-

-Stamattina ma verso l'ora di pranzo dovrebbe chiamare.-

Anche mio fratello si era allontanato da casa. Faceva parte della marina militare italiana e si trovava a Lampedusa. Non poi così lontano dai miei genitori e Paola come lo ero io però.

Non vorrei nemmeno pensare cosa hanno provato i miei genitori quando hanno capito che tutti e due i loro figli non abitavano più nello stesso loro tetto. Quindi l'arrivo di mia cugina non gli era dispiaciuto per niente.

-Mi manca tantissimo...-

-Manca tanto anche a me e tuo padre...- Confessa sospirando. -ma non quanto mi mancavi tu, tesoro mio. Sono andata a trovare tuo fratello lo scorso mese ma io e te non ci vedevamo da un anno...-

-Già, infatti mi mancate troppo...-

-Sai, Elly, mi chiede sempre di te. Ogni volta che ci sentiamo.-

-Dopo gli voglio fare un bel discorso.-

-Glielo potrai fare.- Sento il rumore di una macchina entrare nel vialetto. Quindi immagino che papà, Paola e il suo ragazzo siano arrivati. Così decido di precipitarmi alla porta per poter aprire.

-PAPÀÀÀ!- Esclamo saltandogli addosso ed abbracciandolo molto forte.

Che c'è? Sono sempre stata la cocca di papà e Dario il cocco di mamma.

Non appena mi allontano da papà, vado verso Paola (che era dietro di lui) e l'abbraccio forte dicendole: -Ciao Pè, mi sei mancata.-
Lei ricambiando il mio abbraccio con altrettanta forza, mi risponde: -Ben tornata, Elly. Mi sei mancata tanto anche tu.- All'improvviso però, decide di staccarsi da me e di presentarmi il ragazzo che nemmeno avevo notato prima di...no, va bhè.

-Piero, ti presento Elly. Elly, ti presento Piero, il mio ragazzo.- Era il ragazzo con cui avevo avuto l'incidente e non solo, il suo nome mi ricorda qualcosa ma non ricordo cosa...

-In realtà mi chiamo Evangelina ma da sempre sono Elly.- Affermo stringendogli la mano. Dio, non so nemmeno perché avevo detto ciò.

-Ehm okay...ciao, Elly.-

-Ciao.- Solo in quel momento lo guardo negli occhi e capisco che anche lui si ricorda di me e del nostro incidente. Ma né io né lui diciamo niente.

-Ciao, amore. Ciao, Paola.- Saluta mia madre entrambi con un bacio sulla guancia, poi si avvicina a Piero. -Tu devi essere Piero.-

-Salve signora. Sì, sono io. È un piacere finalmente conoscerla.-

-Il piacere è mio, caro e comunque, congratulazioni per la vincita.-

-Grazie, signora Ferlito.- Non so proprio di cosa stiano parlando. Forse di una vincita al lotto, gratta & vinci. Non saprei e lascio perdere per non fare una possibile brutta figura.

-Bene, ora è l'ora di sederci a pranzare. È tutto pronto. Elly e Paola, venite a darmi una mano.-

-Sì, mamma.- Dico io per entrambe.

***

-Cosa avete intenzione di fare stasera, ragazzi?- Chiede mio padre.

-Abbiamo deciso di andare a mangiare qualcosa con i ragazzi, Elly e non so, se vuoi puoi chiedere ad Alessandra di venire.- Mi dice rivolgendosi a me.

-Bhè, okay. Dopo pranzo penso che andrò a casa sua a farle una sorpresa e glielo chiederò.- Non so proprio niente di questa uscita ma decido di non dire niente per non far arrabbiare i miei nei confronti di Paola.

-Perfetto!- Esclama mia madre.

***

-Ma chi sono questi ragazzi con cui dobbiamo uscire oggi?- Chiedo a mia cugina mentre siamo entrambe in bagno a truccarci.

-Gianluca e Ignazio.- Mi risponde lei tranquillamente mentre io sono ancora ignara.

-Li dovrei conoscere?- Sento che è una situazione strana. Dopo avere sentito ciò, Paola poggia il mascara sul cornicione del lavello e mi guarda a bocca aperta per almeno trenta secondi e poi riprende a truccarsi senza dirmi niente. In questo momento ho capito che c'è qualcosa che non mi quadra, che sicuramente mi sfugge.

Solo te - Il VoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora