Capitolo 5 - Incontri ravvicinati

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Seduto sulla sua adorata poltrona di pelle grigia quasi color carbone, il profeta contemplava la ciocca corvina che l'elfo gli aveva ceduto in cambio del favore che gli aveva fatto: donargli un po di sangue di Prexya, una ninfa molto speciale.
Ripensando al commento di quello stupido elfo sul suo abbigliamento, decise di cambiarsi. Indossò dei pantaloni scuri leggermente larghi all'altezza delle caviglie e pieni di tasche ai lati. Un maglioncino nero cucito da Ripse, la sarta degli dei, gli ricadeva dolcemente sui fianchi, confondendo la sua immagine e sulle braccia la lana diventava pelle nera. Riusciva a sentire l'odore di pelle che gli appagava l'olfatto.
Guardandosi allo specchio decise che il suo abbigliamento contrastava un poco con il marone dei suoi occhi, color cioccolato, e dei suoi capelli che gli ricadevano fin sulle spalle lucidi e lisci. La barba leggermente incolta e ispida rendeva giustizia ai lineamenti duri e spigolosi del suo volto.
-Ho bisogno di un incantesimo per tonificare ancor di più la mia pelle?-, si disse malefico guardando i suoi muscoli scolpiti.
"No padrone", disse un piccolo draghetto bianco, sbucando dal nulla.
"Occulto nascundis", tuonò questo.
Il cucciolo scomparve con uno sguardo terrorizzato.
-Non deve osare farsi vedere, se venisse scoperto sarebbero guai-, sibilo Domino.
La giovane Prexya, però, aveva sentito tutto.
D'un tratto bussarono alla porta. Egli sapeva già chi fossero.

Nancy e Alan bussarono più forte.

The whispers of trees - I sussurri degli alberiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora