Parte 1.

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Ho visto Mais per la prima volta qualcosa come due anni fa,quando io avevo sedici anni e lei ne aveva appena compiti quindici.
Me lo ricordo benissimo. Stavo tornando dalla palestra,ed ero in metropolitana quando a un certo punto mi si avvicinò mio fratello,seduto un paio di sedili più avanti,dicendo di aver visto un animale raro. Usando come scusa il lasciare il posto a una vecchia signora con le buste della spesa in mano seguii mio fratello alla volta dell'animale raro. Quello che vidi mi sconcertó. Non c'era una parola con cui descriverla. Solo uno sguardo a occhi stralunati. Seduta su un sedile,una ragazza vestita di nero con una camicia a scacchi rossa,grigia e bianca stava leggendo un libro. La mia prima impressione sensata fu che somigliasse a Kurt Cobain. Aveva i capelli biondi fino a poco più di metà schiena,lisci, con le punte estreme tinte di un interessante rosso acceso,anfibi,e,cosa che mi lasciò più sconvolto,un paio di occhiali.
Adesso, non mi prendete per pazzo, io lo so benissimo che tantissima gente non ci vede bene,e quindi porta gli occhiali. In tutto ció,questa ragazza non stava male con gli occhiali, le donavano anzi, solo che sembrava una presa in giro,perché capite,gli occhiali sono una cosa normale,e lei era tutto fuorché normale. Non trovavo nemmeno la parola per descrivere il suo modo di vestirsi. Per me somigliava a Kurt Cobain, e anche se c'era una parte del mio cervello che mi diceva che stavo pensando una gran puttanata io non , ne volevo, a dirla tutta, pensare nulla di diverso. Notando bene, poi,che questa ragazza sarebbe persa perfettamente normale se fosse stata vestita come le altre. Sarà questa la cosa migliore di lei,probabilmente. Il non essere come le altre. Sentendosi osservata,presumo, mi ha guardato alzando un sopracciglio. Aveva un occhio verde e uno marrone. Spostando l'angolazione dello sguardo,erano entrambi verdi però. Quando mi ha guardato mi sono sentito nudo,spogliato di tutta la mia sicurezza,sotto quello sguardo indagatore. Mio fratello la ha guardata stupito,e poi ha sussurrato tra i denti "è pazza". Avrebbe potuto dire un milione di cose,visto che non puoi dare del pazzo a uno appena lo vedi. Magari la ragazza era hardcore,probabile,ed era una sottospecie di punk,ma a uno superficiale sarebbe potuta sembrare pazza. E tra me e mio fratello,quello riflessivo di solito sono io. Non so a cosa si riferisse di lei,visto che sembrava totalmente andata con la testa. Questo bisognava ammetterlo,non sembrava una persona particolarmente sana. Sarà che un altra come lei non l'avevano vista e probabilmente non la avremmo nemmeno rivista,ma a noi sembrava pazza. Ci ha dato un ultima occhiata ed è tornata al suo libro. Siamo scesi,arrivata la nostra fermata,io ero un po' a disagio,per la maniera in cui mi aveva guardato,ma ho cercato di lasciar correre. A cena mi sono concentrato su altre cose,ma la mia curiosità mi faceva sempre tornare la mente su quella ragazza,sui suoi anfibi e i jeans con le spille,la giacca,la camicia. Mia madre mi ha chiesto a cosa pensavo,visto che non mi stavo dando molto alla conversazione,ma le ho detto che ero solo stanco. Forse lo ero davvero. Mi sono messo a ripetere geografia e sono andato a dormire.
La mattina dopo il pensiero di quella ragazza mi girava ancora in testa. Non so perché,ma mi era venuta in mente,affacciandomi dalla finestra della cucina ho visto la strada e delle ragazze molto mainstream,abbastanza Tumblr style,almeno a quanto si vedeva dalla finestra che non è bassa ma nemmeno troppo in alto. Ho pensato questo è quello che la ragazza di ieri non sarebbe mai. Poi ho lasciato perdere,ci ho provato.
Abito molto vicino la scuola,per cui posso scegliere se fare dieci minuti a piedi o scroccare un passaggio da qualcuno. Mio fratello andrà sicuro in motorino con la sua ragazza,io vado a piedi,e quindi inizio a prendere le cuffiette. Arrivato a scuola ho visto un mio amico,Simone, al quale ho raccontato della ragazza della metropolitana. Lui ha iniziato a ridere, mi sa che credeva che la gente così si fosse estinta. Io anche credevo che la gente non si vestisse più così,peró, a quanto pare i punk esistono ancora. O magari quella è un animale raro,e chi sa.
In ogni caso,la vita è andata avanti. Una settimana dopo non me la ricordavo nemmeno più, era appena iniziata la scuola,diciamo era ottobre giuppersù,e già ci stavano massacrando coi compiti. Ho continuato con gli allenamenti di pallavolo,e andava tutto bene.
Era lunedì sera,e io ero all'allenamento,e mi stavo annoiando da morire. Siamo sempre le solite venti persone di cui cinque sicuro mancano, pari numero di maschi e femmine, che sono stupide,per la precisione.
Si perché appena uno fa una minima cosa bisogna ridere come delle oche secondo loro. Non sono tutte così, questo no. Sono amico di Mary,una che anche essendo un poco pettegola e un poco oca è estremamente simpatica  e poi da dei gran consigli. In più faccio pallavolo da cinque anni,e gli esercizi sono sempre quelli,e per quanto mi piaccia tantissimo a volte non posso fare a meno di annoiarmi.

L'allenamento era appena finito,e avevo aspettato che mio fratello si cambiasse. "Oh ti immagini che troviamo la tizia punk in metropolitana?" Mi voltai a guardare mio fratello,sorpreso che fosse arrivato. "Madonna speriamo di no,potrei sognarmela la notte" mio fratello mi ha guardato,alzando un sopracciglio e ha detto"eppure non ti dispiacerebbe sognartela la notte,eh?". Un ragazzo adorabile. Ma in ogni caso la punk decisamente non mi piaceva,mi metteva paura in qualche modo. Mi sembrava che avesse qualcosa di speciale, qualcosa che gli altri non avevano.
Che fosse così diversa dagli altri,la rendeva particolare, ma io non sapevo ben definire cosa mi veniva in mente quando ripensavo a lei. Ma non nego che mi piacerebbe essere amico di una quel genere. Credo che mio fratello lo avesse capito e mi ha detto "tanto il tuo senso della buona musica si ferma ai Queen e agli Iron Maiden. E quella è troppo punk perché tu ci possa mai parlare senza litigarci"
Non si sbagliava. Sembrava davvero troppo punk per poterci condurre una normale conversazione. Non l'abbiamo rivista nella metropolitana,e ne sono rimasto un po' deluso. Onestamente non mi aspettavo di vederla,ma ci speravo almeno un pó,sai,giusto per sapere che la gente come lei,diversa dagli altri senza farsi alcun problema, esiste ancora.
Avrei cercato qualcosa su di lei,ma non ho manco idea di come si chiami,e probabilmente non la rivedrò mai più nella vita.




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