BEATRICE

16 0 0
                                    

Dopo la firma della Grande Pace, i nostri fondatori divisero Chicago in gruppi, le fazioni, per mantenere la pace, consacrate ognuna a un valore: la logica e conoscenza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, gentilezza e armonia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà e la sincerità per i Candidi. Tutti sanno dove sia il loro posto, il loro lavoro. Tutti tranne me.

Mi chiamo Beatrice Prior , 16 anni, vivo negli Abneganti insieme alla mia famiglia e mio fratello gemello Caleb. I membri delle altre fazioni ci chiamano Rigidi. Conduciamo una vita semplice, altruista, dedicata ad aiutare il prossimo. Diamo persino da mangiare a quelli che non appartengono a nessuna fazione: gli Esclusi ,che sono stati mandati via dalle proprie fazioni per varie cause, la più diffusa è il fallimento dell'iniziazione, l'iniziazione di una nuova fazione.

Visto che siamo al servizio degli altri ci hanno affidato al governo. Mio padre lavora al fianco del nostro capo, Marcus.

La mia fazione preferita è quella degli Intrepidi: loro sono i nostri protettori, i nostri soldati, la nostra polizia. Gli ho sempre trovati fantastici, perché sono coraggiosi, arditi e liberi.

Secondo alcuni, gli Intrepidi sono pazzi e, in un certo senso, lo sono.

Gli adolescenti, arrivati a sedici anni , sono sottoposti ad un obbligatorio test attitudinale, che indicherà loro per quale delle 5 fazioni sono inclini. Ma, indipendentemente dal risultato del test, possono autonomamente decidere se rimanere nella loro fazione d'origine o se passare a un'altra. Senza però poter più tornare indietro.

È arrivato il mio turno, oggi farò il mio test attitudinale.

Mia madre mi sistema i capelli, lo farei da sola ma non mi è permesso guardarmi allo specchio, abbiamo regole abbastanza rigide. Tra me e la mia famiglia non c'è molto dialogo, mia madre mi nasconde molte cose, infatti non vuole che io entri in camera sua e non posso farle domande , dice che la curiosità non è cortesia.

Mi avvio verso la scuola e aspetto nella mensa, perché dopo pranzo cominciano i test.

I responsabili dei test sono per la maggior parte volontari Abneganti, a parte un Erudito e un' Intrepida, incaricati di sottoporre ai test noi Abneganti perché le regole dicono che non possiamo essere testati da una persona della nostra stessa fazione. Le regole dicono anche che non possiamo prepararci in nessun modo per il test, per cui non so cosa aspettarmi.

Fuori alla mensa ci attende una fila di dieci salette. Vengono usate solo per i test attitudinali, per cui non ci sono mai stata fino ad ora.

Io sono la prima ad entrare. Le pareti interne della saletta sono ricoperte di specchi. Riesco a vedermi da ogni angolo. Il soffitto risplende di una luce bianca. Al centro della stanza c'è una poltrona simile a quella dei dentisti, con accanto una macchina. Dà l'impressione di essere in un posto in cui accadono cose terribili.

Una donna sbuca dal buio e mi rassicura. Ha i capelli lisci e neri, ma sotto la luce si vedono striature di grigio, si chiama Tori. Capisco dai modi di fare e dal nome che è Intrepida.

Mi siedo sulla poltrona, lei mi collega dei fili che arrivano alla macchina e mi ordina di bere una fiala con un liquido trasparente.

Ad un tratto mi addormento per cinque minuti mentre lei mi studia e cerca di individuare la mia fazione futura. Quando mi sveglio, incrocio i suoi occhi preoccupati e velocemente mi fa alzare dalla poltrona per farmi uscire dal retro, come se avesse paura di qualcosa. Mi svela che il mio test è inconcludente. Mi dice che sono risultata una minaccia per la popolazione, che mi chiamano Divergente e gli Eruditi ci danno la caccia per ucciderci uno ad uno. Non mi è permesso parlarne con nessuno, neanche con la mia famiglia, metterei in rischio solo la mia vita. Così domani alla Cerimonia della Scelta dovrei solo seguire il mio istinto .

Torno a casa, pensando a quello che mi aveva detto Tori. Come non posso fidarmi della mia famiglia? Ho bisogno di chiarimenti e consigli. Non sono in grado di scegliere. Ho paura che possa scegliere di andarmene, ma ho altrettanto paura di restare.

Mia madre si siede accanto a me, ha già capito che qualcosa mi turba, ma non mi chiede niente, ansi, è lei che si confida con me per la prima volta. Mi porta in camera sua, è molto bella, apre un cassetto e prende una scatola nera e sopra vi erano i simboli delle fazioni, dice che è la famosa scatola che gli Eruditi cercano da anni e mi domando come mai ce l'abbia lei, ma non trovo spiegazioni alla mia domanda. Mi spiega che questa non è una semplice scatola ma è molto potente. Ha detto che è molto importante per tutti noi e si sarebbe sacrificata lei stessa per mantenere segreto il contenuto di quella scatola. Molto probabilmente non sa nemmeno lei cosa ci sia dentro. Non mi ha detto cosa si trova nella scatola, ma ha detto che riguarda me, forse avrà capito della mia divergenza, dovrei fidarmi di lei... in fondo è mia madre.

la scatola della libertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora